Il potere della televisione che ti permette di correre ai ripari come puoi quando la situazione la richiede (e il momento lo è eccome). E’ sotto gli occhi di tutti, storicamente mai per così tanti giorni più di un programma di casa Mediaset si è mai presentato senza il pubblico abitudinario in studio, eppure l’emergenza Coronavirus ha indotto l’azienda a prendere misure drastiche che creano un precedente nella sua storia.
Tra i programmi coinvolti anche CR4 – La repubblica delle donne che, trasmettendo dagli studi di Cologno Monzese, si ritrova senza il suo ingrediente madre: il parterre di donne. Piero Chiambretti ha aperto la sua nona puntata mostrando innanzitutto lo studio deserto (nell’anteprima una steady cam ci ha guidati fra camerini, sartoria, regia e quinte varie) ma non si è fermato solo a questo. Il conduttore conosce a menadito i tecnicismi televisivi, per questo ha voluto prendersi gioco di un cruccio ancora presente nella tv di oggi: i più basilari effetti artificiali, gli applausi e le risate registrate.
Chiambretti parla direttamente con la regia e in particolare con il grafico Arturo Villone (nella foto sotto). Uno sketch in piena regola dove lui comanda chiedendo i due effetti sonori. Gli applausi scroscianti quando uno dei suoi ospiti ha la frase giusta, ad effetto, e una fragorosa risata nel momento alla stessa maniera. Un modo per giocare e mostrare senza filtri una zona dello scheletro del piccolo schermo.
Il gioco continua per tutta la puntata, ma una curiosità ci riporta alla memoria un’altra situazione analoga dove – a differenza di oggi – non c’era nessuna emergenza in atto. Siamo nel 2014, a Chiambretti Supermarket su Italia 1. Lo studio nella quale si registrava non aveva il pubblico in studio, il programma quindi faceva un abbondante uso di applausi e risate emesse dallo stesso Villone. Insomma, siamo davanti ad una non novità ma con una gestione decente.