Maurizio Costanzo a Blogo: “In tv meno virologi e più intrattenimento”
L’intervista al grande giornalista romano che da sabato torna in tv con Storia di un’italiana su Rai2 e con L’intervista su Canale 5
Sabato pomeriggio alle 14 torna in Rai, precisamente su Rai2 con un nuovo programma, si tratta di “Storia di un’italiana“, l’italiana è la Rai e lui è Maurizio Costanzo. Con il celebre giornalista e scrittore romano il Professor Umberto Broccoli, che il pubblico ha ormai imparato a conoscere come storico della televisione (il padre, Bruno Broccoli, è stato fra i più grandi autori televisivi italiani). Ospite oggi di TvBlog Maurizio Costanzo che ci parla di questo suo nuovo debutto, ma anche dell’imminente ritorno dell’Intervista su Canale 5, della Tv ai tempi del Coronavirus e del suo futuro televisivo.
Storia di un’italiana, chi sarebbe questa italiana ?
L’italiana è la Rai. Noi raccontiamo la televisione partendo dal primo annuncio di Fulvia Colombo nella tv di Sergio Pugliese, grande commediografo e direttore generale della Rai. Accanto a me c’è Umberto Broccoli, che è uno storico della televisione, mentre io andrò di memoria mia.
Che ricordi ha di quei primi vagiti della televisione nel nostro paese ?
Beh ricordo che io con i miei genitori prendevamo due mezzi di trasporto per andare da chi era benestante per vedere la televisione. Un appuntamento imperdibile era per noi Lascia o raddoppia, che ebbe un successo talmente incredibile che i cinema al giovedì sera, nell’orario in cui andava in onda il quiz di Mike, fermavano la programmazione.
Come sarà strutturato il programma ?
Manderemo in onda del materiale dal preziosissimo scrigno delle Teche Rai e poi lo commenteremo io e Broccoli. Vedremo dai varietà, ai sceneggiati, ai documenti giornalistici, insomma un po’ di tutto.
Avreste ospiti con cui commenterete i contributi filmati ?
No, non avremo ospiti, saremo solo io e Broccoli.
Di quante puntate sarà composta la prima serie di questa trasmissione ?
Faremo 8 puntate, tutti i sabati, con un replica in terza serata dopo la mezzanotte, sempre su Rai2. Prego la Madonna dei palinsesti che per la replica ci diano una collocazione migliore.
Possiamo dire che la Rai per lei è la mamma e Mediaset l’amante ?
Direi proprio di si. Io ho cominciato in Rai, prima in radio e poi in televisione. Per me è sempre un grande piacere fare programmi con la Rai, come per esempio il mio “S’è fatta notte”, che ormai è giunto alla quattordicesima edizione. Non posso dimenticare però che quando nacque Mediaset fummo chiamati da Berlusconi in 5: Mike, Corrado, Raimondo, Sandra ed io, quindi ho un rapporto di grande vicinanza e gratitudine anche con Mediaset.
A proposito di S’è fatta notte, tornerà in autunno ?
Si, dovrebbe tornare con una nuova serie sempre su Rai1.
E poi ?
Poi non so cos’altro farò. Si parla di rifare il Costanzo show, ma io non lo vorrei fare senza pubblico. Sto studiando come farlo con gli ospiti, con le distanze, vediamo. Io vorrei comunque farlo.
Mentre L’intervista ?
Inizio ora a registrala ed andrà in onda su Canale 5 sempre il giovedì in seconda serata.
Ci può anticipare l’ospite della prima puntata ?
Sarà Ambra Angiolini.
Di quante puntate sarà composta questa nuova serie dell’Intervista ?
Saranno quattro o cinque puntate.
Come le sembra la Rai di oggi ?
Voglio dire che sono contento di lavorare in questo nuovo programma con Ludovico Di Meo (direttore di Rai2, ndr) che conosco da molti anni. Mi fa piacere lavorare con Rai2, una rete con cui ho collaborato poco.
Per chi deve essere fatta oggi la televisione ?
I giovani non guardano le generalista. Chi guarda la televisione per ore? Persone di una certa età per i quali la memoria funziona, sopratutto in un momento particolare come questo. Io continuo ad ostinarmi a dire che l’età media è avanzata, quindi il pubblico vero e forte della televisione di oggi, è fatto da persone dai 45 anni in avanti.
Che ne pensa della televisione in tempi di pandemia ?
Sono terribili quei collegamenti con Skype, anche se devo dire che quelle librerie alle spalle mi fanno ben sperare.
Occorre vedere se poi li leggono quei libri però
Anche questo è vero. Il David di Donatello però era difficilissimo da fare senza la possibilità di premiare gli artisti dal vivo ed è stato bravissimo Carlo Conti a fare l’8% quella sera.
Verrebbe dunque voglia di rinunciare e non andare in onda dunque ?
Io cerco di andare in onda comunque, proprio perchè penso che la gente ti sia grata se l’intrattieni in qualche modo in un periodo come questo. Detto questo mi rendo conto che i programmi senza pubblico (cosa per altro a cui ci stiamo abituando) sono pazzeschi e non lo dico in maniera elogiativa,
Forse si parla troppo di virus e occorrerebbe più televisione d’intrattenimento, che ne pensa ?
Assolutamente si. La gente ha bisogno di intrattenimento. Dico: meno virologi e più intrattenimento.
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