Home Serie Tv Il Cacciatore 2, la conferenza stampa: tutte le dichiarazioni di Francesco Montanari e di Alfonso Sabella

Il Cacciatore 2, la conferenza stampa: tutte le dichiarazioni di Francesco Montanari e di Alfonso Sabella

La conferenza stampa di presentazione della seconda stagione de Il Cacciatore.

pubblicato 13 Febbraio 2020 aggiornato 9 Novembre 2020 14:39

  • 12:35

    Inizio conferenza. Eleonora Andreatta: “Il Cacciatore è una serie potente e innovativa. Abbiamo realizzato la seconda stagione anche grazie al successo ottenuto a livello internazionale. E’ uno dei prodotti con la qualità più alta tra quelli realizzati per Rai 2. La serie ha anche ricevuto un importante riconoscimento, sempre a livello internazionale. E’ una serie che parte da dei fatti veri, anni cruciali riguardanti la lotta alla mafia, ma, allo stesso tempo, è una serie estremamente innovativa soprattutto per lo scavo psicologico dei personaggi. Saverio Barone è un personaggio con un grande desiderio di giustizia: in questa stagione, il personaggio ha anche una forte spinta dettata dalla rabbia, una spinta violenta. Anche gli antagonisti vengono raccontati nella loro complessità, anche umana. Verrà raccontato il rapporto complesso tra i fratelli Brusca. Verrà raccontata anche la ferocia di questa mafia che riporta la verità di ciò che questa mafia è stata. Anche dal punto di vista del linguaggio, ci sarà molta verita. E’ una serie in linea con la serialità internazionale che vediamo sulle varie piattaforme. Cross è una delle società che fa della qualità e del racconto sofisticato, il proprio marchio distintivo”.

  • 12:40

    Ludovico Di Meo, direttore di Rai 2: “Come padrone di casa, sono molto contento. Il Cacciatore riapre la stagione della fiction su Rai 2 ed è uno dei lasciti più interessanti. E’ una serie di meriti, il merito filmico ma anche il merito di lasciare i riflettori sempre accesi su un periodo che non dobbiamo dimenticare. Tante persone si sono spese in questa battaglia, pagando anche con la loro vita. Questa serie mantiene un pathos altissimo, anche questo è un altro grande merito”.

  • 12:42

    Rosario Rinaldo, Cross Production: “I paesi che hanno acquisito Il Cacciatore sono più di 100, in Europa, in Sud America e anche in Africa, segno che il Made in Italy circola molto. E’ un prodotto che necessita di un altissimo standard qualitativo. Ringrazio Rai Fiction, non sono abituato a fare i complimenti, perché non li faccio nemmeno a me stesso, ma stavolta voglio farlo. Il lavoro di attenzione da parte di Rai Fiction è enorme. Nella Rai, c’è una strategia riguardante l’articolazione del prodotto che è molto complessa. Spero che la Rai continui ad investire su prodotti come questi”.

  • 12:44

    Davide Marengo: “La seconda stagione è la continuazione della prima. Questa ossessione di Saverio Barone la portiamo avanti, l’ossessione di salvare il piccolo Giuseppe Di Matteo. E’ in pura continuità… Voglio sottolineare l’enorme lavoro di scrittura, di rara grandezza, ispirata all’incredibile vita di Alfonso Sabella. Ci sono state delle semplificazioni drammaturgiche, sempre rispettando ciò che è accaduto veramente. Ringrazio Rai Fiction e Sabella che merita un grande applauso”.

  • 12:48

    Francesco Montanari: “Questa stagione è profondamente dolorosa. Saverio Barone farà i conti con il suo grande fallimento, il fatto di non essere riuscito a riportare a casa il piccolo Giuseppe Di Matteo. Saverio impazzirà ed entrerà in un inferno feroce e sanguinolento. Le persone che ne faranno alle spese sono le persone a lui vicine: la moglie e Carlo Mazza. Comincerà per lui un grande processo di solitudine. Arrestare i fratelli Brusca non è stato facile, non è stato facile per Sabella e non sarà facile ovviamente anche per Saverio. Ho lavorato su questo concetto: chiedere il perdono a qualcuno che non può dartelo perché è morto. E’ un concetto che non dà salvezza. E’ anche un prodotto di entertainment, comunque… E’ una serie che tiene attaccati alla poltrona”.

  • 12:56

    Gli sceneggiatori Fabio Paladini, Marcello Izzo e Silvia Ebreul. Izzo: “Il periodo di tempo che racconteremo è più compatto, dura 10 mesi. In questa stagione, ci siamo concentrati sullo stato d’animo di Saverio Barone, è la stagione della rabbia, dove la voglia di vendetta si mischia con la voglia di giustizia, ma abbiamo voluto raccontare anche il fatto che la caccia a Brusca sarà lo spartiacque per quanto riguarda l’evoluzione dei personaggi. Saverio Barone è un magistrato ma prova anche ad essere un familyman”. Ebreul: “Abbiamo riservato molta attenzione nei riguardi di Enzo Brusca che, nella realtà, dopo l’arresto, iniziò un vero processo di conversione. In carcere, Enzo Brusca scriveva lettere ad un frate cappuccino e una di queste lettere ci ha particolarmente ispirato. Nella realtà, Enzo Brusca era affascinato dalla voglia di cercare un altrove, aveva una particolare passione per gli alieni”.

  • 13:00

    Alfonso Sabella: “Nella prima stagione, Francesco ha girato la serie senza volermi conoscere perché non voleva essere influenzato. Nella prima stagione, mi hanno descritto come sono adesso. All’epoca, ero una persona più normale, anche con una dose di ingenuità. In questa stagione, c’è lo spartiacque, il mio fallimento, il fatto di non essere riuscito a salvare la vita a Giuseppe Di Matteo. Ancora oggi, mi porto dietro questo dramma. Il personaggio di Saverio in questa seconda stagione è più simile a come ero io all’epoca. Questa, però, non è una storia di fallimenti ma è una storia di successi per quanto riguarda il nostro paese. Dobbiamo raccontare quella parte di storia in cui l’Italia ha vinto la battaglia contro la mafia. Le abbiamo dato un colpo importante: non ricordare questi successi è un errore. Se gli strumenti che sono oggi a disposizione, li avessero avuti Falcone e Borsellino, forse anche loro sarebbero qui a questo tavolo”. Lungo applauso.

  • 13:05

    Alessio Praticò: “E’ sempre una responsabilità, raccontare personaggi di questa portata. Il merito va al gioco di squadra che c’è stato. Per quanto riguarda il mio personaggio, Enzo Brusca, raccontare una sorta di umanità va ad enfatizzare le azioni negative commesse dai personaggi. Enzo ha la possibilità di uscire da quel mondo che lo tiene in gabbia. Se ci riesce? Non voglio rivelare niente. Racconteremo anche la parte reale della storia dei due fratelli durante la quale hanno cercato di proteggersi durante i processi”.

  • 13:08

    Francesco Foti: “Il mio personaggio, Carlo Mazza, fa una promessa: lasciare il pool subito dopo l’arresto di Brusca. Manterrà questa promessa o no? A prescindere da ciò, questo sarà un peso clamoroso che si porterà dietro per tutta la stagione. Deve comunicare la sua decisione a Barone. Ha un impegno con la sua famiglia ma anche un impegno con il suo lavoro che ama moltissimo. Si scava molto sulla psicologia dei personaggi. Con Francesco, è nata una grande amicizia. Ma anche con tutti gli altri, abbiamo lavorato benissimo, non voglio essere retorico. Tutti, ma proprio tutti, siamo andati bene, ci siamo tuffati con tutte le scarpe in questo progetto e di questo sono molto grato”.

  • 13:12

    Fabio Paladini: “In realtà, il gioco dell’antimafia è un gioco che non finisce mai. Oggi la mafia è cambiata. Saverio Barone era abituato a cacciare i mafiosi come si fa con i cinghiali. Oggi, la mafia è quella dei colletti bianchi”.

  • 13:18

    Alfonso Sabella: “Ripeto che, nella prima stagione, il personaggio di Saverio Barone era molto più caricato rispetto a me. Io ero molto presente sul territorio. A Palermo, scoprivamo gli omicidi un quarto d’ora dopo che erano stati commessi e molti omicidi, li abbiamo anche impediti. Questa realtà è ben raccontata nella serie. La mia esperienza a Ostia? Ho perso ma non ho il rimorso. Non mi hanno dato il tempo, sono stato lì solo 4 mesi. A Ostia, ci sono le mafie. Forse nella terza stagione de Il Cacciatore, si parlerà anche di Ostia”.

  • 13:22

    Eleonora Andreatta: “Stiamo lavorando sull’eventuale sviluppo di una terza stagione de Il Cacciatore. Il materiale è promettente”. Francesco Montanari: “Sono un attore “seriale”, nel senso che ho fatto serie ispirate da fatti veri. Questo non è un biopic. E’ una storia ispirata a fatti veri ma c’è anche tanta finzione. Per me, la sceneggiatura diventa come una bibbia. Poi, con gli sceneggiatori, si decide una linea emotiva da seguire. Nella prima stagione, abbiamo lavorato sull’auto-affermazione. Nella seconda stagione, mi scontro con il fallimento, la voglia di vincere non basta più, Saverio Barone si scontra con il muro per eccellenza. Il bambino verrà ucciso nell’unico momento di relax che Saverio Barone si prenderà in due stagioni. Succede l’irreparabile e si sfocia nella voglia estrema di perdono. Saverio Barone non riesce più ad essere Saverio Barone. Saverio cambia pelle. Tutti cambiamo pelle. E’ una serie “serpentina”. La forza di questa serie e delle serie in generale è che la serie è archetipo, la fiction è stereotipo”.

  • 13:32

    Davide Marengo elenca gli attori del cast: “Sono stati tutti estremamente motivati, ringrazio tutti”. Andreatta: “La fiction della Rai deve avere un’articolazione differenziata sulle varie reti. Il linguaggio di questa serie è più adeguato per Rai 2. E’ una serie dalla complessità narrativa più ricca. Il Cacciatore non è soltanto una storia di genere ma è una serie che mira ad un pubblico più giovane, in linea con gli obiettivi della seconda rete”. Sabella: “Il libro, l’ho scritto 10 anni dopo i fatti perché non volevo rivelare le tecniche investigative utilizzate all’epoca. Poi, le tecniche divennero note e, quindi, l’ho scritto. Ho scritto il libro anche per provare a cancellare quell’immagine patinata che si aveva della mafia all’epoca. La mafia del Padrino, ad esempio, non è la mafia con cui mi sono confrontato io. La mafia dell’epoca non aveva rispetto della vita, ammazzava donne, ragazzi e bambini. Mi sono confrontato con bestie. A Rosario, ho chiesto l’opportunità di raccontare gli orrori senza far uscire fuori il fascino del male. Vogliamo dimostrare che il bene, al contrario, possa essere cool e affascinante. Avere questa speranza deve essere un obiettivo del servizio pubblico”.

  • 13:33

    Fine conferenza.

Oggi, giovedì 13 febbraio 2020, a partire dalle ore 12, si terrà la conferenza stampa di presentazione della seconda stagione de Il Cacciatore, serie di Rai 2, diretta da Davide Marengo, con Francesco Montanari.

Il Cacciatore 2: la serie

A partire da mercoledì 19 febbraio 2020, in prima serata, andrà in onda su Rai 2, la seconda stagione de Il Cacciatore, la serie ispirata alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella (a cui è ispirato il personaggio di Saverio Barone, interpretato da Francesco Montanari), membro del pool antimafia di Palermo dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio. La serie è tratta dal suo romanzo autobiografico Cacciatore di mafiosi.

Anche in queste nuove puntate, continuerĂ  il racconto della lotta alla mafia da entrambi i lati del fronte di guerra: i magistrati e i mafiosi.

La prima stagione ha ottenuto un importante riconoscimento all’estero, vincendo nella categoria Best Performer a CanneSéries.

Il Cacciatore 2 è una serie con Francesco Montanari, Francesco Foti, Marco Rossetti, Miriam Dalmazio,
Roberto Citran, Francesca Inaudi, Edoardo Pesce, Alessio Praticò e Gaetano Bruno, diretta da Davide Marengo.

Il Cacciatore è una coproduzione Cross Productions – Beta Film, in collaborazione con Rai Fiction.

Il Cacciatore 2: la conferenza stampa

TvBlog, magazine di Blogo, seguirĂ  in tempo reale la conferenza stampa di presentazione della seconda stagione de Il Cacciatore, a partire dalle ore 12.

Durante la conferenza stampa, interverranno, tra gli altri, la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, il cast e il regista della serie.