L’Assedio rinuncia ad andare in onda: “Troppo personale impiegato, meglio stare tutti a casa”
Daria Bignardi spiega su FB perché L’Assedio ha deciso di non andare in onda a poche ore dalla diretta.
La puntata de L’Assedio di questa sera, mercoledì 11 marzo 2020, non andrà in onda. La decisione è stata presa in mattinata e comunicata via Facebook da Daria Bignardi che in un lungo post ha spiegato le ragioni di questo stop. E ha anche chiarito al pubblico quanto lavoro ci sia dietro le quinte e quanto personale sia direttamente impegnato per la realizzazione di un programma, anche se appare senza pubblico in studio. Meglio lasciare tecnici, produzione, autori e redattori a casa piuttosto che metterli a rischio, sebbene a malincuore e con la voglia di fare il proprio lavoro.
“Ciao tutti. Insieme alla produzione e al canale NOVE abbiamo appena deciso che L’Assedio – mai titolo fu più profetico – questa sera non andrà in onda. Le parole coraggiose e preoccupate del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che stasera sarebbe stato uno dei nostri ospiti in collegamento da Bergamo, stamattina ci hanno convinto definitivamente”
scrive Daria Bignardi, che elenca gli ospiti previsti per la serata, specifando quali sarebbero stati in collegamento, e chi come Carlo Cottarelli, Marianna Aprile e Lella Costa avrebbero raggiunto gli studi, abitando a Milano. Il punto, però, è un altro:
“Per farlo saremmo comunque dovuti uscire di casa e andare in studio in parecche persone tra tecnici, produzione, autori e redattori e – anche con tutte le precauzioni e distanze possibili – non saremmo stati sereni dal momento che stiamo ripetendo a tutti di stare a casa. Quello del contagio è un calcolo matematico, ormai l’abbiamo capito, e più restiamo a casa più abbattiamo il rischio per la comunità”.
Da qui la decisione di sospendere tutti e attendere tempi migliori.
“Potete immaginare quanto ci dispiaccia non andare in onda e rinunciare a condividere con voi il lavoro che avevamo fatto. L’ultima riunione di redazione, restando distanti e seguendo tutte le norme, l’abbiamo fatta lunedì, poi abbiamo deciso di lavorare interamente da casa via telefono e Skype. Rinunciamo allo studio e alla diretta che è il momento in cui tutto il lavoro di settimane si mostra. Ci dispiace, ma siamo contenti di dare una mano (ops) e ringraziamo un sacco la nostra produzione e il Canale 9 coi quali abbiamo pienamente condiviso la decisione”.
Si potrà ben sacrificare un po’ di tv in diretta per far stare tutti più tranquilli ed evitare rischi francamente inutili visto il periodo drammaticamente incredibile.