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Il dolce mondo di Renato, il cake-designer Ardovino a Blogo: “Vi apro le porte di casa mia”

Partirà questa sera alle 22.00 su Food Network Il Dolce Mondo di Renato, che ci farà scoprire più da vicino la quotidianità del cake-designer Renato Ardovino. Blogo l’ha intervistato. Ecco cosa ci ha detto

pubblicato 16 Marzo 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 04:43

Tornerà in televisione a partire da questa sera, alle 22.00 su Food Network, con un programma tutto suo il pasticcere più famoso della tv, Renato Ardovino, originario di Battipaglia e ormai volto assai noto sui canali televisivi di Discovery. Conosciuto come il cake-designer del fortunato show Le torte di Renato, ad oggi Renato Ardovino – mai scomparso realmente dal piccolo schermo – è ben felice di tornare nuovamente in onda con un programma tutto suo: Il Dolce Mondo di Renato. Non solo un viaggio alla scoperta del suo lavoro nonché della sua passione più grande, la pasticceria e il cake-design, ma anche un’immersione nella vita del pasticcere, che ci aprirà stavolta le porte di casa sua. L’abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.

Cosa si prova a sapere di tornare con un proprio format in tv?

Per me è molto emozionante sapere di poter tornare in tv con un programma tutto mio. Non ho mai smesso di apparire sul piccolo schermo, mi hanno invitato in diversi format come ospite, ma stavolta sono felice di portare in scena uno show che parli soprattutto di me. Il Dolce Mondo di Renato, che ho registrato nel mio laboratorio di pasticceria, a casa mia, racconterà della mia vita, della mia giornata tipo. Sono molto felice di aprirvi le porte di casa mia.

Tra i tanti, qual è l’aspetto che preferisci del tuo lavoro?

Sono veramente tanti gli aspetti del mio lavoro che più mi appassionano e ai quali non rinuncerei mai. Credo ovviamente che la mia passione trapeli da quel che faccio, ma sicuramente posso dire che la ritualità della produzione della mia pasticceria, che ogni giorno va avanti senza arrestarsi mai, sia ciò che più mi soddisfa e mi riempie il cuore di gioia. A questo si aggiunge l’esatto opposto, ossia la bellezza di una professione, la mia, in continua evoluzione, capace di trasformarsi sempre, ogni giorno di più. Anche grazie alle richieste che ricevo da parte dei miei clienti, abituali e non, posso dire di non aver mai una giornata di lavoro identica ad un’altra, e questo mi diverte tanto.

E a proposito di rapporto con i tuoi committenti…

L’incontro con i vari clienti, i committenti che mi richiedono torte o dolci particolari, è sicuramente un altro degli aspetti che preferisco. Mi stuzzica il dover pensare insieme a loro ad un nuovo progetto, per riuscire a soddisfare le loro aspettative e, perché no, anche a superarle stupendoli a volte con degli effetti speciali.

Qual è l’iter creativo che segui per la realizzazione delle tue torte? Da dove trai ispirazione?

Questa è effettivamente una domanda particolare perché altrettanto particolare è la sua risposta. Di solito, parto sempre da ciò che il committente mi richiede. Dopotutto, il mio scopo è quello di realizzare una torta che lo soddisfi pienamente. Poi però proseguo con il comprendere alcuni particolari dell’evento nel quale la torta sarà servita, di modo da trovare un file rouge che possa collegare le decorazioni del mio dolce con tutto il resto. Spesse volte sono io a suggerire una particolare tipologia di cake-design ai miei clienti, altre volte sono loro ad arrivare in laboratorio con delle ottime idee che poi io cerco di realizzare. Parto con l’ideare un primo bozzetto della torta durante il nostro primo colloquio conoscitivo, e da lì inizio a lavorare. Ovviamente il risultato finale non è mai identico a quanto preventivato, le idee arrivano anche in corso d’opera. Poi si gioca coi colori, le forme e le decorazioni. Bisogna considerare un po’ tutto.

E invece ricordi quale sia la richiesta più particolare che ti sia mai stata fatta?

Le richieste particolari non mancano mai, quelle eccessivamente particolari tendo invece a ridimensionarle un po’. Nonostante in molti mi considerino molto eclettico come cake-designer, cerco in realtà di non esser mai ‘troppo’ in tutto quel che faccio e di optare per torte molto belle ma non smisurate, anche consigliando a volte decorazioni un po’ più sobrie di quelle che si vorrebbero, curando così anche l’eleganza della torta che andrò a realizzare. Ovviamente io ho anche un mio stile, che mi piace molto rispettare.

Cosa consiglieresti ad un giovane pasticcere che vorrebbe seguire i tuoi passi?

Sicuramente consiglierei di studiare, studiare, studiare. Io ho iniziato ad approfondire il tema del cake-design molti anni fa, quando qui in Italia ancora non lo si conosceva. Ricordo che chiedevo a tutti gli amici che andavano all’estero, in particolar modo negli Stati Uniti, di cercare nelle librerie dei volumi di cake-design da portare in Italia per me. Così ho iniziato sfogliando alcune pubblicazioni americane, sperimentando da solo, a casa mia. Mi prendevano addirittura per pazzo, perché erano tutti molto scettici su torte così particolari. Poi ho seguito dei corsi professionali in Italia. Tuttavia, ancora oggi penso che siano in molti a credere che questa tipologia di torte sia soltanto bella e non buona. Qui sta l’errore, e per questo a chi volesse intraprendere una carriera nel cake-design devo per forza di cose rammentare l’importanza di una buonissima, meglio se ottima, base di pasticceria. Le torte non devono essere soltanto belle, devono anche essere molto buone, o almeno così funziona nella mia pasticceria. Certo non si può credere di diventare ottimi cake-designer in poco tempo. Conta moltissimo anche l’esperienza, perciò ai futuri pasticceri devo anche consigliare di non aver fretta, di avere pazienza e di non stancarsi mai. Di provare, riprovare e provare ancora. L’allenamento aiuterà.