Rocco Schiavone 3, se la solitudine non paga
Il liveblogging e la recensione della prima puntata di Rocco Schiavone 3, la serie tv tratta dai libri di Antonio Manzini con Marco Giallini nei panni del protagonista, un Vicequestore romano costretto a trasferirsi ad Aosta
E’ passato solo poco meno di un anno dal finale della seconda stagione di Rocco Schiavone. Grazie ad un lavoro di produzione record, però, le nuove avventure del Vicequestore interpretato da Marco Giallini sono già pronte per la messa in onda: Rocco Schiavone 3 parte questa sera, mercoledì 2 ottobre 2019, alle 21:20, su Raidue.
Ebbene sì: se a giugno la Rai aveva annunciato (e TvBlog lo aveva anticipato poco prima) che la fiction, forte degli ottimi ascolti delle prime due stagioni -superiori ai 3 milioni di telespettatori- si sarebbe spostata su Raiuno, settembre c’è stato il dietrofront. Rocco Schiavone resta su Raidue.
La motivazione è stata data da Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, durante la conferenza stampa:
“[La trama] ha una tessitura narrativa estremamente legata tra seconda e terza serie, il racconto della terza inizia con un legame rispetto a quanto accaduto agli amici di Roma e al pregresso. Le repliche sistematiche, poi, rendono la fruizione più congrua su Raidue”.
Rocco Schiavone 3, la recensione
La solitudine dei numeri primi, diceva un libro di qualche anno fa. La solitudine del numero uno… di Raidue, potremmo dire di Rocco Schiavone. Ufficialmente volto di punta della seconda rete Rai, Marco Giallini ed il suo corrispettivo seriale hanno “rischiato” un trasloco su Raiuno che, forse, avrebbe portato più guai che soddisfazioni.
Poteva un uomo da caratteraccio come quello di Schiavone superare dubbi, diffidenze e polemiche (inevitabili, c’è poco da fare) della rete ammiraglia e dei suoi telespettatori? Per quanto Schiavone sia un duro che di pochi se ne vedono in tv, forse vederlo su Raiuno avrebbe potuto segnare in qualche modo la sua fine.
Ogni storia, ogni personaggio, ogni ambiente, d’altra parte, deve avere la sua casa: quella di Rocco Schiavone è Raidue, punto. Non è solo questione di ascolti e di aspettative di share, ma soprattutto di finalità di un prodotto. Rocco Schiavone ha regalato a Raidue una produzione che andasse dalla parte direttamente opposta rispetto a quella della fiction predominante in Rai, sparigliandone la carte e dando dimostrazione che essere politicamente scorretti narrativamente parlando può pagare.
Tutti elementi che ritroviamo in questa terza stagione, sebbene la partenza, va ammesso, è stata un po’ in salita. Vedere Rocco rintanato in casa per una pseudo influenza -quando in realtà era tristezza, come gli fa notare il giovane Gabriele- e comandare a distanza la sua squadra, per quanto sia nel suo stile, ha dato un po’ di difficoltà al primo caso di questa stagione, che non è decollato subito. C’è voluta una seconda parte più dinamica per iniziare a trovare il Rocco Schiavone che tutti conosciamo.
Considerato che in tutto gli episodi sono quattro, però, la partenza ha sprecato parte del potenziale che la serie aveva raccolto in passato. Ora, dovrà ingranare la marcia per poter dare le soddisfazioni già date in passato.
Detto questo, immancabile la menzione a Marco Giallini, al noir di cui è intrisa la serie, all’ambientazione gelida ma perfetta per questa storia. Peccato per la falsa partenza: il numero uno di Raidue non deve stare troppo da solo. Un controsenso per un personaggio come Schiavone, ma anche la sua forza, ovvero lo stare in mezzo agli altri per capire che come gli altri, lui, non sarà mai.
Dove ritroviamo Rocco Schiavone?
Dopo il finale della seconda stagione, il protagonista si ritrova più solo di prima, e proprio la solitudine sarà al centro della terza stagione. Con la scoperta che Caterina (Claudia Vismara), con cui si era aperto più che con altri, lo ha tradito rivelando i suoi spostamenti ai suoi superiori, e la diffidenza di Sebastiano (Francesco Acquaroli), convinto che se ora si trova in carcere sia per colpa sua, Rocco non ha più molte persone di cui fidarsi intorno a sé.
Anche Brizio (Tullio Sorrentino) e Furio (Mirko Frezza), a Roma, smettono di farsi sentire, vedendo in Schiavone un uomo differente rispetto a come lo conoscevano, più vicino alla figura del poliziotto che deve far rispettare le regole che all’amico che dava loro una mano a passarla liscia.
Gli unici “passatempi” per Rocco sono due: uno è la compagnia del vicino di casa, il giovane Gabriele (Carlo Ponti di Sant’Angelo), di cui conosceremo la madre Anna (Cecilia Porta), della cagnolina Lupa e della moglie defunta Marina (Isabella Ragonese), le cui visioni continuano ad affollare la mente del protagonista. L’altro sono i casi protagonisti delle quattro puntate, che porteranno Schiavone ad avere a che fare con sacerdoti che nascondono segreti, senzatetto pronti a farsi la guerra tra di loro per una manciata di verdura marcia e croupier che sul tavolo da gioco hanno lasciato più di qualche fiches. Tra i nuovi personaggi, da citare Sandra Bucellato (Valeria Solarino), giornalista ed ex moglie del Questore Costa (Massimo Olcese), motivo per cui l’uomo odia la categoria dei giornalisti.
Rocco Schiavone 3 è co-prodotto da Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film. La sceneggiatura è di Antonio Manzini, dai cui libri è tratta la serie, e di Maurizio Careddu.
Una nuova regia
Sembra ormai una tradizione: anche per la terza stagione, cambia la regia, e dopo Michele Soavi e Giulio Manfredonia arriva Simone Spada. “Con grande entusiasmo e la giusta dose di ‘paura’ ho accettato l’incarico di girare la nuova serie di Rocco Schiavone”, ha ammesso il regista.
“Avvicinandomi a questo tipo di racconto”, ha poi aggiunto, “ho cercato di rispettare le linee narrative e di linguaggio delle serie precedenti e del modo di raccontarle dei miei predecessori. Allo stesso tempo, inevitabilmente, ho cercato un mio stile, dilatando i tempi della messa in scena e del montaggio senza tradire il gusto e l’amore che i registi delle due serie precedenti erano riusciti con grandi risultati a imprimere al racconto”.
La terza stagione, spiega Spada, vedrà l’ambiente ancora più protagonista:
“Torna prepotentemente protagonista l’ambientazione tra le montagne innevate e non della Val D’Aosta, ingrediente a mio modo di vedere fondamentale per Rocco e stimolante per noi che siamo stati chiamati a creare il mondo in cui farlo muovere. Un ambiente freddo e apparentemente inospitale per un ‘romanaccio’ come Rocco, ma che in questa terza serie sente e vive con maggiore abitudine”.
La prima puntata
La prima puntata di Rocco Schiavone 3 è “La vita va avanti”. Ancora amareggiato per il comportamento di Caterina e per l’allontanamento di Brizio e Furio, Rocco si ritrova da solo ad Aosta, con la compagnia solo di Gabriele, Lupa e di Marina, che ogni tanto torna a fargli visita.
In Valpelline, a 1.400 metri di altezza, intanto, viene ritrovato morto un sacerdote, Donato Brocherel. Rocco, però, non se la sente di andare ad alta quota e finge la febbre, incaricando la sua squadra di andare ad effettuare i rilievi al posto suo.
Rocco Schiavone 3, streaming
E’ possibile vedere Rocco Schiavone 3 in streaming sul sito ufficiale della Rai, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani si potrà vedere in Guida Tv/Replay.
Rocco Schiavone 3, social network
Si può commentare Rocco Schiavone 3 sulla pagina ufficiale di Facebook e su Twitter, usando l’hashtag #RoccoSchiavone.