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Fiction italiane, ecco le 15 di maggior successo di sempre

Ecco le quindici migliori fiction italiane realizzate negli ultimi anni da Rai, Mediaset e Sky e che hanno contribuito a cambiare il modo di pensare la serialità italiana

pubblicato 14 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 10:00

Se dici serie tv pensi inevitabilmente agli Stati Uniti ed a quelli che, fino a qualche anno fa, venivano chiamati telefilm. Ma l’Italia? Un po’ per pregiudizio, un po’ per abitudine, ci si dimentica che anche il nostro Paese ha sfornato, fin dall’arrivo della televisione nelle case degli italiani, racconti seriali capaci di attirare l’attenzione di milioni di telespettatori.

Con il passare degli anni e l’evoluzione della società, anche la fiction italiana si è adeguata, proponendo racconti che fossero il più vicino possibili ai cambiamenti dello Stivale. Dagli sceneggiati storici tratti dalla letteratura si è passati così alle fiction con protagoniste persone comuni, forze dell’ordine ed investigatori, fino a coinvolgere interi nuclei familiari. L’evoluzione più recente è stata possibile grazie all’avvento della pay tv che, osando in linguaggio e temi, ha dato nuova linfa alla fiction (o ormai serie tv, che dir si voglia) italiana.

Abbiamo deciso, quindi, di fare un viaggio tra le quindici serie tv italiane di maggior successo: lasciando da parte i già citati sceneggiati e le produzioni dei primi anni di nascita della tv italiana, abbiamo raccolto qui sotto i titoli che, a nostro giudizio, sono non solo tra i più memorabili, ma anche quelli che, con il loro successo ed il loro formato, hanno contribuito a cambiare il piccolo schermo, entrando di fatto nella Storia della fiction italiana.

I polizieschi: da Cattani a Montalbano

La regola per cui al pubblico televisivo piacciano soprattutto i gialli ed i crime vale anche in Italia: gran parte della produzione passata e presente è legata proprio a questo genere. D’altra parte, un mistero attira sempre il pubblico, che ama diventare per un paio d’ore a settimana investigatore. Ma i polizieschi, in Italia, sono stati legati fortemente anche all’attualità ed alla Storia del nostro Paese.

La Piovra

Il nostro viaggio, quindi, non può non iniziare con La Piovra (dieci stagioni, dal 1984 al 2001, su Raiuno), ancora oggi considerata una delle serie italiane di maggior successo. Il Commissario Cattani (Michele Placido) ed il suo lavoro d’indagine dentro i tentacoli che la criminalità organizzata allunga nei vari settori raccontati dalla serie, dallo spaccio alla politica, passando per la politica e la corruzione sono stati d’esempio per numerose altre serie tv negli anni successivi. Un caso da manuale, che ci ha anche mostrato, con l’uccisione del protagonista nella quarta stagione, quanto una fiction ed i suoi personaggi possano fidelizzare il pubblico e scatenare reazioni di shock di fronte alla loro uscita di scena.

Il Commissario Montalbano

L’ultima stagione de La Piovra doveva ancora andare in onda, ma nel 1999, su Raidue, faceva il suo debutto un Commissario siciliano che ben presto sarebbe entrato nel cuore degli italiani. Il Commissario Montalbano (14 stagioni ad oggi, dal 2002 su Raiuno) nato dalla penna del Maestro Andrea Camilleri e portato in tv grazie alla regia di Alberto Sironi, ha saputo e sa ancora colpire il pubblico italiano ed internazionale con casi mai banali, spesso specchio di tematiche ben più vaste, sullo sfondo di una Sicilia che diventa protagonista. Un connubio, quello tra Montalbano ed il suo interprete Luca Zingaretti, trai più celebri della tv italiana.

Distretto di Polizia

Nel 2000 anche Canale 5 si dà al poliziesco seriale: dalla mente di Pietro Valsecchi nasce Distretto di Polizia (11 stagioni, in onda fino al 2011). Dal trasferimento del Commissario Giovanna Scalise (Isabella Ferrari) a Roma dalla Sicilia parte un lungo racconto che intreccia casi legati alla criminalità di tutti i giorni alla cronaca nera, passando per la “linea rossa” di stagione -vera novità introdotta dalla serie in Italia-, ovvero un caso la cui soluzione avviene solo nell’ultima puntata. Nel mezzo, i problemi quotidiani del Distretto e dei suoi componenti, qualche risata e tante uscite di scena, diventate nel corso degli anni dei veri tormentoni. A Distretto di Polizia il merito anche di aver fatto conoscere al grande pubblico anche attori come Giorgio Tirabassi, Carlotta Natoli, Giorgio Pasotti e Giampaolo Morelli, oltre che ad aver fatto scrollare di dosso a Claudia Pandolfi il ruolo di Alice in Un medico in famiglia.

Don Matteo

Era il gennaio del 2000 quando Raiuno accolse un parroco in bicicletta, tanto serafico quanto bravo a risolvere i misteri di una Gubbio insolitamente ricca di omicidi ed aggressioni. Don Matteo (dodici stagioni andate in onda) è ancora oggi il punto di riferimento per milioni di telespettatori, che non hanno tradito la serie neanche quando questa ha cercato ed azzeccato alcuni cambiamenti, come quelli nel cast (nel ruolo di Capitano dei carabinieri abbiamo visto Flavio Insinna, Simone Montedoro e Maria Chiara Giannetta) e nelle location, con lo spostamento a Spoleto che ha dato nuova linfa alla serie. Il format resta sempre quello, eppure ogni stagione ha tante piccole novità che il pubblico si diverte a scoprire. Che il successo della serie sia questo o il messaggio di carità cristiana passato in ogni episodio lo lasciamo decidere a voi: di certo, non c’è Don Matteo senza Terence Hill e senza il Maresciallo Cecchini di Nino Frassica.

L’Ispettore Coliandro

Raidue, dopo lo “scippo” per mano di Raiuno di Montalbano, ha cercato di trovare un nuovo volto poliziesco, e l’ha trovato nell’Ispettore Coliandro (sette stagioni, in onda dal 2006). Anche lui nato dalla letteratura (il suo papà è Carlo Lucarelli), il Coliandro diretto dai Manetti Bros. ed interpretato da Giampaolo Morelli è però ben diverso dal Commissario Siciliano. Sbruffone, imbranato, arrogante e convinto di essere capace di fare il proprio lavoro, Coliandro è classico personaggio che si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato e che, suo malgrado, diventa protagonista di avventure che lo vedrebbero nei guai se non fosse per i suoi colleghi che corrono a salvarlo. Poche le intuizioni che ha, ma quando arrivano per Coliandro è sempre una vittoria. Un uomo comune, salvato dalla sua inconsapevole simpatia, che lo trasformano in come siamo stati noi almeno una volta.

Romanzo Criminale

Anche la pay tv ha voluto dire la sua e nel 2008 esplode il caso di Romanzo Criminale (due stagioni, fino al 2010, su Sky Cinema 1). Tratto dal libro di Giancarlo De Cataldo e dall’omonimo film di Michele Placido, la storia della Banda della Magliana, complice il linguaggio più provocatorio e senza mezzi termini della tv a pagamento, si fa presto notare, ottenendo consensi unanimi e diventando punto di riferimento per le successive produzioni Sky. Senza considerare che ha lanciato le carriere di attori come Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Alessandro Roja e Marco Bocci.

Gomorra

Come detto, Sky dopo Romanzo Criminale ha tentato altre strade, ma il suo nuovo grande successo è stato Gomorra-La serie (quattro stagioni ad oggi, in onda dal 2014 su Sky Cinema 1 e Sky Atlantic). Anche in questo caso, l’adattamento di un libro -di Roberto Saviano– diventato prima un film di Matteo Garrone conquista critica e pubblico, con un’ambizione che da subito gli permette di raggiunge il pubblico oltre confine. Gomorra racconta la criminalità dal punto di vista dei villain -il che ha suscitato parecchie contestazioni-, rivelandone la natura umana e perfida. Ma la serie (a cui devono tanto Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino e Marco d’Amore) è anche una rappresentazione di un’Italia che fatica a combattere il male e del male stesso che fatica a sopportare il proprio peso.

Famiglia e sentimento

Se i polizieschi prodotti dal piccolo schermo sono tanti, non sono da meno le serie familiari e sentimentali. Una miriade di titoli, da Commesse a Caterina e le sue figlie, che hanno raccontato amori, tormenti, litigi e riappacificazioni sugli sfondi più differenti: dalle quattro mura di casa proprio al luogo di lavoro. Noi, nel nostro viaggio, ci limitiamo a segnalare un titolo Rai ed uno Mediaset di enorme successo.

Un Medico in Famiglia

La storia del family su Raiuno non può prescindere da Un Medico in Famiglia (10 stagioni, dal 1998 al 2016). Format spagnolo, riadattato per l’Italia così bene che i Martini sono diventati quasi dei personaggi reali. Basti pensare che Lino Banfi, grazie al suo Libero, è diventato il “nonno d’Italia”, nonché collante di tutte le stagioni della fiction, che ha lanciato volti come Giulio Scarpati, Claudia Pandolfi -prima che recitasse in Distretto di Polizia-, Lunetta Savino ed Enrico Brignano. Un successo capace di arrivare a toccare, nel finale della prima stagione (quello con la dichiarazione d’amore di Lele ad Alice in aeroporto) gli 11 milioni di telespettatori ed il 45% di share.

Elisa di Rivombrosa

Il successo più inaspettato della fiction negli anni Duemila arriva da Canale 5: era il 2003 quando la rete del Biscione mandò in onda Elisa di Rivombrosa (due stagioni, fino al 2005), costume drama tra amori impossibili e complotti che arrivò a toccare i 12 milioni di telespettatori ed il 41% di share. La storia d’amore tra Elisa ed il conte Fabrizio (Vittoria Puccini ed Alessandro Preziosi, poi innamoratisi anche nella vita reale) ha conquistato a sorpresa il pubblico, riportando in auge il drama storico e sentimentale. Un successo targato Cinzia Th Torrini artefice, negli anni a venire, di altri successi seriali.

Formati brevi, ma intensi

Ci sono poi le serie la cui durata è inferiore ai soliti 45-50 minuti ma che hanno fatto anche loro la Storia. Dalle sit-com Mediaset (di cui citiamo la più classica) alla soap opera italiana per eccellenza, fino all’esperimento Sky rimasto negli annali: produzioni che durano meno di 30 minuti a puntata, ma che sono rimaste nel cuore del pubblico.

Casa Vianello

Se si parla di Storia della tv non si può non citare la coppia Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Prima protagonisti del grande varietà italiano e poi, su Fininvest, della sit-com che ha riportato sul piccolo schermo la loro vita quotidiana, con tanto di irresistibili battibecchi. Casa Vianello (16 stagioni, dal 1988 al 2007), la sit-com più longeva della tv italiana, si reggeva soprattutto sui due protagonisti e sulla loro sincerità nel raccontare come la vita coniugale abbia, spesso, degli angoli da smussare. Esagerando certi comportamenti, Casa Vianello ha rispettato le regole della sit-com senza però allontanare i due protagonisti dall’ideale di coppia che hanno sempre offerto ai telespettatori.

Un Posto al Sole

Anche la tv italiana ha la sua soap opera dei record: Un Posto al Sole (24 stagioni ad oggi, più di 5mila puntate) dal 1996 allieta le serate del pubblico di Raitre senza mai sentire i segni della stanchezza. In realtà, UPAS ha avuto la forza di rinnovarsi seguendo sempre i cambiamenti della società, e facendo propri alcuni argomenti diventati attuali o che lo sarebbero diventati di lì a breve. Non solo storie d’amore a Palazzo Palladini: c’è davvero di tutto nel mondo di Un Posto al Sole, ed ogni argomento viene trattato con cura e rispetto. Un caso più unico che raro nella tv italiana: e la soap diventa specchio dei nostri tempi.

Boris

La pay tv ha deciso di darsi ai formati brevi, ma sempre a modo suo. E’ il 2007 quando il pubblico di Fox Italia fa la conoscenza del pesce rosso protagonista di Boris (3 stagioni, fino al 2010), la “fuoriserie italiana” che ribalta i canoni e riesce, con una risata, a svelare i retroscena della fiction più blasonata della tv generalista. Dietro “Gli occhi del cuore” ed i suoi protagonisti c’è un modo di vedere la fiction italiana che appartiene al passato e che, anche grazie a Boris, è stato ampiamente superato.

Il futuro

Arriviamo così alla fiction del futuro, che in realtà c’è già nel presente. Titoli che con la loro forza, dalla sceneggiatura ai temi trattati fino al modello produttivo, hanno imposto la serialità italiana anche sul mercato estero. Un lavoro iniziato da Gomorra fin dalla sua prima stagione e portato avanti dalla Rai.

I Medici

La saga della celebre famiglia del Rinascimento italiano rivive ne I Medici (3 stagioni su Raiuno, dal 2016 al 2019), l’ambizioso progetto targato Rai Fiction e Lux Vide che arriva a coinvolge anche la Big Light Productions di Frank Spotnitz, nome di spicco tra i fan di X-Files, essendone stato uno degli autori. Seguendo le orme di Game of Thrones, I Medici della Rai fanno sfarzo di grandi scenografie, di riprese da kolossal e di costumi d’epoca ricreati alla perfezione. Un successo da otto milioni di telespettatori al debutto, e soprattutto capace di essere venduto in oltre cento Paesi.

The Young Pope

Sempre nel 2016 è Sky a dare il via ad un’altra importante co-produzione, con la HBO e Canal +. Per restare nella linea provocatoria da sempre portata avanti dal gruppo pay, serviva un premio Oscar come Paolo Sorrentino, che propone la provocazione definitiva: una serie ambientata in Vaticano e con un Papa (Jude Law) che seduce e rompe gli schemi. The Young Pope (ad oggi due stagioni) si fa così distinguere per originalità e per aver reso l’Italia protagonista nella co-produzione di idee pensate per arrivare ovunque.

L’Amica Geniale

Uno degli ultimi grandi successo della fiction italiana arriva ancora da Raiuno: è il 2018 quando il primo capitolo della saga letteraria di Elena Ferrante arriva in tv, catalizzando l’attenzione di 7 milioni di persone. Un’altra co-produzione, che coinvolge più produttori italiani e che vede la Rai arrivare a lavorare a fianco della HBO. L’Amica Geniale in tv conferma il successo mondiale ottenuto dai libri e la forza della generalista nel saper portare grandi racconti al grande pubblico.

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