Ustica, Atlantide raccoglie il testimone da Telefono Giallo. E Purgatori vince la scommessa
Speciale di Atlantide sui quarant’anni da Ustica con un chiaro omaggio a Telefono Giallo. Andrea Purgatori raccoglie virtualmente il testimone da Augias e porta avanti uno speciale curato nei dettagli
C’era una volta Telefono giallo, c’era una volta Corrado Augias, c’era una volta – appunto – un telefono, con un numero in sovrimpressione a cui i telespettatori potevano affidarsi per delle segnalazioni. C’era una volta e c’è ancora, perché mercoledì sera ad Atlantide si torna al 6 maggio 1988, quando nel programma di Rai 3 un radarista chiamò dando una svolta imprevista all’inchiesta sulla strage di Ustica.
Ecco allora la presenza di un telefono vintage a rotella, una sorta di anello di congiunzione che ha rispedito il pubblico indietro nel tempo. “Lo utilizzeremo proprio come veniva utilizzato in una trasmissione che ha fatto la storia della nostra televisione”, annuncia Andrea Purgatori che con Telefono giallo collaborò.
Augias appare anche stavolta, in apertura. Viene rimandato lo spezzone della telefonata anonima e il giornalista si confessa: “Ero molto emozionato, forse è stata la prima e unica volta in novanta puntate di Telefono giallo in cui mi sono davvero emozionato. L’emozione si rafforzò il giorno seguente quando ricevetti una chiamata del giudice Borsellino”.
Purgatori a quel punto raccoglie virtualmente il testimone e a quarant’anni dalla tragedia porta avanti uno speciale su Ustica curato nei dettagli, a cui si aggiungono i contributi degli spettatori tanto auspicati. Qualcuno si presenta, altri restano anonimi. Il risultato sono una serie di dichiarazioni non inedite che comunque regalano tensione e ritmo all’approfondimento che Purgatori coordina con scrupolo e abilità.
Se in passato il conduttore di Atlantide aveva perlopiù il compito di introdurre e lanciare servizi e docufilm, Purgatori sembra aver cucito su di sé la trasmissione di La7, con un taglio ancora più deciso mostrato negli ultimi mesi.