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Uno mattina in famiglia, Codacons denuncia Tiberio Timperi, conduttore replica

Tutta colpa di una battuta pronunciata nella puntata di sabato scorso del programma di Rai1

pubblicato 29 Gennaio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:38

Sabato 25 gennaio su Rai Uno, nel corso della trasmissione Uno Mattina in Famiglia, il conduttore Tiberio Timperi stava interloquendo con un telespettatore in collegamento dalla Calabria. Il telespettatore, dovendo rispondere ad un quiz, ha invocato un aiuto da parte del pubblico presente in studio. A questo punto il conduttore Timperi ha risposto: ‘Se non ti aiutiamo, andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria’, accompagnando tale pessima battuta ad una mimica fin troppo esplicita. In questo modo si attribuiscono a tutti i calabresi, indistintamente, comportamenti mafiosi“. Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, prosegue la sua denuncia attaccando Tiberio Timperi, che conduce il contenitore mattutino del weekend di Rai1 con Monica Setta:

Tanto non è degno di un servizio pubblico, profumatamente pagato da tutti i cittadini, a nessuno può essere consentito di diffamare impunemente un’intera regione, per strappare qualche risatina.

Il Codacons ha presentato una denuncia in Procura contro l’azienda e contro il conduttore considerando quella pronunciata da Timperi “una frase di chiaro stampo razzista che costituisce una offesa per i cittadini calabresi“. Timperi ha replicato via Instagram:

Leggo di essere stato denunciato per una battuta scherzosa fatta ad un concorrente in trasmissione; sia chiaro: la battuta era nei confronti della mia redazione e più in generale della Rai. Difatti, se avessi favorito un concorrente, a rimetterci, come ovvio, sarei stato io. Qualcuno, per motivi che ignoro, ha travisato le mie parole. Spiace leggere che avrei offeso una regione italiana. Una regione che, come tutte le altre, mi appartiene e che mai mi sognerei di offendere. Io ho rispetto per la Calabria e per i calabresi. Se qualcuno si è sentito offeso, mi spiace.

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Leggo di essere stato denunciato per una battuta scherzosa fatta ad un concorrente in trasmissione. Sia chiaro: la battuta era nei confronti della mia redazione e più in generale della Rai. Difatti se avessi favorito un concorrente, a rimetterci, come ovvio, sarei stato io. E la denuncia del Codacons, in questo caso, sarebbe stata più che opportuna. Qualcuno, per motivi che ignoro, ha travisato le mie parole. Il filmato è disponibile su Raiplay. Io sono in buonafede. Spiace leggere che avrei offeso una regione italiana. Una regione che come tutte le altre mi appartiene e che mai mi sognerei di offendere. Io ho rispetto. Per la Calabria e per i calabresi. E per tutte le altre regioni e le sue genti. Sono calabrese, romano, laziale, toscano, trentino, pugliese, siciliano, campano, lucano, umbro, ligure, molisano, lombardo, veneto, piemontese, emiliano, abruzzese, marchigiano. Sono un incrocio di mille contaminazioni che mi fanno italiano. Sono italiano. Innamorato della mia storia. E orgoglioso di esserlo. Se qualcuno si è sentito offeso mi spiace.

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