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Propaganda Live e la strategia Auditel: il programma vero e proprio comincia dopo l’omaggio a Regeni

La tv è piena di programmi spezzatino per scartare le parti più deboli. E’ accaduto anche a Propaganda Live che ha ospitato i genitori di Regeni nel blocco “isolato” dal resto della trasmissione, cominciata solo quando il primo tempo di Juventus-Milan era terminato

pubblicato 13 Giugno 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 00:47

L’Auditel non è tutto? A parole, perché i fatti dimostrano altro. La tv è piena di programmi spezzatino, tagliati e sminuzzati per scartare la parte più debole ed esaltare quella più luminosa.

Se un tempo il senso delle ‘anteprime’ e degli ‘aspettando’ aveva anche una sua funzione narrativa di introduzione, al giorno d’oggi accade che lo spettatore a casa nemmeno si accorga delle differenze tra questo o quel blocco, dal momento che a mutare sono le denominazioni delle singole trasmissioni.

E’ accaduto anche ieri a Propaganda Live, nel corso dell’ultima puntata. Caso (e coronavirus) ha voluto che lo show di Diego Bianchi andasse a scontrarsi con la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Juventus e Milan che rappresentava allo stesso tempo il ritorno al calcio giocato dopo tre mesi di sospensione.

E così, ecco che lo scorporo – mai adottato prima – è giunto in soccorso. Fino alle 21.50, infatti, Propaganda Live si è trasformata in Propaganda per Giulio, che ha magicamente ceduto il testimone al titolo ufficiale quando su Rai 1 il primo tempo della partita era terminato.

All’interno del blocco è stato dato spazio alle parole dei genitori di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto nel 2016. Un momento toccante, che tuttavia è stato relegato nel segmento più fragile della trasmissione.

Lo share del programma vero e proprio ha toccato il 5,5% (con saluti giunti ben oltre l’una di notte), #propagandapergiulio ha invece raggranellato appena il 4% che – qualora non fosse stato isolato – avrebbe appannato la media generale.

In tal senso, va considerato che Fratelli di Crozza, sul Nove, ha al contrario ‘centrato’ in pieno Juventus-Milan, avventurandosi in una sovrapposizione totale che, inevitabilmente, ha influito sul risultato (4,1%, rispetto al 5,3 di una settimana fa).

Se l’intenzione era davvero quella di sfuggire dal pericoloso competitor, allora possiamo dire che l’omaggio a Regeni meritava una platea più ampia. Perché sì, le battaglie sociali sono importanti e chi le sposa merita un inchino. A patto che mentre le fai non strizzi l’occhio all’Auditel.

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