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Lapsus al Tg1, invertono Sciiti e Sunniti sulla mappa del Medio oriente

Il segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi commenta l’errore: “Imbarazzante. Mappa da fake news”.

pubblicato 5 Gennaio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 09:02

Gli ultimi fatti tra Usa e Iran stanno riportando ancor più marcatamente l’attenzione sulla scena internazionale. I telegiornali nonostante i giorni di festa hanno avuto un inizio 2020 piuttosto turbolento per fornire un’informazione il più completa possibile. Succede però che qualche errore può disorientare il telespettatore ed è ciò che è accaduto nell’edizione del Tg1 trasmessa ieri, 4 gennaio 2020.

Si sta parlando dei due principali rami dell’Islam radicati in Medio Oriente: sciiti e sunniti. Viene mostrata una cartina che mette inizialmente al centro l’Arabia Saudita, l’Iraq e l’Iran. Ci concentriamo proprio su questi tre stati poiché (come è possibile vedere nell’immagine in alto) nel servizio viene mostrata con tanto di leggenda la zona a maggioranza di Sunniti in Iran, Iraq e Libano mentre quella degli Sciiti in Arabia Saudita. Peccato che si tratti di un errore, infatti sono stati invertiti i dati (fatta eccezione per il Libano correttamente indicato).

Il segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi non usa mezzi termini per definire l’errore del servizio nel telegiornale diretto da Giuseppe Carboni e afferma:

Può il Tg1 della Rai in un momento così delicato per il Paese e per gli equilibri dell’area mediterranea proporre una rappresentazione grafica così sbagliata? Quella andata in onda sul primo tg Rai è una mappa da fake news, che definisce sunnita l’Iran e sciita l’Arabia Saudita. Possibile che nessuno abbia controllato?
Un errore imbarazzante che peraltro nasconde un pressappochismo ancor più imbarazzante: davvero si può pensare di semplificare con l’accetta la situazione in Medio Oriente? In Iraq ci sono sciiti, sunniti, curdi e altre minoranze. In Libano sunniti, sciiti, cristiano maroniti, drusi, etc. Tutto è avvenuto sotto il controllo di un’infinita e costosa catena di comando: direttore, 5 vice direttori, 3 vice direttori a disposizione del direttore ed una redazione esteri di 11 giornalisti e 3 inviati.

Anzaldi infine prende l’occasione per citare anche il caso Rula Jebreal e l’assenza a Sanremo 2020 rivelata da La Repubblica:

E poi qualcuno si domanda come fa la Rai a non cogliere al volo l’occassione o peggio censurare la presenza di Rula Jebreal in Rai. Semplice: non hanno alcun bisogno di innovare o aggiornare per migliorare il prodotto, tanto i soldi piovono dal cielo, grazie al canone.