Miss Italia, caos in Vigilanza Rai: Anzaldi (PD) presenta un’interrogazione, Mollicone (FdI) difende il concorso dalle “scorie neofemministe”
Scontro a distanza per il ritorno su Rai 1 del concorso di bellezza, giunto all’ottantesima edizione
Chi l’avrebbe mai detto che la rediviva Miss Italia avrebbe rappresentato il terreno televisivo su cui le forze politiche, impegnate in queste ore con le consultazioni qurinalizie per la risoluzione della crisi di governo, si sarebbero scontrate sul finire dell’estate 2019? Eppure, sembra che il concorso per l’elezione della giovane più bella dello Stivale stia offrendo continui spunti di discussione per i commissari della Vigilanza Rai, voci delle diverse posizioni di partito. Tra i primi ad esporsi sulla manifestazione, dimostrando una certa perplessità sulle dinamiche che ne hanno permesso il ritorno sull’Ammiraglia, è stato Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai in quota PD, che negli scorsi giorni ha rivelato a Globalist che la scelta di includere nel palinsesto la gara sarebbe stata presa in sordina, sfuggendo all’iter tradizionale:
Siamo di fronte ad una denuncia clamorosa: tre consiglieri Rai lamentano per vie ufficiali che una decisione che sarebbe dovuta passare dal Cda, come il ritorno di Miss Italia, è stata invece presa segretamente da non si sa chi, senza che ci fosse alcun via libera del massimo organo aziendale. […] Di fronte a questa situazione mi è sembrato doveroso presentare un’interrogazione e chiedere alla Rai di chiarire se la direttrice di Rai1 ha agito legittimamente o meno. Sei anni fa il Cda presieduto da Anna Maria Tarantola decise di dire basta alla manifestazione perché ritenuta non in linea con il Contratto di Servizio. Quell’immagine stereotipata della donna veniva ritenuta, giustamente, non più al passo con i tempi e neanche rispettosa della mission del servizio pubblico.
Di tutt’altro parere risulta il commissario Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, che attraverso un comunicato diffuso dall’Agenzia Stampa Italia ha ribadito il valore che l’evento conserva ancora per lo spettacolo italiano e per la storia culturale del nostro paese, sempre attuale nonostante le ottanta candeline da spegnere quest’anno. Dure le critiche nei confronti dell’opposizione di sinistra, che si schiererebbe contro il concorso in nome di ideali superati e artificiali:
Miss Italia è una manifestazione storica e prestigiosa che valorizza la bellezza femminile e il talento artistico. I consiglieri Rai che hanno protestato per il ritorno del format sono imbevuti di politicamente corretto e inquinati dalle scorie della retorica neofemminista sessantottina. Miss Italia è un concorso storico nato nel 1939, che ha anticipato mantenendo grazia e stile la selezione di donne dello spettacolo e del cinema, ben prima dei talent show che la Rai ha in programmazione e che non accendono gli animi dei consiglieri Rai “sinistri”. Bene ha fatto la Rai a programmare lo storico concorso. Esprimiamo la nostra completa solidarietá a Mirigliani e un grande in bocca al lupo alle ragazze, che porteró anche di persona durante la mia partecipazione al Festival di Venezia in qualità di componente della commissione Cultura.
Nonostante gli scontri tra le fazioni di partito, la serata finale di Miss Italia non pare schiodarsi dal giorno in cui è stata programma nel palinsesto di Rai 1: 6 settembre, prima serata, alla guida di Alessandro Greco.