Amici 19 ed il regalo più grande
Perché ci piace questo Amici senza pubblico
C’è un elemento nella puntata numero tre di Amici 19 che vale la pena di essere considerato e non è solo nel mood decisamente frizzante che già abbiamo avuto modo di raccontarvi e che ha visto coinvolti i tre ballerini d’oltre confine, ma è da ricercare nel clima che si è creato con l’assenza del pubblico in studio.
Se nella puntata di venerdì scorso, la prima senza pubblico in studio, questa variabile ha giocato un ruolo quasi di sfondo, ieri con le dinamiche che si sono venute a creare e che hanno coinvolto Nicolai, Javier e Valentin, l’assenza di pubblico ha asciugato le liti avvenute fra i professori, i giurati ed i ragazzi stessi, dando un immagine di tutto ciò più chiara, senza il mantello vociante e spesso travisante del pubblico in studio, pronto a dare sfogo ai propri istinti personali, appoggiando questa o quell’altra tesi, oppure questo o quell’altro personaggio in campo. Tutto quando appariva più vero.
Anche la posizione della conduttrice, che ha apertamente espresso le sue convinzioni sui temi in campo, è apparsa ancora più limpida del solito, permettendo quindi al telespettatore di farsi un chiaro giudizio rispetto alle dinamiche che stava vedendo ed ascoltando. Lo scontro fra Nicolai e Javier in primis, con quei silenzi fra le loro affermazioni e ciò che poi veniva detto dagli attori in campo, permetteva ai vari fattori di essere ben separati fra di loro, dando modo a tutti di avere una più chiara ed efficace capacità di giudizio e di opinione.
Amici ieri sera, con la consapevolezza di uno studio senza pubblico, a tratti appariva molto vicino al suo antico progenitore, quell’Amici che andava in onda di sabato pomeriggio, condotto prima da Lella Costa e poi dalla stessa Maria De Filippi. L’assenza del pubblico, in particolare in quella lunghissima parte del programma dedicata alla “fuga” di Javier, è sembrata quasi una rappresentazione teatrale ispirata a grandi opere del passato remoto, tradotte al giorno d’oggi, in qualche modo amplificata dai momenti in cui non si parlava nella nostra lingua.
In tutto questo c’è stato un momento nella puntata di ieri sera in cui il ballo di Nicolai sulle note del “Regalo più grande ” di Tiziano Ferro, ha rappresentato al meglio, in forma di metafora, il periodo che stiamo vivendo. Quel vetro che separava i due ballerini era la membrana con cui dobbiamo convivere tutti i giorni causa Coronavirus. Una membrana che divide certo, ma che unisce negli sguardi, nei rapporti virtuali, nel parlare e nell’ascoltare. Il finale di quel quadro scelto da Giuliano Peparini è il pensiero, la speranza che ci accompagna ogni giorno, ogni ora, poter passare quel pacchetto dall’altra parte, per arrivare a sancire la fine di queste maledette settimane.
Amici ieri sera, ripeto, ha ritrovato in qualche modo e al netto di tutto, quel candore, quella cifra, quello spirito del suo antico progenitore, non lasciamo che l’esperienza maturata in questi maledetti giorni vada perduta quando si tornerà -speriamo al più presto- ad essere tutti uniti anche fisicamente.