Home Serie Tv 1994, serie Sky: conferenza stampa

1994, serie Sky: conferenza stampa

La presentazione dell’ultima stagione della serie Sky

pubblicato 24 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:46

  • 12.00

    Inizia la conferenza.

  • 12.04

    Accorsi, anche ideatore della serie: “I personaggi di 1994 arrivando a potere non cambiando la loro natura, anzi; la gestione del potere è cinica”

  • 12.05

    Leone: “Valeria Castello da soubrette ritrova un seggio in Parlamento. Questo comporta un abito da subito, un abito che in questo caso fa il monaco; anche Valeria vive nel cinismo, ma ha un cuore di una purezza maledetta che le fa fare un passo avanti, ma sempre con un grande conflitto”.

  • 12.07

    Caprino ironizza sul fatto che sia stata sua, in realtà, l’idea della serie.

  • 12.08

    Gerardi: “C’è una scena in cui il mio Di Pietro incontra il Berlusconi di Pierobon: una delle scene più belle che abbia mai girato nella mia vita”.

  • 12.09

    Pierobon: “Entrare nel personaggio di Berlusconi è stato come una droga, facile entrarci, difficilissimo uscirne; è stato un set davvero felice”.

  • 12.11

    Il regista Gagliardi: “Abbiamo cercato di cambiare totalmente il registro formale, abbiamo usato delle lenti vintage anni 70; in questa stagione cambia tutto, ma rimane la coerenza dei personaggi”.

  • 12.15

    La sceneggiatrice Ludovica Rampoldi: “Questo è l’ultimo capitolo, abbiamo alzato l’asticella dei rischi che la serie si prefiggeva; abbiamo deciso di sparigliare, ogni episodio è focalizzato su un singolo personaggio. Il primo è su Notte, il secondo sulla Castello, il terzo su Bosco e via dicendo. In alcuni episodi abbiamo zoomato su singoli fatti storici, per esempio il summit dell’Onu sulla criminalità internazionale con l’avviso di garanzia per Berlusconi”.

  • 12.16

    Lo sceneggiatore Sardo: “Sapevamo da subito che la terza stagione sarebbe stata la più succosa; è stato molto difficile decidere quale vicenda narrativa sacrificare, per esempio la campagna elettorale è tutta ridotta nel confronto tv Occhetto-Berlusconi. Sky e Wildside ci hanno chiesto di osare di più; questo non accade quasi mai”.

  • 12.18

    Lo sceneggiatore Alessandro Fabbri: “Uno degli elementi chiave della serie è riportare la cultura pop nella pasta, nell’impasto del racconto”.

  • 12.20

    Il produttore Lorenzo Mieli: “Abbiamo pensato per la prima volta a questa serie nel 2011, nel momento della vera fine di Berlusconi; l’idea era di fare tre stagioni, con i seguenti titoli: la rivoluzione, il terrore, la restaurazione”.

  • 12.21

    Mieli: “Siamo riusciti a raccontare un meccanismo, di come fallisce una rivoluzione, incarnata sia da Di Pietro, sia da Berlusconi. Entrambi traditi, ribaltonati; i ribaltoni si ripetono, lo abbiamo visto anche di recente”.

  • 12.22

    Nicola Maccanico di Sky: “La capacità dei produttori e di Sky è stata di parlare di un momento storico che è stato come la caduta del muro di Berlino per l’Italia. Quando 1992 è partito, l’idea di mettere insieme realtà e finzione, ti saresti aspettato di vedere i personaggi veri, ma così non è stato; è riuscita l’impresa di mettere nello stesso territorio realtà e fantasia”.

  • 12.27

    Accorsi: “Io non ho ricevuto lettere o mail da parte di politici, ma posso dire che due studi legali hanno supervisionato la materia sempre: mescolando realtà e finzione c’era da avere un’attenzione particolare. Berlusconi ha visto la serie? Penso di sì e immagino che gli sia piaciuta molto e che sia la sua serie preferita (ride, Ndr)”.

  • 12.30

    Accorsi: “Il sottobosco del Parlamento esiste, immagino esistano personaggi come Notte. Oggi i leader politici sono frontman, hanno un grande carisma”.

  • 12.31

    Leone: “Quello che più mi ha insegnato questo personaggio è il non giudizio. Dove c’è il giudizio di un personaggio, è impossibile l’interpretazione. Quindi io non giudico il mio personaggio”.

  • 12.32

    Berlusconi ha inviato gli sceneggiatori dopo aver visto la prima stagione?

  • 12.32

    Accorsi: “Gli eventi politici degli ultimi anni hanno subito una evoluzione antropologica rispetto a quello che racconta la serie; raccontare che i media siano entrati in maniera prepotente e decisivo nella politica italiana è sicuramente provocatorio rispetto al presente; oggi i social hanno dimostrato che non c’è nessun filtro tra i leader politici e il proprio popolo; questa serie raccontano, di riflesso, ancora il nostro presente”.

  • 12.35

    Accorsi ringrazia gli sceneggiatore perché “è stato fatto un lavoro poderoso, monumentale, di documentazione e di scrittura; mescolare in modo così organico personaggi di fantasia e fatti storici è molto complesso. Hanno creato una cosa mai esistita in Italia e in questo modo neppure nel mondo”.

  • 12.36

    Ludovica Rampoldi si dice commossa e ricambia i ringraziamenti. Poi ammette di aver incontrato Berlusconi a pranzo tra la prima e la seconda stagione insieme al produttore Mieli e agli altri sceneggiatori: “Uno dei mille incontri fatti per lavorare alla serie; abbiamo incontrato anche Occhetto. Abbiamo incontrato anche Enrico Mentana e moltissimi giornalisti”.

  • 12.38

    Accorsi ha mai pensato di dirigere un episodio? “Le scelte stilistiche nascono dal regista Giuseppe Gagliardi. Io non ho mai pensato di fare il regista, noi attori non ne avevamo il tempo. Sono stato ben contento di aver Giuseppe come regista”.

  • 12.39

    Caprino: “Quando interpreti un ruolo, interpreti una maschera, lo status è l’ultima cosa a cui pensi”. Poi ironizza: “Sì, confermo, scendo in campo”.

  • 12.42

    Pierobon: “Come mi sono sentito a fare il Premier? Benissimo. Mi sono ritrovato in una dimensione molto più grande; è un ruolo di potere”.

  • 12.42

    Gli sceneggiatori fanno notare che la Lega non si è espressa ufficialmente sulla serie. Poi racconta che quando Salvini si è fidanzato con Elisa Isoardi “abbiamo avuto una vertigine”. Ed ancora: “Sarebbe bello vedere Bosco al Papeete”.

  • 12.46

    Leone: “Veronica Castello nella terza stagione parla della condizione femminile; questo è interessante perché lei è stata nell’inferno della condizione femminile, ha subito umiliazione e violenza, il suo crederci è un crederci sincero. In un episodio parla delle leggi anti-stupro”.

  • 12.48

    Pierobon: “Per interpretare Berlusconi è stato fondamentale essere stato testimone del 1992; all’epoca ero studente”.

  • 12.50

    Luca Zingaretti interpreta Paolo Mieli, il padre del produttore della serie: “Volevamo Brad Pitt, ma non poteva, abbiamo preso Zingaretti”.

  • 12.52

    Mieli: “Berlusconi ha raccontato centinaia di aneddoti quando lo abbiamo incontrato a pranzo; abbiamo liberamente tratto alcune cose per il nostro racconto”. Poi precisa: “abbiamo ascoltato tutti, ma abbiamo voluto raccontare la nostra storia”.

  • 12.53

    Mieli: “Berlusconi non ci ha fatto nessuna raccomandazione. Nessuno di quelli che abbiamo incontrato lo ha fatto; sono stati tutti molto eleganti, senza dare indicazioni o fare pressioni”.

  • 12.54

    Maccanico sull’attenzione degli altri Paesi nei confronti della serie: “L’Italia di quegli anni, quella storia dell’Italia crea attenzione all’estero”. Poi ribadisce l’importanza di aver avuto “l’idea straordinaria di aver messo insieme realtà e finzione”.

  • 12.57

    Accorsi ricorda che 1992 fu scelto dal Festival di Berlino nel primo anno in cui si aprì alla serialità televisiva: “Fu un segnale importante”. E poi sottolinea che “tanto pubblico giovane, anche 15-16enni” ha visto la serie.

  • 12.58

    Mieli: “Sono oltre 100 i Paesi, al netto di quelli Sky, che hanno comprato e trasmesso con successo la serie all’estero”.

  • 12.58

    Accorsi: “C’è un messaggio di speranza alla fine della serie? Sì, no… non lo so”.

  • 13.01

    Alessandro Fabbri: “In questa stagione, più delle altre, i personaggi sono stati al centro della nostra attenzione di sceneggiatori. A noi premeva che il loro percorso arrivasse a un punto. Un punto di domanda, anche, ma un punto”.

  • 13.04

    Mieli: “L’idea di Accorsi nacque da questa domanda: possibile che nel 2011 nessuno abbia raccontato gli uomini nuovi della politica, ossia i leghisti, i berlusconiani, gli anchorman? E ancora oggi l’unica serie a farlo è 1992,1993, 1994”.

  • 13.05

    Aprire questa serie al pubblico extra Sky? Maccanico: “La tv generalista è gratuita, Sky è pay tv. Si può discutere di quanto costino gli abbonamenti, ma non è questa la sede. Serie di questo tipo non sono naturali nel percorso internazionale di una pay tv, questo va sottolineato; Sky è connessa al tessuto sociale e politico del Paese. Più che chiedere a noi di andare oltre al perimetro di chi ci segue, la domanda va posta a chi non fa questo tipo di prodotti”. Finisce la conferenza.

Sta per iniziare a Roma la conferenza stampa di presentazione di 1994, la serie, sequel di 1992 e 1993, in onda dal 4 ottobre in esclusiva su Sky. TvBlog seguirà l’incontro con i giornalisti in liveblogging. Presente il cast formato da Stefano Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, Antonio Gerardi, Giovanni Ludeno e Paolo Pierobon.

1994 è una serie creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. L’idea del progetto è di Stefano Accorsi, che partecipa allo sviluppo creativo. 1994 è diretta da Giuseppe Gagliardi e da Claudio Noce.