Roberto Burioni: “Non sono un presenzialista. Non comparirò in tv almeno fino all’autunno”
Basta tv per Roberto Burioni. Almeno fino all’autunno. Ecco le sue dichiarazioni (e le sue consulenze “d’oro”).
Ora Roberto Buroni dice basta. Basta alla tv, almeno fino all’autunno. Con l’esplosione della pandemia, i salotti televisivi sono stati invasi da virologi ed esperti, che spesso si sono contraddetti e smentiti a vicenda. Burioni è stato senz’altro uno dei più chiacchierati. Da gennaio in avanti lo abbiamo visto a PiazzaPulita, L’Aria che Tira, Frontiere, TgLa7, anche se da metà febbraio in avanti è stato esclusivamente nel salotto di Che tempo che fa. Ora dalle del Corriere della Sera ha annunciato una pausa mediatica:
“Torno alla mia vera aula, quella universitaria e starò in silenzio stampa almeno fino all’autunno. In tv e sui giornali ho detto quello che dovevo. Ora per un po’ non andrò nei media. Piuttosto vorrei scrivere un testo universitario, dedicarmi ai miei studenti: mi sono mancati. Troppa tv? Non sono presenzialista. Nell’ultimo monitoraggio di Agcom nel periodo più buio, dal primo marzo al 30 aprile, non sono entrato nemmeno nei primi dieci più presenti nel dibattito pubblico. Ho capito molte cose in questi mesi. Un’aula televisiva come quella che mi ha offerto un grande professionista come Fazio è stata una palestra importante e sono onesto molto gratificante. Ma il linguaggio della tv non è quello della scienza. I suoi tempi non sono quelli della scienza. Si viene travisati, esposti al rischio di dire cose mai dette. Mi hanno attribuito di tutto. Una cosa però me la faccia dire: oggi la politica ci chiede certezze ma quando, appena qualche mese fa, dicevamo che i vaccini sono indispensabili, una certa politica ci ha sbeffeggiato e ha strizzato l’occhio ai complottisti. In Italia ti perdonano tutto, ma non la popolarità”.
Le consulenze di Roberto Burioni
Basta tv, ma sì alle consulenze. Infatti L’Espresso ha pubblicato un’inchiesta dei giornalisti Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian sulle consulenze (definite “d’oro”) che Burioni, insieme al suo socio d’affari Nicola Bedin, offrirebbe attraverso la società Lifenet. “Parliamo di consulenze da cui Burioni riesce legittimamente a guadagnare insieme al suo socio d’affari Nicola Bedin. Perché indagare? Perché è interessante capire come il Coronavirus è un dramma per molti e può essere fonte di guadagno per altri. Ci sono virologi che guadagnano 1200 euro al mese e altri che legittimamente fanno delle operazioni vendendo consulenze alle aziende“, ha spiegato Fittipaldi su RadioRai.
Secondo quanto rivelato dai giornalisti, la società Lifenet avrebbe stilupato contratti “fino a 200 mila euro” con Tim, Snam, la Marelli, Gucci e altri marchi. “Della parte commerciale se ne occupa la srl, io sono solo un loro consulente. Quanto prendo? È riservato“, ha specificato Burioni a L’Espresso, che ha rivelato la cifra che avrebbe pagato Ferrari: 33mila euro. Ora attraverso Il Corriere della Sera Burioni dice:
“Onestamente non mi aspettavo un attacco così da parte dell’Espresso. Sulle consulenze dico una cosa semplice: chi dovrebbe aiutare la ripartenza di un Paese se non un esperto di queste questioni? Se la Ferrari mi chiede un aiuto, dovrei dire di no? Io ritengo che sia un dovere dare una mano. E un professionista va pagato, perché altrimenti si tratta di sfruttamento. Mi hanno accusato di speculare sulla pandemia persino quando è uscito il mio ultimo libro, Virus, anche se tutti sapevano che i proventi sarebbero andati alla ricerca”.
Successivamente, su Facebook, Burioni precisa:
“Alcune notizie che mi riguardano apparse sulla stampa non sono vere e devo smentirle. Prima di tutto io non sono socio della società Lifenet, alla quale ho fornito una consulenza scientifica. Inoltre io – con l’eccezione di Medical Facts SRL, una startup che ho fondato un anno fa con tre amici e che ben conoscete – NON SONO SOCIO DI NESSUNA SOCIETA’, nonostante quello che viene regolarmente scritto accusandomi di inesistenti conflitti di interesse.
In secondo luogo l’importo delle mie consulenze svolte per le aziende riguardo all’emergenza COVID-19 direttamente o tramite Lifenet non è – purtroppo – neanche lontanamente vicino alle cifre che vengono diffuse (un milione!). Visto che ci siamo, preciso anche che io non fornisco consulenza scientifica a nessuna società o entità che sia coinvolta nello sviluppo o nella commercializzazione di vaccini; e neanche a società o entità che siano coinvolte nello sviluppo o nella commercializzazione di cose utili per la diagnosi, terapia, prevenzione o vaccinazione per COVID-19.
Infine, tutte le volte che mi è stato richiesto qualcosa da un ente non-profit, ho sempre fornito tutto quello che potevo in maniera completamente gratuita. Tra queste prestazioni mi piace ricordare le decine di lezioni che ho tenuto in licei, scuole secondarie, scuole medie e pure scuole elementari (l’ultima giovedì scorso), che ho sempre svolto senza alcun compenso e senza mai richiedere neppure il rimborso delle spese. Considero questo chiarimento come un ulteriore atto per ristabilire un poco di verità in un mare di menzogne, un atto verificabile in ogni modo, sede e luogo ma anche definitivo. Da qui in poi, con grande rammarico perché considero una sconfitta ogni escalation, ogni notizia falsa sul mio lavoro o sulla mia persona avrà un seguito legale”.