Una Storia da Cantare, diretta conferenza stampa: Coletta annuncia una puntata in più
Una Storia da Cantare torna su Rai 1 con quattro – e non tre – nuove puntate, peraltro non solo ‘in memoriam’.
Una Storia da Cantare conquista una puntata in più: l’annuncio arriva dal direttore di Rai 1 Stefano Coletta nel corso della conferenza stampa di presentazione del secondo ciclo di puntate al via domani, sabato 15 febbraio.
“Una media dopo 3 puntate con quasi il 19 di share è indicatore di grande potenzialità” sottolinea Coletta che da subito, però, ha riconosciuto la titolarità dell’idea all’ex direttore di Rai 1, Teresa De Santis.
“Sono molto contento di proseguire questo programma, forse quello che più ha illuminato la direzione di Teresa De Santis – aggiunge il neo-direttore – Un’idea che ha portato nell’ascolto e nel racconto a poter competere con le altre reti”
e che si inserisce nel filone di edutainment, di intrattenumento e divulgazione che è stato uno degli asset della precedente direzione, come sottolinea anche Claudio Fasulo, presente in studio a Napoli dopo le fatiche (e le scalette fiume) di Sanremo 2020.
E Sanremo sarà il gancio di traino per queste non più tre, ma quattro, puntate di Una Storia da Cantare.
“Ho seguito il primo ciclo da telespettatore e mi ha da subito colpito questa unione tra storia e contemporaneità, che poi è stato anche il sottotesto di Sanremo 2020 e che penso debba essere una delle chiavi dei racconto tv per il Servizio Pubblico. Un tipo di racconto che ha coinvolto anche il pubblico più giovane con Sanremo e che speriamo si ripeta”
aggiunge il direttore. Da qui anche la decisione di aggiunere una puntata per rendere anche l’offerta di Rai 1 più organica e omogenea, ed evitare di spezzettare un prime time del sabato sempre complicato con qualcosa che ancora non è chiaro…
Se l’ufficialità della quarta puntata arriva in diretta, non si sa ancora quali saranno gli omaggi nell’ultima serata. Qualche idea c’è, dice Ruggeri – che oltre a condurre con Bianca Guaccero è anche tra gli autori con, tra gli altri, Ernesto Assante e il regista Duccio Forzano, ma ora bisogna metterla a punto.
A proposito di messa a punto, c’è chi contesta alcuni abbinamenti artista-canzone-ospite del precedente ciclo: è l’occasione per Assante per ribadire lo spirito del programma, volutamente lontano dal modello karaoke:
“Il lavoro sulle canzoni è proprio quello più complicato. E il cuore de programma, che si gioca tutto sulle canzoni e sull’unione di interpreti che possano dare qualcosa alla canzone. Non ci interessa il karaoke. La vera fatica è quello di creare abbinamenti che significhino qualcosa per gli artisti e per il pubblico a casa. Qualcosa la suggeriamo noi, altri gli artisti: in alcuni casi sbaglieremo, in altri faremo bene, ma è il rischio stesso che vale la candela, il fatto stesso che gli artisti si mettano in gioco su qualcosa che molto spesso non hanno mai cantato. Se facessimo pezzi che i cantanti fanno già in repertorio, andremmo sul sicuro, ma è proprio la quota di rischio a rendere questo programma diverso dagli altri. I cantanti non vengono a fare promozione, non cantano i propri successi, ma canzoni che magari non hanno mai provato”
ribadisce Assante. Intento nobile, rischioso, narrativamente interessante ma, ribadiamo già ora, forse un pizzico troppo ambizioso e presuntuoso: per fare queste cose ci vuole il tempo per provare. E invece, come dice lo stesso Assante, i cantanti hanno sì e no una settimana per studiare i pezzi e pochissimo tempo per provare in studio.
Se l’intento narrativo non cambia con la seconda edizione, cambia un po’ la formula che lascia l’impianto in memoriam e anche la struttura monografica (se non con l’omaggio a Mina che poi è l’omaggio di tutta la Rai), allargandosi a più personaggi:
“E’ un esperimento cui teniamo molto: già fatto nella prima serie con la grande musica d’autore nella prima serata e ora proviamo a unire più racconti in una sola serata”
dice Assante. Non ci si sofferma più di tanto sugli ospiti del ciclo, quanto su quelli della prima puntata, ovvero Ermal Meta, Beppe Fiorello, Elio, Irene Grandi, Bugo, Leo Gassman, Serena Rossi, Paola Turci, Stefano Fresi, Fabrizio Moro, Patty Pravo, Renzo Arbore, Sergio Cammariere, Noemi, Giuliano Palma, Giusy Buscemi, Maldestro, i Decibel e Funk Off chiamati per celebrare Rossi, Celentano, Modugno, Fossati, Endrigo. Apertura dedicata a Tenco con duetto Ruggeri – Meta su Ciao, amore ciao, presentata a Sanremo 1967.
Si allarga il racconto e si ‘allarga’ anche il palco: dopo il primo ciclo arrivano correttivi anche sul piano strettamente televisivo, come sottolinea Duccio Forzano: oltre ad arricchire la scenografia con le canne d’organo originali di Senza Rete, cui l’intera scena si rifà già dall’anno scorso, si è provveduto ad allargare le pedane per la band, a schiarire il pavimento per nuovi effetti di luce e di videoproiezione, a sistemare nuove macchine di ripresa testate nella scorsa edizione e ad apportare correttivi alle luci per rendere il racconto ancor più godibile da casa. E di un bel racconto musicale a casa si sente la mancanza.
L’appuntamento è quindi per domani, sabato 15 febbraio, con la prima delle quattro nuove puntate di Una Storia da Cantare.
Una Storia da Cantare, conferenza stampa in diretta
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11.56
Si è intravisto anche il set del collegamento con Coletta: un gran mazzo di rose rosse che neanche a Sanremo negli anni ’80…
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12.01
I microfoni dello streaming sono ancora aperti, i tecnici sono stati tempestati di messaggi, ma sanno benissimo di essere in audio. Parte anche il “Ciao Mamma”. E niente, io adoro!
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12.07
E arriva il saluto ufficiale a chi sta seguendo la conferenza in streaming. Ricambiamo…
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12.10
Arriva la Guaccero.
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12.11
Ecco anche Ruggeri. Fotografi schierati
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12.13
C’è tempo anche per qualche intervista…
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12.18
C’è anche Ernesto Assante, mentre in collegamento c’è Coletta. non ancora.
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12.20
Chiedono alla Guaccero le novità (e non le fanno un piacere): “La struttura non cambia, cambiano i protagonisti. Saranno tre grandi eventi, molto intensi per il pubblico e per noi che ci stanno dentro. Le tre serate precedenti e queste mi hanno dato il sogno della prima serata di Rai 1 e anche l’occasione di raccontare questi personaggi”.
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12.22
Coletta: “Molto contento di proseguire questo programma fortemente voluto dalla De Santis, fose il programma che più ha illuminato la sua direzione. Un’idea che ha portato nell’ascolto e nel racconto a poter competere con le altre reti”.
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12.23
Annuncio: abbiamo deciso che ci sarà una quarta puntata. Anche per rendere più omogenea l’offerta di Rai 1. Come telespettatore ho visto un paio di puntate e penso si tratti di un format che include i telespettatori, non solo attraverso il canto. Questo schema narrativo ha una connessione tra presente e passato che è proprio del servizio pubblico. Cito Sanremo, che ha legato i 70 anni con la contemporaneità e ha aperto ai giovani. Una scommessa partire subito dopo Sanremo continuando questo racconto tra presente e passato. La capacità autoriale e l’autorevolezza di Ruggeri sono note a tutti e io sono cresciuto con i Decibel. E da tanti anni osservo la GUaccero e sa intrattenere bene con misura, sobrietà: penso che il sabato sera di Rai 1 debba ritrovare quell’eleganza, quella sobrietà anche nell’intrattenimento. Saluto Forzano con cui ho laavorato tanto che ha sempre un cervello che fuma e che porta sempre grandi risultati sul piano visual. Sarò lì con voi ma mi metterò in un angolino, sperando di portare bene come a Sanremo”.
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12.27
Ruggeri: “L’obiettivo del racconto, così come di tutta la mia vita artistica, è quella di fare cose intelligenti, divertendo”.
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12.30
Forzano: “Molto contento di continuare questa avventura musicale in un luogo storico e con una scenografia che ha cercato di citare i must del sabato sera. Tra le piccole modifiche visual stiamo montando le canne originali dello studio di Senza Rete. Stiamo facendo anche altri upgrade: la fortuna di lavorare nello stesso posto ci ha permesso di mettere a punto delle imperfezioni notate nella prima stagione.
Il pavimento più chiaro per delle proiezioni, allargate le pedane della band, lo studio sembra più grande e con le luci Sandro Carotenuto, siamo stati più attenti alla fotografia, Abbiamo poi migliorato dei mezzi di ripresa che saranno ancora più affidabili”. -
12.33
Assante: “La nuova formula è quella di allargare il racconto a più personaggi nella chiave di un edutaiment musicale. E’ un esperimento cui teniamo molto: già fatto nella prima serie con la grande musica d’autore nella prima serata e ora proviamo a unire più racconti in una sola serata”.
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12.36
Grandi lodi anche da Fasulo, oltre che da Ruggeri e Forzano, al CPTv Napoli. Bemporad capoprogetto, annotiamolo.
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12.37
“Ermal Meta, Beppe Fiorello, Paola Turci, Fabrizio Moro, Leo Gassmann e Bugo tra quelli velocemente elencati da Fasulo. In bocca al lupo a noi e viva Una storia da cantare”.
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12.38
A Napoli si mangia bene, dice Ruggeri. Evvabbè.
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12.39
Domande. Luciano Giannini, Il Mattino, chiede qualcosa sugli ospiti e sulle puntate. Assante: “Inizio puntata: racconteremo cinque storie, ma apriremo con Luigi Tenco e con un duetto Ruggeri – Meta che pensiamo renda omaggio a Tenco con quella canzone., l’unica, che portò a Sanremo. Fatalmente.”.
Ruggeri: “L’apertura è una dichiarazione programmatica di quello che facciamo. Partiamo con Ciao, amore ciao, una canzone di speranza, di emigrazione, in un festival particolare come quello del 1967. E’ una canzone sorridente e la facciamo con Ermal Meta…”. Beh, non male. -
12.42
Gino Conte, Prima Radio. “Come sono avvenuti gli abbinamenti? Casuali? Chi li ha decisi?”.
Assante elenca gli altri autori: “Il lavoro sulle canzoni è il più complicato. Il programma si gioca tutto sulle canzoni e sull’unione di interpreti che possano dare qualcosa alla canzone. Non ci interessa il karaoke. La vera fatica è quello di creare abbinamenti che significhino qualcosa per gli artisti e per il pubblico a casa. Qualcosa la suggeriamo noi, altri gli artisti: in alcuni casi sbaglieremo, in altri faremo bene…”. -
12.45
Arriva un suggerimento dal giornalista. “Alcuni abbinamenti non calzanti, non riusciti, non sentiti. Magari nella prima edizione è comprensibile. Mi auguro ci sia più attenzione quest’anno”. Beh, c’è anche un problema di prove, no?
Assante: “Già il rischio di farlo ne vale la pena. Se facessimo pezzi che i cantanti fanno già in repertorio, andremmo sul sicuro, ma è proprio la quota di rischio a rendere questo programma diverso dagli altri. I cantanti non vengono a fare promozione, non cantano i propri successi, ma canzoni che magari non hanno mai provato”. -
12.47
Sante Cossentino domanda delle passioni musicali di Bianca, dei cantautori del cuore, del suo futuro: “Mi definisco una ragazza vintage, figlia di genitori del 1944 e con loro ho sempre ascoltato anni ’60/’70. Ultimi due anni di grande trasformazione e rinnovamento. Mi piace imparare nuovi mestieri e lo sto facendo. Mi auguro che questa esperienza continui proprio con mamma Rai, che mi ha accolto a 18 anni e ora ne ho 39. Per il futuro ci sono varie cose, ma il futuro si costruire oggi, con quello che faccio”.
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12.59
Fasulo ringrazia i presenti e gli uffici stampa perché è stata organizzata una conferenza stampa a tempo record. Eh…
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12.51
Coletta torna sugli ascolti del primo ciclo: “Una media dopo 3 puntate con quasi il 19 di share è indicatore di grande potenzialità. E riprendere questo discorso dopo Sanremo può essere una chiusura del cerchio anche col Festival. Grande in bocca al lupo a tutta la squadra. E Bianca Guaccero deve restare, perché incarna il servizio pubblico. Sono contento di venire domani e mi metterò accanto a Duccio Forzano per imparare sempre qualcosa di più”. Intanto Coletta, invitando anche la Guaccero a restare in Rai così come fatto a Sanremo con la Clerici, sembra voler perimetrare il suo parterre Rai 1.
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12.54
Signori, c’è il buffet. Noi andiamo in pace e vi diamo appuntamento a domani per il live-blogging della prima puntata di Una Storia da Cantare.
Dopo Sanremo 2020 torna su Rai 1 Una Storia da Cantare, l’omaggio alla tradizione cantautoriale in forma di show che ha già conquistato la critica e diviso il pubblico con le sue prime tre serate, andate in onda in Autunno e dedicate a De André, Dalla e Battisti. Tre nuove puntate in onda da sabato 15 febbraio alle 21.25 in diretta dall’Auditorium Rai di Napoli, che oggi ospita la conferenza stampa di presentazione e che seguiremo in diretta su TvBlog dalle 12.
A parlare di questa secondo ciclo di appuntamenti ci saranno Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero, confermati conduttori – così come in regia ritroviamo Duccio Forzano -, il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo e in collegamento da Roma il direttore di Rai 1 Stefano Coletta. Ed è la prima uscita ‘ufficiale’ del direttore e del capo-progetto dopo Sanremo 2020.
A proposito di Festival, la prima puntata di Una Storia da Cantare si inserisce nel filone sanremese visto che è dedicata ai “Cantautori a Sanremo” e ricorderà le esibizioni e le innovazioni portate da Vasco Rossi, Adriano Celentano, Ivano Fossati, Domenico Modugno, Sergio Endrigo e Luigi Tenco: tra gli ospiti Bugo, gran protagonista – suo malgrado – del Sanremo 70 a causa dell’eliminazione dovuta al testo cambiato in diretta, e in polemica, da Morgan. L’invito a Bugo era arrivato direttamente dall’Ariston e una settimana dopo rivedremo Bugo cantare la sua canzone. Una Storia da Cantare continua il 22 febbraio con una puntata tutta su Mina in occasione dei suoi 80 anni, mentre sabato 29 si chiude con un omaggio non facile a Enzo Jannacci, Rino Gaetano e Pino Daniele, direttamente ‘a casa sua’.
Noi seguiamo la conferenza stampa in diretta. A più tardi.