Sanremo 2020, Fabrizio Salini: “Sessismo e violenza? Il brano Junior Cally non si presta a queste contestazioni”
L’amministratore delegato si esprime sul caso che coinvolge il rapper e difende il conduttore e direttore artistico del Festival: “E’ stato un errore ma ha chiesto scusa”
E anche la parabola delle polemiche su Junior Cally – tra le tante che hanno caratterizzato la vigilia di Sanremo – viene chiusa definitivamente da Fabrizio Salini AD Rai che dopo un periodo di silenzi ha scelto di esprimersi poche ore prima l’apertura della 70° edizione del Festival rispondendo con una lettera aperta alle 29 donne parlamentari che poche settimane fa si son messe sul piede di guerra contro il rapper in gara accusandolo di testi violenti e sessisti per un brano pubblicato 3 anni fa:
Ci tengo a sottolineare che violenza, sessismo e misoginia – inaccettabili per me quanto per voi, credetemi, così come per ogni persona di buonsenso – sarebbero state immediata ragione di non ammissione. Ma il suo brano non si presta a queste contestazioni.
Salini sottolinea che comunque il punto è stato sottoposto ad un esame da parte dell’organizzazione del Festival e della Rai per capire come affrontare la situazione, il risultato è stato questo:
Abbiamo pensato che il nostro dovere fosse tenere la valutazione delle proposte artistiche entro il perimetro della competizione canora di quest’anno. In ogni caso l’ampio dibattito di questi giorni rappresenta un’opportunità che la Rai deve saper utilizzare per migliorare il suo dialogo con il pubblico di tutte le generazioni con l’obiettivo di includere e non escludere.
L’amministratore delegato è tornato a parlare delle polemiche che hanno investito Amadeus sulla gaffe riguardo l’incriminato ‘passo indietro’ in un’affermazione indirizzata verso Francesca Sofia Novello. Salini sottolinea che il conduttore si è già scusato per l”errore” commesso ma che “ben prima dell’incidente che lo ha visto involontario protagonista, ha voluto che sul palco di Sanremo trovasse posto la denuncia della violenza contro le donne e ha scelto di chiamare una donna a parlarne“.
Come Concessionaria, e in piena linea con quanto previsto dal Contratto di Servizio, in particolare la Rai lavora costantemente per superare gli stereotipi di genere, per promuovere la parità e il rispetto per l’immagine della donna.