Years and Years dal 5 marzo su StarzPlay una miniserie imperdibile sulla deriva dell’umanità
Un racconto duro, commovente, tagliente sulla deriva che sta prendendo l’umanità raccontato con il filtro del futuro
Quanto tempo ci vuole per far precipitare una nazione nel caos? Ma soprattutto chi ne trae vantaggio? Senza scomodare programmi di approfondimento giornalistico, per scoprire tremendi scenari futuri che nessuno si augurerebbe per il proprio paese basta dedicare sei ore del proprio tempo per vedere la fantastica miniserie Years and Years. Interamente scritta da Russel T. Davies Years and Years è internazionalmente riconosciuta come tra i migliori prodotti dello scorso anno e arriva, finalmente, anche in Italia in quell’isola felice di qualità rappresentata da StarzPlay (piattaforma di streaming accessibile via Apple TV).
Rory Kinnear, Russell Tovey, Emma Thompson guidano un cast straordinario per questo intenso racconto drammatico di un futuro distopico che ci racconta quanto in fretta tutto può precipitare se continuiamo a distogliere lo sguardo. Perchè la maggior parte di noi non si informa su un argomento fino al momento in cui non lo tocca da vicino, anzi magari appoggia un determinato programma restrittivo, autoritario perchè convinto da un capopopolo di turno, per poi magari interessarsi quando la questione lo tocca direttamente. Perchè è un attimo passare da vittime a carnefici.
Prodotto per BBC One e HBO, Years and Years inizia come un normale family drama inglese, al centro la famiglia Lyons Daniel si sta per sposare con Ralph, Stephen e Celeste pensano ai loro figli, Rosie è una mamma single su una sedia a rotelle in cerca dell’amore mentre Edith viaggia per il mondo all’inseguimento di una nuova causa umanitaria da supportare. A supervisionare tutti c’è la nonna Muriel, la roccia su cui si appoggia tutta la famiglia. Durante la cena di famiglia appare sullo schermo Vivienne Rooke una candidata che dice una cosa molto semplice durante un dibattito “non gliene frega nulla della questione israeliano-palestinese”, il mondo a lei non interessa solo la Gran Bretagna. Il microcosmo familiare reagisce a queste frasi, come se fosse una famiglia “campione” di un sondaggio. C’è chi l’appoggia come Rosie, chi la contrasta come Edith, chi reagisce con indifferenza mista a disgusto.
A questo punto la serie viaggia in avanti nel tempo e usando sempre i Lyons come metronomo dei cambiamenti locali di Manchester, del Regno Unito e del mondo, prende una china discendente verso l’incubo. Daniel si innamora di un immigrato Ucraino costretto a fuggire perchè è perseguitato nel suo paese, Viv nel frattempo ha fondato il partito dei 4 asterischi come quelli che si usano per censurare la sua parolaccia e a forza di slogan vacui ma capaci di catturare l’attenzione del pubblico comincia a farsi strada nell’elettorato britannico. Il mondo precipita tra missili nucleari, crisi bancarie e i diversi eventi toccano da vicino i personaggi della famiglia Lyons. Perchè quando il caos arriva nessuno è al sicuro.
Years and Years è uno schiaffo in faccia al disinteresse dell’umanità, a chi pensa a curare il proprio orticello senza rendersi conto se quello vicino è malato rischia di contagiare anche il tuo, a chi ha una fede cieca verso le parole di qualcuno senza pensare cosa si possa nascondere dietro a quelle azioni. E soltanto quando il proprio interesse viene toccato scatta la reazione. Il salto in avanti nel tempo si porta dietro alcuni fantasiosi ritrovati del futuro, per mostrare oggi quello che potrebbe essere domani. Ma attraverso l’uso della risata, del tono talvolta più leggero Years and Years vuole farci riflettere su quello che siamo, su quanto siamo soli davanti a una tastiera o in mezzo a una folla, incapaci di alzare lo sguardo oltre noi stessi.
Il mondo sta cadendo e noi proviamo a spostarci. A differenza di altri racconti distopici del futuro come Westworld o Black Mirror, la deriva fantascientifica è qui solo accennata, limitata a ritrovati tecnologici che fanno parte della vita ma non la sostituiscono completamente. L’umanità è il focus al centro della miniserie. Il nucleo familiare che rappresenta in piccolo l’intero globo. Non sarà un caso che i migliori racconti contemporanei capaci di raccontare il presente guardando al futuro siano di derivazione britannica. Russel T. Davies arriva da lì, Charlie Brooker di Black Mirror è suddito di Elisabetta e Jonathna Nolan di Westworld è nato a Londra. E non sarà un caso se un popolo, nel bene e nel male, così cosmopolita capace di imporre la propria lingua, il proprio immaginario nel corso dei secoli, ridotto ora a uscire da tutto, a isolarsi, sia anche in grado di guardare in modo così fosco ma al contempo così tenero al futuro.
Si piange con Years and Years e non abbiate paura di farlo, chiunque voi siate. Si piange per la drammaticità del racconto umano, per la profondità delle relazioni, per la rabbia derivante dall’indifferenza, per l’indifferenza generata dalla paura. Years and Years da oggi 5 marzo in streaming su StarzPlay, semplicemente da non perdere.