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The Hot Zone, su National Geographic l’inquietante scoperta del virus Ebola

Su National Geographic (canale 403 di Sky) va in onda The Hot Zone-Area di contagio, la miniserie tratta dall’omonimo libro che racconta la scoperta ed il tentativo di contenimento del virus Ebola

pubblicato 4 Settembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 14:57

Nel 1989 gli Stati Uniti hanno affrontano un’emergenza che, seppure non abbia causato vittime umane, ha evidenziato come la nostra specie possa essere sempre a rischio, nonostante le tecnologie avanzate e le ricerche in campo medico che ci garantiscono livelli di sicurezza sempre più avanzati. Un’emergenza che porta il nome di Virus Ebola, e che è al centro di The Hot Zone-Area di contagio, la miniserie in sei episodi in onda da questa sera, mercoledì 4 settembre 2019, alle 20:55 su National Geographic (canale 403 di Sky).

La scoperta del virus Ebola a Washington

La serie, in realtà, parte con un prologo ambientato nel 1980, in Kenya: qui un uomo accusa degli strani sintomi e solo dopo essersi sentito male in volo, viene ricoverato. L’uomo contagia il Dr. Musoke (Bohang Moeko), ignaro che quell’episodio, con quei sintomi mai visti fino ad allora, saranno determinati per individuare il virus Ebola nove anni dopo.

L’azione si sposta così, appunto, al 1989, in un centro di ricerca scientifica a Reston, in Virginia, vicino alla Casa Bianca. Uno dei luoghi più sicuri al mondo diventa centro di uno dei peggiori incubi dell’uomo. E’ qui che la Dr.sa Nancy Jaax (Julianna Margulies), in un giorno che considerava di routine lavorativa, entra in contatto con un virus letale, il Virus Ebola.

La sua convinzione di avere a che fare con un virus così potente si scontra con lo scetticismo dei suoi superiori e dei suoi colleghi, come il Dr. Peter Jahrling (Topher Grace). Ma la Dr.sa Jaax ha ragione, e sa che servono ulteriori studi per capire come combattere al meglio il virus, che periodicamente si ripresenta e che sembra avere colpito alcune scimmie importate negli Stati Uniti per effettuare alcuni test di laboratorio.

Per contenere il virus, Nancy, costantemente supportata dal marito, il Colonnello Jerry Jaax (Noah Emmerich), ha bisogno del suo mentore, Wade Carter (Liam Cunningham), che ora vive isolato da tutti e che non sembra avere la minima intenzione di rimettersi al lavoro. Ma la minaccia che incombe sull’umanità lo farà ricredere.

Da un libro scienza e drama per un racconto che inquieta

The Hot Zone, come detto, è tratto da una storia realmente accaduta. Per raccontarla sul piccolo schermo, però, autori e produttori hanno fatto riferimento all’omonimo libro del 1994 di Richard Preston (in Italia edito da Rizzoli), che spiega con dovizia di dettagli quanto accaduto tra il 1989 ed il 1990 a Reston, in Virginia, in quel laboratorio soprannominato “la casa delle scimmie”.

La miniserie segue molto attentamente quanto descritto nel libro, per portare in tv (ed in particolare su un canale tematico e dedicato a temi scientifici come National Geographic) un racconto che non tradisca la realtà e sappia trasmette nei telespettatori la stessa sensazione di ansia e preoccupazione vissuta dai protagonisti.

Forse non adatta a tutti i gusti, The Hot Zone è una serie da divulgazione storica, che da un lato vuole narrare un episodio da una prospettiva più scientifica, mentre dall’altro non rinuncia all’enfasi narrativa, inevitabile per agganciare il pubblico di fronte ad un tema così difficile da spiegare.

The Hot Zone, streaming

E’ possibile vedere The Hot Zone in streaming su Sky Go, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone.