Stefano De Martino: “Sanremo? Ora, neanche per tutto l’oro del mondo: lì se sbagli sei morto, se fai bene hai la strada spianata”
Stefano De Martino, orgoglioso del successo di ‘Stasera tutto è possibile’, ad oggi, non pensa di calcare il palco del Festival di Sanremo
Stefano De Martino, protagonista di una lunga intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’, ha tracciato un piccolo bilancio della sua stagione televisiva. Il giovane conduttore napoletano ha confessato di aver sofferto d’ansia prima del debutto alla guida di ‘Stasera Tutto è possibile’, un programma che ha ridato nuova linfa alla serata del lunedì di Rai2:
De Martino: “Molta prima di debuttare al posto di Amadeus; oh, Amadeus è uno che ha scritto “presentatore” sopra la carta d’identità, io no. Lui è uno che non sbaglia nulla, uno che studia e riesce a inserire sempre un riferimento sull’attualità, per questo inizialmente l’ho studiato, poi ho capito che non era la strada opportuna”.
L’ex ballerino di ‘Amici’ ha imposto il proprio stile di conduzione evitando ogni tipo di confronto con chi l’ha preceduto:
De Martino: “Preferisco rovinarmi con le mie mani; questo lavoro non te lo insegna nessuno, non c’è un corso universitario, e oggi la gavetta è meno frequente, e gli spazi che trovi li devi ottimizzare per scovare la tua quadra. Avevo dei dubbi, invece mi sono stupito di me stesso”.
Qualche settimana fa, è circolato il nome di De Martino per il DopoFestival di Sanremo 2020 assieme alla moglie Belen Rodriguez (dopo gli esperimenti estivi de ‘La Notte della Taranta’ e ‘Castrocaro 2019’). Un’ipotesi giornalistica tramontata quasi sul nascere:
De Martino: “Ora? Neanche per tutto l’oro del mondo: lì se sbagli sei morto, se fai bene hai la strada spianata. E per come sono ora dovrei affidarmi solo al culo, e di culo nella vita ne ho già avuto abbastanza”
Il danzatore, infine, ha espresso anche il proprio parere sulla serie Sky, ‘Gomorra’ che, secondo il collega di ‘Made in sud’, Biagio Izzo “dà una brutta immagine di Napoli”:
De Martino: “Gomorra è una serie che è riuscita a far emergere a livello internazionale talenti campani, senza stupirsi troppo dei drammi narrati, già conosciuti; insomma, per me da una situazione pessima è uscito qualcosa di buono”.