Bella da morire, la forza delle donne contro un crime già sentito
Il liveblogging e la recensione della prima puntata di Bella da morire, la fiction di Raiuno con Cristiana Capotondi nei panni di un’ispettrice che torna nel suo paese natale e si ritrova a dover indagare sulla scomparsa di una ragazza
Tre donne, differenti tra di loro, a cui se ne aggiunge un’altra. E sarà proprio per quest’ultima che le tre uniranno le forze, perché sia fatta giustizia. E’ un crime a tinte molto attuali Bella da morire, la nuova fiction in onda da questa sera, domenica 15 marzo 2020, alle 21:25 su Raiuno: un giallo da risolvere per la protagonista, una ispettrice alle prese con un ritorno alle sue origini.
Bella da morire, la recensione
Una ragazza di un paesino apparentemente pacifico che scompare, le indagini, una coppia di protagonisti -uomo e donna- diversi l’uno dall’altro ma complementari. Diciamo francamente: la trama di Bella da morire, in partenza, sembra essere quella di altre serie crime già andate in onda. Basti pensare ad Il Silenzio dell’Acqua ed Il Processo, in cui lo schema, più o meno, era lo stesso della fiction di Raiuno.
Bella da morire cerca così dei “bonus” per differenziarsi da altre fiction simili. Il primo sta nella regia di Andrea Molaioli: più moderna di tante altre serie che si spacciano per tali, capace di dare spontaneità ai personaggi e di renderli soprattutto umani senza ridicolizzarli o estremizzarne le debolezze.
L’altro bonus sta nei due attori protagonisti, la “coppia” di cui sopra: Cristiana Capotondi e Matteo Martari si ben amalgamano, così come i rispettivi personaggi: due finti duri, feriti dalla vita ma che aspettano solo l’occasione giusta per tornare a sorridere.
Per gli appassionati di crime, invece, il “malus” potrebbe essere rappresentato da una quantità in abbondanza di sottotrame, siano esse elementi più vicini al family o alla drama romantico, che superano a volte l’attenzione della sceneggiatura verso la risoluzione del caso.
Oltre questa analisi, però, Bella da morire riesce a ben inserirsi dentro quel filone di fiction Rai in cui la figura della donna cerca percorsi narrativi che vadano oltre gli stereotipi. Qui, di donne che cercano di uscire da un contesto di pregiudizio, ce ne sono ben tre, e sono coloro che fanno partire e portano avanti l’indagine sulla giovane vittima. Una fiction che si fa femminista senza motti e striscioni, ma facendosi carico di qualità e doti che possano diventare anch’essi valori.
-Di seguito, il liveblogging della prima puntata del 15 marzo 2020 di Bella da morire-
Eva e Gioia
Una protagonista che si chiama Eva Cantini (Cristiana Capotondi) e che, all’inizio della serie, torna nella sua Lagonero per aiutare la sorella Rachele (Benedetta Cimatti), madre single a cui i servizi sociali hanno minacciato di portarle via il figlio Matteo.
Eva ha però un carattere che non le facilita l’integrazione con i nuovi colleghi: per lei, esperta di casi di sparizioni di donne, il lavoro è un’ossessione, a cui è abituata a lavorare da sola e, soprattutto, senza uomini di mezzo, dal momento che non si fida di loro.
Proverà a farle cambiare idea Marco Corvi (Matteo Martari), suo collega nonché amico d’infanzia, da sempre innamorato di lei. Con lui, Eva indagherà sulla sparizione di Gioia Scuderi (Giulia Arena), giovane che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo ma, forse, troppo ingenua.
Con Eva, ci saranno anche altre due alleate: una è la Pm Giuditta Doria (Lucrezia Lante della Rovere), che diventerà mentore della protagonista; l’altra è la giovane medico legale Anita Mancuso (Margherita Laterza). Loro tre andranno alla ricerca della verità.
Bella da morire, otto episodi in quattro prime serate prodotte da Rai Fiction e Cattleya, è stato scritto da Filippo Gravino, Flaminia Gressi e Davide Serino, per la regia di Andrea Molaioli.
Il regista: “Un racconto aperto”
E’ il regista a spiegare come la fiction non voglia presentare il solito contrasto tra eroi ed antagonisti:
“Non siamo in un racconto con i buoni e i cattivi. Ci troviamo davanti a personaggi che si portano dietro fragilità, insicurezze, la difficoltà di riuscire a stare insieme o a stare da soli. E la loro sfida è accettarle e affrontarle. Condividerle e non avere paura dei fallimenti”.
Il racconto, ha precisato, vuole essere “aperto”, coerentemente con il canale di messa in onda:
“La prima serata nel più importante canale generalista ti impone un’attenzione e un senso di responsabilità ancora più elevato rispetto al solito. La possibilità di affrontare argomenti così intensi e di tradurli in un racconto destinato a un ampio pubblico è stata una straordinaria occasione portata avanti cercando di smarcarci da qualsiasi forma di censura e banalizzazione, senza però mai dimenticare la complessità e varietà dei sentimenti che sono sempre il miglior veicolo con cui poter viaggiare”.
La prima puntata
Nel primo episodio, Eva torna a Lagonero per dare una mano alla sorella Rachele. Al lavoro, però, si fa notare subito per il suo carattere, tanto da scontrarsi con il questore Festi. Quando Claudio (Paolo Sassanelli), padre di Gioia, denuncia la scomparsa della figlia, Eva capisce subito che non è una sparizione volontaria.
Convince così Il Procuratore Capo Giuditta Doria ad aprire un’inchiesta: Eva si mette al lavoro, aiutata da Marco,ma sembra non trovare prove che confermino la sua teoria, fin quando la sua testardaggine la condurrà ad una drammatica scoperta.
Nel secondo episodio, Sergio (Gigio Alberti), padre di Eva e Rachele, denuncia l’avvelenamento del cane Moby Dick per mano del suo vicino di casa. Ma tra padre e figlie i rapporti sono tesi. Alle indagini sul caso di Eva, intanto, si aggiunge anche Agata, che con il suo modo a volte strano riesce però a fornire importanti informazioni.
Il primo sospettato è Amir, l’ultimo ad aver parlato con Gioia, ma non ci sono prove a sufficienza contro di lui e per questo viene rilasciato. Quando il giovane scompare, si pensa ad un tentativo di giustizia sommaria, ma sarà Eva ad evitare una tragedia.
Bella da morire, streaming
E’ possibile vedere Bella da morire in streaming sul sito ufficiale della Rai, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani si potrà vedere su Guida Tv/Replay.
Bella da morire, social network
Si può commentare Bella da morire su Twitter, utilizzando l’hashtag #BellaDaMorire.