Viva RaiPlay!, Fiorello e il niente
Viva RaiPlay, quinta e ultima anteprima tv dello show in onda solo sul web dal 13 novembre.
“Fa sempre le stesse cose, non c’è mai niente di davvero nuovo“: è una delle critiche più frequenti a Fiorello. Si è unito al coro anche Fabio Volo, che lo ha definito un numero 1 che segue la grammatica di Alighiero Noschese. Insomma NIENTE di nuovo sotto il sole, per molti. E NIENTE ha fatto anche Virginia Raffaele, sua ‘mancata’ ospite nell’ultima anteprima di Viva RaiPlay! su Rai 1, in onda venerdì 8 novembre (e già online). Eppure quel NIENTE che hanno deciso di fare lui e la Raffaele sul palco dello show (“Non ti presentare, eh! E’ un’idea magnifica“) e per il quale si sono ‘preparati’ nel camerino durante il prologo, con una carrellata rapida delle loro principali imitazioni, vale più di una normale e canonica ospitata sanremese, per dire. E a proposito di Sanremo, sembra facile immaginare che appaia anche lei con Amadeus e Fiore.
Il ‘niente’ è un’idea rivoluzionaria, convengono Fiore e Virginia. E in effetti a vedere il niente andato in onda in questi giorni c’è da essere d’accordo con loro. In questo ultimo appuntamento, negli ormai 20′ di show, c’è stata l’intro suggestiva degli Urban Theory, un omaggio a Fred Bongusto, scomparso questa notte, con la bellissima “Tre settimane da raccontare“, un mash-up rap (‘suggerito’ dal mini direttore di RaiPlay) con Coez su Fly me to the moon di Frank Sinatra , la presentazione delle due star TikTok (che scopro non si possa pronunciare su Rai1) Luciano Spinelli ed Elisa Maino che saranno nel cast dello show online e anche un non particolarmente brillante mini-monologo sullo ‘slang’ trendy-milanese. I monologhi non sono il punto forte.
Il punto forte è, come detto, nella trasversalità della scrittura di Fiorello e dei suoi autori: il momento più sorprendente è stato l’hackeraggio di Rovazzi con “Interrompi RaiPlay“, con tanto di logo, di intro e di format da lanciare. Nel caso di specie un incontro da tinello, verrebbe da dire nella SUA cucina, con Carlo Cracco che canta.
Niente di particolarmente nuovo se avessimo un Jimmy Fallon: non ce l’abbiamo (con buona pace di Cattelan, cui pure Fiorello dice di ispirarsi). Basterà questo per conquistare lo ‘scafato’ mondo delle piattaforme streaming? Questo è un altro discorso. In fondo l’operazione cui mira la Rai – al netto di quello che proclama con i suoi vertici, quelli veri non le voices over di Fiorello – non è rivoluzionare il linguaggio, ma portare il pubblico abituato alle “telecamere ad ampio raggio” di Rai 1 un mondo oscuro, ignoto, distante come il web.
E se l’obiettivo non fosse abbastanza chiaro, Fiore lo rappresenta iconicamente, facendo fisicamente uscire il pubblico dallo studio sulle note de “L’inizio di una nuova era” dell’amico Jovanotti per accompagnarlo su RaiPlay. Insomma, 50 anni dopo lo sbarco sulla Luna, la Rai tenta lo sbarco del suo pubblico sul web. Come sempre, i peggiori nemici della Rai sono i suoi vertici: i risultati di Fiorello sul web non dovranno vedersi nell’immediato, ma dovranno essere ‘strutturali’, sul medio termine. Lui inaugura un nuovo spazio, fa da PR, insomma: ovvio che i ‘proprietari’ puntino a chi ha un consolidato seguito e cercano di creare una consuetudine di consumo. Si vedrà davvero dopo Viva RaiPlay! se l’operazione ha funzionato.
Ah, a proposito di ‘niente’, chi si aspettava un Biagio Antonacci in studio sulle note di “Liberatemi” dopo cinque giorni di purgatorio ai tornelli sarà rimasto deluso: magari se ne riparla il 13 su RaiPlay. Intanto dà una mano e ramazza.