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Alessandro Cattelan: “Noi di Epcc con gli ospiti stranieri siamo i migliori in tv”

Cattelan si mostra appagato dalla sua carriera: “Qualcuno dice che mi manca qualcosa. Non capisco cos’altro dovrei ambire a fare”.

pubblicato 25 Aprile 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 02:47

Nel corso di una chiacchierata online di mezz’ora con Chiara Maffioletti del Corriere della Sera, Alessandro Cattelan ha parlato anche di televisione. In un passaggio ha rivendicato la gestione degli ospiti stranieri in E poi c’è Cattelan, attualmente in onda su Sky Uno, definendola la “migliore” nella televisione italiana:

Agli ospiti internazionali teniamo molto. Sinceramente credo che siamo i migliori in televisione ad avere a che fare con loro; siamo il programma che più riesce a mettersi al piano giusto quando viene un ospite internazionale senza quel provincialismo, senza subirne troppo il fascino. Così il rapporto è più sano. Loro giocano con me, non sono chiamati a rispondere a quattro domande con l’auricolare nelle orecchie. Per questo vengono spesso.

Cattelan, che in questa stagione ha già ospitato Dua Lipa e Michael Stipe dei REM, ha anche annunciato che Jimmy Fallon (che lo scorso anno incontrò a New York) dovrebbe essere presente in una delle prossime puntate:

Non so ancora quando, ma è probabile che si riesca a fare. Questo è bello: in Italia, dal punto di vista dello show business mondiale, siamo poco considerati perché siamo un Paese piccolo che parla una lingua che non interessa a nessuno tranne che a noi, siamo campioni mondiali di pirateria quindi chiunque abbia interesse a vendere qualcosa, ha poco interesse a farlo da noi perché si rende conto che da noi si vende poco.

Nessun riferimento alla recente polemica sul Festival di Sanremo. A proposito, invece, del presunto salto (di popolarità?) che ancora gli mancherebbe nella carriera:

Epcc è la mia cosa preferita in assoluto, è quello che avevo sempre voluto fare. Leggo di gente che si chiede quando farò il salto: per me non esiste il salto migliore di questo. È un programma che porta il mio nome, dove posso fare tutto quello che mi passa per la testa, dove le persone vengono volentieri. Non capisco cos’altro dovrei ambire a fare.

Alessandro Cattelan