Diciamolo con una canzone: Monica Setta a TvBlog
Monica Setta si racconta nella nostra rubrica a tutta musica
Certe volte, non sempre, le interviste risultano un qualcosa di meccanico che non restituisce il cuore dell’intervistato, come se la mente debba sempre prevalere. La nostra speciale rubrica “Diciamolo con una canzone” vuole proprio “tirare fuori” ai suoi ospiti ciò che la mente, nella frenetica vita di tutti i giorni, relega a qualcosa di marginale, ovvero la “parte interna dei respiri” come cantava Eros Ramazzotti nell’indimenticato brano “Adesso tu”.
Lei è stata protagonista di alcune discussioni sui media nelle settimane che hanno preceduto il suo ritorno in video e proprio qui, nella nostra rubrica “Diciamolo con una canzone” ci racconterà le sue sensazioni, le sue emozioni che le faranno scattare i brani di alcuni canzoni.
Ospite di oggi della nostra speciale rubrica canora è la conduttrice, insieme a Tiberio Timperi di Unomattina in famiglia Monica Setta.
Cercando di te. Pooh
Mio padre mancato un anno fa mi diceva scherzosamente “tu sei una cercatrice”. Vero. Ho sempre cercato e spesso trovato l’oro laddove sembrava ci fosse solo steppa. Per la prima parte della vita ho cercato l’amore e la carriera era un pretesto. Mi consolava Stefano Benni “prima o poi l’amore arriva”. Io lo sto ancora cercando. In compenso nella maturità mi sono venute incontro impensabili occasioni di lavoro. Anche uno mattina in famiglia è capitato per caso. Cercavo dalla parte esattamente opposta e poi il 30 giugno mi arriva una telefonata di Teresa de Santis. “Ho una cosa per te”. Teresa è una bella persona e aveva in serbo per me una bella sorpresa.
La canzone dell’amore perduto. Fabrizio De André
Ho perso tanti amori. Ma si perde solo quello che non conta. Le cose importanti restano. Anche se sfibrate decomposte sfilacciate, esistono.
Abbracciami. Julio Iglesias
Gli abbracci sono sempre stati fondamentali nella mia vita. L’abbraccio di mia nonna scomparsa poco meno di 1 mese fa a 110 anni. Energico affettuoso metafisico. Donna di altri tempi e altra tempra. Mi ha insegnato la dolcezza che arriva dopo la tempesta. Quieta assoluta, spiazzante. Quando voglio scrivere una frase d’amore non scrivo baci ma abbracci
All’Improvviso l’incoscienza. Roberto Soffici
L’incoscienza è stata il segno della mia vita. Mi sono buttata in tutte le avventure. Giornalismo di carta stampata web TV o radio. Chiudeva un giornale e passavo all’agenzia spaziando in tutti i settori della cronaca. Economia politica costume sport non mi sono fatta mancare niente. Trenta testate una ventina di programmi in mezzo i libri. Forse avrei potuto seguire un percorso più ordinato ma nn mi pento rifarei tutto
Innamorata. Raffaella Carrà
La prima volta a 21 anni ma era un calesse. Poi nel 95 l’incontro con quello che sarebbe diventato mio marito 4 mesi dopo. Ma il vero innamoramento è stato per mia figlia il 3 novembre 1997. Quel matrimonio è finito anni dopo ma la gioia più grande è lei. Dopo i 40 gli innamoramenti sono nevrosi. Meglio una affettuosa amicizia.
Per sempre giovane. Antonello Venditti
Mi sono laureata in 4 anni mentre lavoravo e subito dopo ho fatto l’esame da professionista. Tutto di corsa come se la gioventù potesse o dovesse finire dopo i 30. E invece ho scoperto che il tempo che passa mi migliora. Non sento l’angoscia degli anni. Mai un briciolo di plastica nemmeno la palestra. Porto con gioia rughe e kg con la consapevolezza che invecchiare fa bene sopratutto allo spirito
Last tango in Paris. Gato Barbieri
Ultimo tango a Parigi è uno dei film della mia vita. Decadente ma essenziale per capire le conseguenze pericolose di un amore anche se improvviso. Lo vedo e rivedo da anni. Non mi stanca mai. Non l’ho mai trovato trasgressivo dispetto della censura. Per me è una storia profondamente romantica
Je t’aime. Serge Gainsbourg
Pietra miliare della rivoluzione dei costumi e della libertà dei sentimenti je t’aime è ancora adesso il modo più intenso per dire ti amo in tutte le lingue del mondo. Racconta l’amore visto dal versante dei sospiri che nn sono malizia ma solo sogno.
Magari. Renato Zero
Avverbio strategico. Lo indossi con tutto. Magari potessi o magari avessi potuto… Non cambia. È una modalità del possibile che non chiude mai i conti col passato.. Per me significa “ci provo magari stavolta ce la faccio”.
Parigi. Paolo Conte
Parigi è sempre una buona occasione dice Audrey Hepburn in Sabrina. Per me la città del cuore in assoluto. Ci sono andata a 18 anni dopo la maturità classica per 3 mesi poi a distanza di 1 anno sempre fino al 2008. Ho lavorato in un giornale Passion che era l’antesignano di Capital (rcs) dive sono stata successivamente caporedattore dal 97. Parigi di Paolo conte è per me la canzone della sintesi. Io e te, un taxi, una piazza e tutto intorno pioggia pioggia pioggia e Francia.
Quando finisce un amore. Riccardo Cocciante
Quando finisce un amore o quello che ci fa soffrire come un amore – non si sa mai davvero se lo sia-casca il mondo addosso. Giri in tondo, fai infiniti girotondi e ti dici: basta. Non succedera più. Poi ci ricaschi. E vada come vada. Finisce sempre e comunque bene. Perché è vita.