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Passeggeri Notturni, su Rai 3 i racconti di Carofiglio diventano film-tv a capitoli

Su Raitre va in onda Passeggeri Notturni, film-tv a capitoli tratto da due raccolte di racconti di Gianrico Carofiglio e con protagonista uno speaker radiofonico alle prese con la storia di una sua ascoltatrice

pubblicato 3 Aprile 2020 aggiornato 20 Settembre 2021 18:13

Da esclusiva di RaiPlay a film-tv per la generalista: l’evoluzione di Passeggeri Notturni, in realtà, era stata pensata da tempo. Il progetto, che arriva questa sera, venerdì 3 aprile 2020, alle 21:20 su Raitre, si può infatti definire multipiattaforma, e quindi pensato sia per la visione on demand che per quella lineare in tv.

Chi ha già seguito la serie su RaiPlay, quindi, l’ha visto sotto forma di dieci episodi da dieci minuti ciascuno; chi la vedrà in tv, invece, se la potrà godere come film-tv a capitoli della durata di 90 minuti. Cambia la forma, ma non la sostanza: un racconto noir che trova il suo punto di forza nella fonte letteraria d’origine, ovvero le raccolte di racconti “Passeggeri notturni” e “Non esiste saggezza” di Gianrico Carofiglio (entrambe edite da Einaudi, il primo disponibile anche in e-book), che del progetto è stato anche supervisore editoriale.

Un racconto, tante storie

La serie è composta da due filoni narrativi, sempre con al centro lo speaker radiofonico Enrico (Claudio Gioè), al lavoro presso RadioFuturo, emittente che trasmette da Bari. Il suo programma, in onda la sera, raccoglie racconti e testimonianze di ascoltatori che la notte, per un motivo o per l’altro, non dormono: c’è chi è tormentato dai propri pensieri, chi sta vivendo un periodo particolare, chi per lavoro raramente vive alla luce del giorno.

Così, se da una parte la serie (o film-tv) svela proprio i racconti dei vari personaggi che telefonano in diretta ad Enrico e le loro storie, dall’altra il protagonista diventa parte attiva di una vicenda: la telefonata di Sabrina (Marta Gastini), scatena infatti una serie di episodi che lo coinvolgeranno inevitabilmente.

Sabrina, a causa di un trauma subìto anni prima, non riesce mai a dire di no a nessuno, causandole un forte senso di infelicità. Enrico prova ad aiutarla e crede di avercela fatta, ma scoprirà di essersi sbagliato quando il suo amico Nicola (Gian Marco Tognazzi), poliziotto, gli comunica che Sabrina si è suicidata.

Nel frattempo, Enrico fa anche conoscenza, durante un viaggio in treno, di Valeria (Nicole Grimaudo), giovane donna di cui rimane affascinato ma di cui perde le tracce. I racconti dei suoi ascoltatori iniziano a sembrare ricondurlo sempre a lei che, però, ha anche un legame proprio con Sabrina.

Passeggeri notturni è scritto da De Mola con Francesco Carofiglio, Claudia De Angelis e Riccardo Grandi, quest’ultimo anche alla regia. La serie tv è prodotta da Anele e Rai Fiction.

L’intimità del libro che diventa immagine

Passeggeri notturni, grazie alla sua ambientazione in una città moderna come Bari ma non per forza cosmopolita, riesce a restare vicino all’intimità che solo un libro può avere: andando controtendenza rispetto alle altre fiction italiane, il lavoro fatto da Carofiglio e De Mola è stato di rispettare i silenzi ed i sussurri delle pagine, cercando di tradurli in immagini mai troppo eccessive ma lievi, con un cast pronto a lavorare per sottrazione.

Se un bravo Gioè tiene le fila dei racconti, sono proprio questi, sia quelli meno legati alla linea narrativa principale che quelli interconnessi alla storia del protagonista, a rendere Passeggeri notturni un noir contemporaneo che fugge dalla trappola del luogo comune per cui l’ambientazione notturna sia portatrice solo di violenza e luci rosse. Un intreccio che si fa avvincente e sensibile grazie anche alla scelta di un cast azzeccato, che include, oltre ai nomi già citati anche quelli di Paolo Sassanelli, Alessandro Tiberi, Alessio Vassallo, Giampiero Judica, Ivana Lotito, Paolo De Vita e Caterina Shulha.

Il senso di Passeggeri Notturni è quello di indagare l’animo umano chiudendolo dentro le stanze con luci ancora accese, o comunque in ambienti circoscritti, come se i personaggi non avessero via di scampo e si ritrovassero e confrontarsi con loro stessi.