Si concluderà stasera (ore 00.25) il primo ciclo serale di Io e te, il programma di Rai1 condotto da Pierluigi Diaco con Sandra Milo e Valeria Graci. E lo farà con un ospite prestigioso come Paolo Bonolis. Blogo è in grado di anticipare che il presentatore romano, attualmente legato contrattualmente a Mediaset, nell’intervista concessa ha parlato, ovviamente, anche di televisione:
Credo che chiunque fa televisione non debba conformarsi ad un’idea di come si deve fare la televisione. Uno deve raccontare fondamentalmente ciò che si porta dentro, ed essere ciò che è. L’ho sempre fatto, fin dai programmi per bambini. Questo ha portato a vedermi talvolta come uno stranger in a strange land: uno straniero in terra straniera, laddove in televisione ci si comportava con una certa ortodossia, con un’affettazione perbenista… io non sono fatto in questo modo! E, soprattutto, mi piace desacralizzare ciò che viene stupidamente sacralizzato. Ci sono delle cose che sono naturalmente sacre, altre vengono sacralizzate e non meritano minimamente di essere sacralizzate, quindi mi diverto a desacralizzarle! Però, la televisione è un luogo dove purtroppo – da un po’ di tempo a questa parte, forse anche a causa di un eccesso di politically correct che viene utilizzato – si cammina troppo sulle uova, si ha paura a essere spontanei, e quindi ci si affida a dei codici preconfezionati, e ci si comporta quasi tutti allo stesso modo! È una grossa perdita per l’individuo televisivo, perché credo che ognuno di noi sia in grado di raccontare, se racconta realmente con le sue caratteristiche e con ciò che gli appartiene, mondi sempre differenti. Perché le diottrie con cui guardo io il mondo son differenti dalle tue, da quelle di Lucangelo che sta disegnando, e da chiunque altro fosse interprete televisivo. Un po’ di verità in luogo dell’ipocrisia forse è la medicina migliore per fare.
Sul fatto che si possa rimanere persone per bene anche facendo televisione ad alti livelli, Bonolis ha aggiunto:
Generalmente si è una persona per bene se te lo puoi permettere. Ci sono molti che vengono considerati non per bene… ma non se lo sono potuti permettere di essere per bene perché le difficoltà della vita ha presentato loro altri percorsi, quindi sono stati costretti magari dalle necessità dell’esistenza a diventare meno per bene di quello che avrebbero voluto. Io mi sono potuto permettere – grazie al lavoro, alla buona sorte, alla mia famiglia – di essere per bene. Però, sai, si è sempre per bene fino a un certo punto. Dipende anche dalla cultura nella quale ti trovi. Ci sono atteggiamenti considerati per bene da noi che non lo sono altrove e viceversa. In questa cultura italiana mi trovo bene. Cerco di comportarmi bene sperando che gli altri facciano altrettanto con me.
Il programma di Diaco tornerà con cinque puntate inedite a partire dal 4 gennaio 2020 (nella prima ospite Gianluca Grignani), mentre sabato prossimo andrà in onda una sorte di meglio di, con le interviste a Concato, Baudo e Carlucci. Il conduttore oggi su Il Corriere della Sera traccia il bilancio positivo di Io e te di notte e parla della sua tv “leale nei confronti dello spettatore: non c’è scaletta, non c’è copione, è una conversazione sincera e spontanea. E il pubblico lo percepisce e apprezza“. Nella difficile collocazione della seconda serata del sabato di Rai1, Io e te di notte ha conquistato fin qui una media che si avvicina il 9% di share, arrivando a toccare anche punte superiori all’11% e andando oltre il 10% nelle ultime due puntate.