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Emilio Giubilei, un vero ispettore, ma di produzione

La vita dietro le quinte dei programmi televisivi, dove una moltitudine di addetti ai lavori fa sì che un’idea diventi una trasmissione. Oggi parliamo con Emilio Giubilei, ispettore di produzione, ma non solo.

pubblicato 11 Settembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 14:44

Per entrare nel cuore di un programma bisogna passare per la produzione. Un nucleo operativo di persone auspicabilmente versatili, affidabili e discrete, impegnate a far sì che tutte le altre figure dei diversi reparti siano adeguatamente supportate, in modo da realizzare i sogni degli autori e smontare tutto quanto non rientri nel budget. Questo si traduce in una capillare conoscenza di tutti i passaggi, dalla genesi alla messa in onda di un programma. Al gradino più basso c’è il runner che guida l’auto ed è ritenuto una testa non pensante. Ma può far carriera. Oggi vediamo cosa fa di preciso un ispettore di produzione, un gradino intermedio della scala gerarchica produttiva. Ne parliamo con Emilio Giubilei, un passato da calciatore, un futuro da definire. Tanti tatuaggi e buonumore, un vero personaggio scanzonato, ma determinato con la faccia da ragazzino impunito. Ha messo su qualche ruga, diciamo per il troppo sole, lavorando spesso all’aperto, un po’ come gli operai in autostrada, ma non proprio.

Quanti anni hai Emilio?

Sono vecchio, ho 54 anni e sono nato e cresciuto a Roma che tuttora  frequento, ma non faccio solo l’ispettore di produzione io devo cambiare lavori durante l’anno altrimenti mi annoio, mi occupo anche di ristorazione e organizzazione eventi…

Aspetta un attimo, ti avevo solo chiesto quanti anni hai…poi se mi spieghi cosa fa precisamente un ispettore di produzione durante un programma, magari..

L’ispettore si prende carico di una serie di fabbisogni, in base alle responsabilità  assegnate nei diversi programmi, in una squadra di produzione che vede al vertice il produttore esecutivo, poi  il direttore di produzione, il coordinatore, l’ispettore di produzione ed il segretario. Al gradino più basso i ragazzi che approcciano al mestiere, guidano l’auto e vengono spediti ovunque in qualsiasi momento: si chiamano runner e se sopravvivono dopo un po’entrano in produzione.

Cioè a far cosa?

Ad esempio se il programma va in onda in uno studio, oltre l’assistente di studio anche tu ispettore di produzione stai in cuffia, dove registi ed autori ti dicono cosa serve; se invece il programma prevede delle esterne per  fare una clip, allora mi occupo dei fabbisogni della troupe, viaggio e alloggio, ma anche risolvere problemi nelle riprese, liberatorie e gestione della situazione shooting che devi  comunque portare a buon fine, facendo collaborare tutti. Un pastore con la sua parte di responsabilità del gregge. In fondo un programma è fatto da vari gruppi di lavoro che fan cose diverse e la produzione deve far sì che tutto funzioni, sincronizzando le esigenze. Ci occupiamo di tutti, dai vip fino all’ultimo degli eventuali concorrenti, volendo anche del pubblico se serve. Nel cinema sorveglia la preparazione che si svolge fuori dal set e coordina le funzioni logistiche del set. In tv è tutto più fluido.

Puoi parlarci del programma che stai facendo?

No, ho firmato una clausola di segretezza.

Va bene, almeno il titolo…

Impossibile. Posso dirti che lo vedremo in inverno ed è un’interessante novità.

Quanto ci lavorerai per prepararlo?

Il mio contratto è di un mese e mezzo.

Che devi fare di preciso?

Di preciso devo stare zitto, ripeto: ho firmato una clausola di segretezza.

Vabbeh, andiamo oltre. Potresti almeno raccontarci un episodio divertente, magari del passato, inerente i tuoi lavori di ispettore di produzione?

Una volta dovevo cercare una location per delle riprese da fare in un convento. Feci quattro ore di auto ed una volta arrivato il priore mi disse: tu sei quello che vorrebbe girare qui un filmato? Sei stato battezzato, mi chiese. Calcola che ho 4 figli (una piccola squadra dall’università alle elementari, io li chiamo “I Giubols”), avuti da tre donne diverse  e non frequento la chiesa. Avoja! gli dissi e mi chiese di comunione e cresima che io spergiurai di aver fatto col massimo dei voti, alché mi disse: ci devo pensare, per il momento unisciti a noi nella via crucis e prega. Beh, mi feci tutta la processione, mi stanno ancora sfottendoi colleghi, ma ce la facemmo: missione compiuta. Arrivai a casa alle 4 di mattina.

Cosa ti piace e cosa non ti piace del tuo lavoro

Cominciamo a dire che io sono portato a intraprendere sempre lavori nuovi, ho lasciato quello in banca per questo. La tv mi piace, ma è ripetitivo, non riuscirei  farlo tutto l’anno.

Mi spieghi meglio

Serve entusiasmo. Da anni il lavoro di produzione non è più molto pagato, come tanti altri. Ma è unico. Non fai mai la stessa cosa anche se le mansioni sono ripetitive. Incontri sempre nuove persone, mondi diversi che altrimenti non vedresti mai. Ci sono persone che prendono l’ascensore per andare sotto terra a fare il minatore, non dimentichiamocelo.

Al di là della ripetitività delle mansione e delle diversità delle situazioni, i veri momenti di gioia e dolore quali sono?

Ti occupi a 360 gradi di tutte le necessità di un evento, di un film o di un programma televisivo e questo direi che è interessante. Sei sempre l’ultima ruota del carro e tutti vengono a lamentarsi da te, devi avere una gran pazienza.

E tu ce l’hai?

Sì perché mi piace la tv e quello che faccio, richiede una presenza di spirito e fisica costante, in tutti i sensi. Io non mollo finché tutto non è risolto.  Ma non mi piacciono i leccaculo, una categoria che va forte un po’ in tutti i campi.

Cosa ti pesa?

L’impossibilità di pianificarsi la vita anche nelle cose più semplici che per gli altri sono normali. E’ un lavoro imprevedibile che spesso non ti permette mai di capire il tempo che ti rimane in una giornata. Devi garantire la presenza, devi coprire ogni problema e sovente non riesci ad organizzare nulla nella tua  vita privata.

Cosa ti dà invece la forza?

L’adrenalina vera che solo lavorando in un programma sento. Perché ti accorgi che costruisci qualcosa che era solo pensato a tavolino. Poi la vedi realizzarsi anche attraverso il tuo lavoro, sei parte integrante del progetto. Vengo da diverse esperienze lavorative come ti dicevo, questa è particolare davvero. Sei l’uomo che spinge il carretto: e se move!

I rapporti umani sul set?

Sai il mondo come va, ci sono momenti belli e altri meno. La tensione può fare brutti scherzi ed in tv capitano produzioni in cui si vive sotto pressione per svariate ragioni, bisogna sempre rimanere calmi. Poi ci sono i giochi di potere di basso livello. Persone con cui hai parlato anche di cose magari importanti e poi il giorno dopo non ti salutano in quanto, cambiato il contesto, cambiano anche i loro atteggiamenti, Ce ne sono di persone così, in qualche maniera un atteggiamento utile evidentemente.

Tra i tuoi colleghi di produzione?

No, solitamente si cerca di far reparto, poi dipende dai singoli individui. Ma se il gruppo è unito le mele marce si adeguano. A volte possono esserci incomprensioni con altri reparti.

In che senso?

A volte alcuni autori proprio non capiscono. Tu sei creativo io realizzo quello che serve perché si facciano minuti utili di televisione. E’ bello quando crei un gruppo in cui sei felice, ma non sempre è così quindi bisogna essere chiari e tutti devono sforzarsi di collaborare. Milanesi, romani o napoletani il metodo di lavoro è flessibile, però deve sempre rimanere nel rispetto sia dei ruoli sia delle persone.

Quando magari arrivi alle 4 di mattina a casa dal lavoro, cosa dici a tua moglie se ne hai una?

Ho una compagna e guarda caso lavora in tv, quindi sa benissimo che è nelle dinamiche di un programma, può accadere qualunque cosa.

L’hai conosciuta in tv?

Assolutamente no, non l’ho incontrata in tv. La conosco da quand’era ragazzina, poi ci siamo rincontrati dopo tanti anni ed è nata Agata che ne ha 7.

Di tempo per voi, quando siete impegnati entrambi su un programma, ne rimane poco quindi

Infatti Agata è capitata più che altro…scherzo le amo, anche se è vero… ci si vede troppo poco. Dopo tre maschi finalmente una bimba, fantastica. La coinvolgiamo nella nostra vita rocambolesca e lei si diverte.

Di cosa parli con tua moglie la sera?

Beh, prima parlavamo di meno  a dire il vero….hahahah