Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, la conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa di Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio in diretta.
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12:45
Inizio conferenza. Eleonora Andreatta: “Con Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, si completa il trittico di docu-fiction civili che Rai Fiction ha realizzato per la prima rete. Nell’ambito di questo racconto che porta il pubblico generalista e il pubblico giovane a questo contributo della memoria, è stato fondamentale includere la storia di Giorgio Ambrosoli, a 40 anni dal suo assassinio. Ambrosoli fu uno dei più grandi rappresentanti del senso di responsabilità, fino al punto di sacrificare la propria vita, per costruire un domani migliore per le generazioni future. Tutto ciò è avvenuto in un periodo storico dell’Italia dove i valori della democrazia erano in pericolo. Ambrosoli fu un uomo lasciato solo. Lo Stato non difese quei valori di legalità e di giustizia. Chi gli fu vicino fu la Banca d’Italia. Il nostro racconto, nella parte fiction, ha il rigore della sua vita. E’ un racconto rigoroso dove sono tante le testimonianze che portano verità ala storia. E’ stato fatto un grande lavoro da parte degli attori, soprattutto da parte di Alessio Boni, degli sceneggiatori e del regista”.
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12:50
Simona Ercolani: “Per noi, questo è stato il lavoro più importante dell’anno. Approcciare alla prima serata di Rai 1 è una grande responsabilità. Sul piano personale, è stato un viaggio che mi ha dato anche la speranza che certe cose non accadano più di nuovo. Trasmettere queste storie è il senso del servizio pubblico. La storia di Giorgio Ambrosoli racconta la storia di un uomo normale che affronta il proprio dovere con un grandissimo senso dello Stato. E’ l’esempio massimo che, in questo periodo, ci può essere utile. Mi hanno colpito particolarmente tre cose: una dichiarazione del 2009 di Giulio Andreotti, trent’anni dopo i fatti. Neanche trent’anni dopo, era stata resa veramente giustizia. Oggi spero ci sia l’unanimità riguardo questo eroe. Un’altra cosa che mi colpì è stata l’isolamento e il dramma che la famiglia di Giorgio Ambrosoli, e anche la famiglia di Novembre che non va dimenticata, hanno vissuto: il giorno dopo l’omicidio, non c’erano fiori sul marciapiede. La terza cosa che mi ha colpito è che abbiamo recuperato un’intervista di Ambrosoli addirittura rilasciata alla tv svedese”.
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12:55
Umberto Ambrosoli: “Anch’io ho sentito l’esigenza che, in occasione del quarantesimo anniversario, di rafforzare il senso di comunità. Il nostro patrimonio storico è ricco di risorse dalle quali attingere per quanto riguarda il nostro ruolo di cittadini e di uomini. Quello di mio padre, però, è stato uno degli esempi più importanti. Ero preoccupato, però, perché gli ultimi anniversari di questo tipo sono passati un po’ in sordina, come quello di Alessandrini che fu un’occasione persa. Oltre al quarantesimo anniversario della morte di Ambrosoli, è anche il trentesimo anniversario della morte di Paolo Baffi. Storie come queste dimostrano che essere brave persone, ma da soli, non può essere sufficiente. La partita si è sempre giocata sulla competenza. Quest’anno, inoltre, pochi mesi fa, è venuto a mancare anche Silvio Novembre. Quando Simona Ercolani mi ha chiamato per questo progetto, ho trovato l’occasione giusta per rendere onore a questi valori che, quando vengono condivisi, producono risultati meravigliosi”.
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13:00
Alessio Boni: “Questa vicenda ha sempre avuto un’eco per quanto riguarda noi lombardi. Io ero bambino e l’unica cosa che sapevo è che c’era quest’uomo che era stato ucciso dai “cattivi”… All’inizio, non volevo farlo per troppi motivi: dovevo interpretare altri due personaggi, avevo troppa carne al fuoco, non sono neanche un’unghia di quest’uomo… Ma quando sono entrato nella vita di Giorgio Ambrosoli, non sono più riuscito ad uscirne. Ambrosoli era un uomo che faceva il suo lavoro che, per la sua etica e per la sua educazione, ha continuato a svolgere il suo lavoro con professionalità. E’ un esempio spaventoso, ha avuto coraggio. Ambrosoli mi ha dato una lezione di etica spaventosa. Mi è rimasta questa forma di coraggio meravigliosa, potente. Mi ha fatto un regalo enorme, guai se non avessi interpretato questo personaggio… Con gli altri attori, eravamo tutti adesi. Quando c’è adesione, i personaggi vanno da soli. Anche i macchinisti erano tutti affascinati. Quando c’è questo clima, hai solo voglia di dare il meglio di te. Ringrazio per chi ha insistito perché io non l’avrei fatto, grazie”.
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13:05
Alessandro Celli: “Ringrazio Rai Fiction, la produzione Stand By Me, Alessio Boni, le famiglie Ambrosoli e Novembre che si sono messe a disposizione per permettere agli attori di dare il massimo. Questa storia è stata molto sentita”. Alessio Boni: “Mi sono dimenticato di ringraziare gli sceneggiatori, fantastici!”.
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13:07
Alessio Boni: “Ho visto appositamente i film del passato su Giorgio Ambrosoli. Per quanto riguarda la costruzione del personaggio, non ho pensato al fatto che fosse un docu-fiction. Non c’è stata alcuna differenza. E’ come se avessi fatto una serie. Ho dovuto imparare una postura che non esiste più, una postura degli anni ’70. Sono stati studi delicatissimi ma anche molto divertenti. Ambrosoli era un avvocato e ha toccato il marcio più di tanti marescialli, più di tanti poliziotti e carabinieri… E non ha avuto paura. Io, oggi, non riesco ad essere triste perché personaggi così sono barlumi di luce, mi danno un’iniezione di energia. Ambrosoli era un uomo ironico e l’ironia è sinonimo di intelligenza. Non c’è ironia senza intelligenza”.
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13:09
Umberto Ambrosoli: “Ho fatto oltre 500 incontri pubblici dedicati alla storia di papà. La maggior parte li ho avuti nelle scuole e nelle università. Quegli anni furono anni pazzeschi. 5 anni fa, ricordo che c’erano ospiti ragazzi di alcune scolaresche. L’incontro avvenne dopo un attentato terroristico. Quei ragazzi non sanno che il terrorismo è già stato sconfitto”.
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13:15
Simona Ercolani: “C’è stata un’adesione totale da parte dei testimoni della vicenda. Per quanto riguarda il repertorio, ci sono stati due fenomeni: da una parte, non è stato un fatto particolarmente seguito e pubblicizzato, dall’altra parte, quel poco che c’era è stato fatto sparire”.
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13:16
Fine conferenza.
Oggi, lunedì 16 dicembre 2019, a partire dalle ore 12:15, si terrà la conferenza stampa di presentazione di Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, docu-fiction di Rai 1, diretta da Alessandro Celli, con Alessio Boni.
Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio: la docu-fiction
Mercoledì 18 dicembre 2019, in prima serata su Rai 1, a partire dalle ore 21:25, andrà in onda la docu-fiction Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, dedicata a Giorgio Ambrosoli, che verrà trasmessa a quarant’anni dal suo assassinio.
Come recita il comunicato ufficiale, Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio è una docu-fiction che racconterà “la storia esemplare di un uomo che ha creduto nel significato della responsabilità e della legalità fino a metterle al di sopra della sua stessa sicurezza”.
Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, docu-fiction che vede Alessio Boni protagonista, nei panni di Giorgio Ambrosoli, diretta da Alessandro Celli, è una co-produzione Stand By Me, in collaborazione con Rai Fiction.
Il resto del cast è composto da Dajana Roncione (che interpreta Annalori Ambrosoli, vedova di Ambrosoli), Claudio Castrogiovanni (che interpreta il maresciallo Silvio Novembre) e Fabrizio Ferracane (che interpreta Michele Sindona).
Oltre alla ricostruzione, in Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, saranno presenti materiali di repertorio, documenti esclusivi, interviste inedite e una lezione di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, che ha collaborato alla docu-fiction, tenuta all’Università Statale di Milano.
Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio: la conferenza stampa
TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione della docu-fiction Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, a partire dalle ore 12:15.
Durante la conferenza stampa, interverrà il protagonista della docu-fiction, Alessio Boni, Umberto Ambrosoli e il regista Alessandro Celli. Saranno presenti anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il presidente della Rai, Marcello Foa, e l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini.