Home DiMartedì Carlo Calenda “adottato” da Floris. Tredici ospitate a Di Martedì da inizio stagione

Carlo Calenda “adottato” da Floris. Tredici ospitate a Di Martedì da inizio stagione

Carlo Calenda ha partecipato a Di Martedì tredici volte su diciotto puntate totali per una copertura pari al 72%. E anche gli interlocutori del leader di Azione sono quasi sempre gli stessi

pubblicato 23 Gennaio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:58

Se c’è una sera della settimana in cui Carlo Calenda non prende impegni, quella sera è il martedì. L’ex ministro dello sviluppo economico infatti ha un appuntamento fisso (o quasi) con Giovanni Floris.

Dal 10 settembre ad oggi sono state 13 le ospitate di Calenda a Di Martedì, su 18 trasmissioni complessive. Una copertura pari al 72% del totale, con il leader di Azione presente in studio o in collegamento, ma in ogni caso pronto a confrontarsi con giornalisti, tecnici e avversari politici.

Calenda ha risposto all’appello fin dall’esordio stagionale del programma di La7 e così ha fatto per le tre settimane successive (10, 17 e 24 settembre e 1 ottobre).  Stop di un turno e poi di nuovo in onda il 15 e 22 ottobre. Sempre due le apparizioni a novembre (5 e 26), mentre a dicembre è stato ancora filotto: 3, 10 e 17 dicembre. Dopo Natale, Calenda si è invece rivisto il 14 e il 21 gennaio.

Contrarissimo all’inciucio tra Pd e Cinque Stelle, il ruolo dell’europarlamentare è ben definito all’interno del racconto politico. Calenda critica, ammonisce, boccia. Nell’arena ci sta benissimo e anche negli uno contro uno tende ad esaltarsi.

Peccato solo che il film venga replicato di settimana in settimana, con gli interlocutori che – alla lunga – risultano essere sempre gli stessi. Sì perché a sorprendere non è solamente la frequenza degli inviti, ma pure i cosiddetti remake regalati da Di Martedì, che tra i talk politici sembra a tutti gli effetti il più affascinato dal concetto di reiterazione.

In questo modo, Calenda si è trovato di fronte sette volte Alessandro Sallusti, quattro volte Pietro Senaldi, quattro volte Elsa Fornero, quattro volte la grillina Carla Ruocco e tre volte la leghista Francesca Donato. Quasi meglio di una telenovela a puntate.

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