I Pezzi Unici di Raiuno, come parlare di tradizione con una storia dai tanti sapori
Il liveblogging e la recensione di Pezzi Unici, la fiction di Raiuno con Sergio Castellitto nei panni di un artigiano di Firenze che accoglie cinque giovani problematici nella sua bottega per scoprire la verità sulla scomparsa del figlio
Il lavoro artigianale, quello che purtroppo è in via di estinzione, fa da sfondo alla nuova fiction di Raiuno. Pezzi Unici, in onda da questa sera, 17 novembre 2019, alle 21:25, è una storia che ci porta in una via di artigiani di Firenze, dove lavora il protagonista interpretato da Sergio Castellitto, al ritorno in una serie lunga per la Rai.
Pezzi Unici, la recensione
Che formula insolita, Pezzi Unici: insolita per la nostra fiction, dove solitamente il giallo è fine a se stesso o, al massimo, viene inserito dentro una storia d’amore apparentemente impossibile ma con il lieto fine scritto dalla prima puntata. Qui, invece, il giallo serve a far scattare l’interesse del pubblico non tanto verso un mistero (che resa inevitabilmente il collante di tutta la serie) quanto un mondo, quello dell’artigianato in via di estinzione.
Per apprezzare al meglio Pezzi Unici bisogna andare al nocciolo della storia, quell’idea avuta da Cinzia Th Torrini, che mette da parte il melò e sfiora il drama ed il thriller trasformandolo in accessorio. Perché Pezzi Unici vuole essere il racconto di una generazione che si sporca ancora le mani, che lavora ogni singolo pezzo con la stessa cura, che non si arrende di fronte ad un mondo che si sta dimenticando di chi vorrebbe, invece, tramandare il proprio sapere.
Questo il nocciolo dell’idea della regista che, per “venderlo” come si deve, ci ha messo del suo costruendo un minimondo in quella via degli Artigiani che diventa, nel giro di pochi minuti, subito l’ambientazione ideale. Il lavoro come seconda occasione, i cinque giovani protagonisti ed i loro sogni e paure contro gli adulti più radicati nel mondo vero, la ricerca delle prove su come sia morto il figlio del protagonista fanno il resto.
E poi c’è Sergio Castellitto, che non solo è maestro del legno con il suo Vanni, ma anche maestro di interpretazione, con un’abilità nel saper calibrare rabbia, dolore e quel briciolo di bontà paterna che rendono il protagonista una colonna portante di tutta questa operazione.
Nell’affondare le sue radici in un mestiere antico, in una città altrettanto storica come Firenze ed in un attore con alle spalle una lunga esperienza (oltre a lui, non si possono non citare i bravi Panariello, Sacchi, Ferri e Cocci), Pezzi Unici riesce però a guardare al futuro, ed a trasmettere un messaggio dal valore sociale che fa tanto servizio pubblico. Tanti sapori per una fiction che si speri generi altri pezzi.
Il dolore e la battaglia di Vanni
A lui va il compito di interpretare Vanni Bandinelli, un maestro artigiano del legno che ha fatto della sua bottega, nonostante il lavoro sia sempre di meno, la sua vita. Apparentemente burbero, ha un grande cuore, ma anche un grande dolore: il figlio Lorenzo (Lorenzo De Moor), ex tossicodipendente, è morto in un incidente che la Polizia considera suicidio.
Ma Vanni, divorato dai sensi di colpa per non essere riuscito ad aiutarlo, non crede che le cose siano andate così e si avvicina al progetto che Lorenzo stava seguendo da qualche tempo, ovvero la realizzazione di un corso di artigianato da lui tenuto all’interno di una casa famiglia gestita da Anna (Irene Ferri).
Il protagonista decide di proseguire lui il corso, portando i cinque ragazzi con cui aveva stretto amicizia Lorenzo nella sua bottega. Sono cinque giovani con un passato difficile, che stanno scontando una pena per furto o violenza o che stanno aspettando di compiere 18 anni non avendo una famiglia dove stare. Jess (Lucrezia Massari), Lapo (Leonardo Pazzagli), Valentina (Carolina Sala), Elia (Moisè Curia) ed Erica (Anna Manuelli), però, sembrano nascondere un segreto sulla morte di Lorenzo. E Vanni ne approfitta: li terrà accanto a sé per insegnargli il suo mestiere, ma anche per scoprire cosa stiano nascondendo.
Da Wanny a… Vanni
Pezzi Unici ha avuto una genesi particolare. A raccontarla è stata la stessa regista Cinzia Th Torrini, che ha curato anche la sceneggiatura con Donatella Diamanti, Isabella Aguilar e Fabrizio Lucherini. La regista ha raccontato di quando per andare a scuola attraversava il centro di Firenze vedeva numerosi artigiani al lavoro:
“Ogni giorno passavo davanti ad una cantina e dall’alto vedevo un uomo con un grembiule di pelle marrone, capelli e barba lunghi, che intagliava e intrecciava strisce di pelle per cinture e braccialetti. Mi fermavo ad osservarlo e ho iniziato anche a parlarci. Dopo 40 anni casualmente ci siamo rincontrati”.
Quell’uomo è Wanny Di Filippo, artigiano che da una bottega aperta nel 1970 nel centro di Firenze ha costruito un impero con negozi sparsi in giro per il mondo, fino al Giappone, dove è considerato una vera e propria star. Ma, come lui, ci sono tanti altri artigiani, il cui lavoro merita di essere valorizzato.
“Ci tenevo a dar luce a questo mondo che per secoli si è tramandato di padre in figlio”, ha detto. “Volevo attirare l’attenzione su una realtà che è sotto la minaccia di scomparire. E non per ultimo volevo presentare ad un pubblico più giovane che c’è un’alternativa, sotto certi aspetti più valida e più soddisfacente, a certi lavori frustranti e ripetitivi, ma soprattutto che il lavoro c’è”.
Nel 2013 la regista, con Ralph Palka, partner e socio della sua casa di produzione Cassiopea Film, ha realizzato un cortometraggio sull’artigianato a Firenze. Quindi la presentazione del corto e di un soggetto a Rai Fiction e la lavorazione ad una sceneggiatura: “La difficoltà è stata confrontarsi con un format diverso, con più generi, tra cui il giallo, ambientato nel mondo del lavoro e del sociale”.
Nell’arco di quattro anni si è lavorato alla scrittura e, quindi, alla produzione, a cura di Rai Fiction ed Indiana Production. “Wanny Di Filippo”, ha concluso la regista, “è stato sin dall’inizio la mia musa per questa storia. Come lui ce ne sono ancora molti in Italia, che con la loro capacità creativa sono diventati delle eccellenze nei loro mestieri d’arte”.
Le anticipazioni della prima puntata
Nel primo episodio, “La scelta”, Vanni non riesce a riprendersi dalla morte del figlio: la moglie Chiara (Fabrizia Sacchi) l’ha lasciato, la sua bottega è un cumulo di polvere e bollette, neanche l’amico Marcello (Giorgio Panariello) riesce a scuoterlo. La svolta arriva quando Vanni accetta di proseguire il progetto che aveva avviato il figlio in una casa famiglia, e che aveva chiamato “Pezzi Unici”, ma a patto che i giovani partecipanti lo seguano nella sua bottega. Ma quando i cinque arrivano Vanni nota la tensione intorno alla morte di Lorenzo ed inizia a chiedersi se il giovane si sia davvero suicidato o non sia stato ucciso.
Nel secondo episodio, “La notte bianca”, il rapporto tra Vanni ed i Pezzi Unici sta per precipitare, con i ragazzi che si annoiano a vedere l’artigiano lavorare senza fare pratica. Se l’uomo cerca di andare cauto sulle ragioni per cui li vuole accanto, Chiara è invece più diretta ed offre dei soldi a chi le dia informazioni sulla morte di Lorenzo. Mentre Beatrice (Margherita Tiesi), figlia di Marcello, ha occhi solo per Elia (Moisè Curia) e Carlo (Marco Cocci), cognato del protagonista, solo per Jess (Lucrezia Massari), i cinque decidono di aiutare Vanni con la sua situazione economica organizzando una Notte Bianca, che ha successo. Ma mentre brindano, due poliziotti chiedono ad Erica (Anna Manuelli) di seguirli.
Pezzi Unici, streaming
E’ possibile vedere Pezzi Unici sul sito ufficiale della Rai, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani si potrà vedere in Guida Tv/Replay.
Pezzi Unici, social network
Si può commentare Pezzi Unici su Twitter, utilizzando l’hashtag #PezziUnici.