Che Tempo Che Fa, Sigfrido Ranucci su La fabbrica della paura: “Report andrà in onda, in Rai sono e mi sento libero”
Il conduttore di Report è intervenuto nella trasmissione di Fabio Fazio per commentare le accuse giunte dopo la messa in onda della prima parte dell’inchiesta sui rapporti tra Lega e Russia.
“Siamo stati sotto tiro incrociato per una settimana” ha rivelato Sigfrido Ranucci, ospite della puntata di domenica 27 ottobre 2019 di Che Tempo Che Fa, il talk show di prima serata di Fabio Fazio, in onda su Rai 2. Il giornalista è intervenuto per riassumere i punti salienti del caso sollevato dalla trasmissione Report, che conduce dal 2017, che tanto ha fatto discutere i giornali negli scorsi giorni. Si tratta dell’inchiesta che ha preso il nome de La fabbrica della paura, a proposito dei presunti legami tra Lega e finanziatori russi, sintomatici di un disegno più complesso che punterebbe al sovvertimento dell’equilibrio politico europeo. Nelle scorse ore, tra un esposto mancato all’Agcom e un commento al vetriolo, si è vociferato che la puntata di Report di lunedì potesse non andare in onda. A domanda di Fazio, Ranucci ha risposto:
Perché non dovremmo? Io in Rai sono e mi sento libero. Voglio dirlo perché è un valore aggiunto per chi fa giornalismo di incbiesta. Ai colleghi bravi che ci sono dico di sentirsi e di essere liberi, perché si può.
Il conduttore della trasmissione di Rai 3 ha poi rivelato alcune anticipazioni sulla puntata che verrà regolarmente trasmessa domani, esprimendosi anche sulle accuse di violazione della par condicio. Infatti, la prima parte dell’inchiesta è andata in onda a sei giorni dalle elezioni per la presidenza della regione Umbria, con i cittadini chiamati al voto proprio oggi, domenica 27 ottobre:
Torneremo a parlare della fabbrica della paura, dell’altra fetta della torta. Abbiamo identificato dei profili finti che diffondevano informazioni, alcuni dei quali fanno riferimento ad importanti politici. Siamo stati una settimana sulla graticola, perché è stata tirata fuori l’accusa di aver violato la par condicio. Mi chiedo: se da una parte la politica tende a regolamentare l’informazione sotto la campagna elettorale, lascia però una prateria, un pascolo, in cui un politico può filtrare il proprio messaggio a dei minori, attraverso un finanziamento. Ti sentiresti tranquillo se ci fosse un politico che quotidianamente venisse da tuo figlio per veicolare un messaggio che alimenta la fabbrica della paura? In questo caso, paura che gli possa essere sottratta una merendina, inculcando l’idea, a chi non ha filtri per decriptare, che contribuire al welfare state possa essere un furto.
“Sento che se ne parlerà ancora a lungo, ti do un arrivederci”. Così Fabio Fazio ha congedato Sigfrido Ranucci, lasciando intendere il coperchio del vaso di Pandora sia stato appena sollevato di qualche centimetro. Lo stesso Fazio, inoltre, sul suo neonato profilo Instagram aveva espresso disappunto e sgomento per le rivelazioni del programma.