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I retroscena di Blogo: Rai, stop alle nomine, nuovo rinvio

Non c’è l’accordo sui nomi dei nuovi vertici della televisione pubblica

di Hit
pubblicato 9 Novembre 2019 aggiornato 21 Gennaio 2021 19:14

Lunedì 11 novembre o al più tardi venerdì 15, nel corso di un CDA Rai si sarebbe dovuto procedere alle nomine delle nuove direzioni di genere e anche ad altri “rimescolamenti” rispetto agli incarichi apicali nella televisione pubblica, cosi però non sarà. Secondo quanto apprendiamo non sarà varata alcuna nomina nelle prossime sedute del CDA di viale Mazzini. Sarebbero arrivati dei veri e propri veti da parte delle forze politiche, che volenti o nolenti sono gli azionisti della televisione pubblica secondo le norme che regolano la vita dell’azienda televisiva di Stato.

Le forze dell’attuale maggioranza che come è sotto gli occhi di tutti pare non vadano molto d’accordo su temi certamente più importanti che regolano la vita del nostro paese, non hanno le stesse idee su come debba essere riscritto l’organigramma della tv pubblica. In particolare il Movimento 5 stelle ed il PD vorrebbero tirare la coperta chi più da una parte chi più dall’altra. Per entrare nel merito si discute sulla poltrona traballante del direttore del Tg1 Giuseppe Carboni che pur in crisi di ascolti, gode della fiducia ovviamente dei 5 stelle che lo hanno voluto su quella poltrona, ma anche del Quirinale e del premier Conte.

Il PD approfitterebbe di questa debolezza di Carboni per chiedere la poltrona del Tg1 per farci accomodare sopra Antonio Di Bella o Mario Orfeo. Chiaramente alla Rete 1 a questo punto non ci potrebbe andare Stefano Coletta (area PD, che ovviamente non risponde sull’argomento) quindi alla rete potrebbe restare Teresa De Santis, questo per rappresentare le quote rosa, a cui si potrebbe aggiungere Maria Pia Ammirati a Rai3, se Coletta si spostasse alle direzioni di genere.

L’ottima Giuseppina Paterniti passerebbe a Rai News al posto di Antonio Di Bella, mentre al Tg3 si accomoderebbe Andrea Montanari (area PD). Alle direzioni di genere, quelle più importanti, ovvero distribuzione, marketing e contenuti si sarebbero dovuti accomodare Marcello Ciannamea, Roberto Nepote ed Angelo Teodoli. Ma tutto questo bel castello di carte ieri sarebbe crollato, con tutte la decisioni rimandate a fine mese quando si dovrà procedere –obtorto collo- alla sostituzione di Carlo Freccero al vertice di Rai2, con una discussione animata nel centro destra su chi dovrebbe sostituirlo e con i nomi di Ludovico Di Meo (FDI) e Antonio Marano (Area Lega) in pole position, ma tutto potrebbe ancora accadere.

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