Giorgio Verdelli a Blogo: “La tempesta perfetta di Vasco Rossi stasera su Rai1. E vi spiego perché lui si fida di me”
L’intervista di Blogo all’autore dello speciale di Rai1 in onda stasera, a tre anni dallo storico concerto di Modena Park
“Rai1 aveva in mente di replicare il concerto di Vasco Rossi, ma Vasco non voleva la replica secca, non voleva farne un programma televisivo, giustamente. Il suo staff mi ha chiamato e ci siamo confrontati. Ho dato un’idea e al contempo ho mandato un messaggio al direttore di Rai1 Stefano Coletta. Il quale mi ha risposto ‘Ma come fai a sapere che noi vogliamo replicare il concerto?’. Me l’ero immaginato, anche se l’idea con lo staff di Vasco risale a qualche tempo fa“.
Così Giorgio Verdelli a Blogo presenta La tempesta perfetta, la serata-evento di Rai1 dedicata allo storico concerto di Modena Park di Vasco Rossi, a tre anni esatti di distanza (con 225.000 spettatori). Di quello show che all’epoca fu trasmesso in diretta proprio dalla tv pubblica sarà trasmesso, a partire dalle ore 20.35, il film di Pepsy Romanoff, proposto al cinema qualche mese dopo per pochi giorni.
Un film girato con 24 camere, 8 in più rispetto a quelle usate per la diretta di Rai1 del concerto. Ci saranno poi le immagini del backstage, le immagini di Vasco che vede il concerto, la mia intervista inedita a Vasco e il contributo dei fan. Per I soliti, brano che rappresenta l’universo di Vasco, abbiamo chiesto ai fan di mandarci le foto per dirci dove si trovano oggi, a distanza di tre anni. E abbiamo beccato quello che per primo arrivò alla transenna.
Perché il titolo La tempesta perfetta?
A Vasco piacciono molto i miei titoli. Ad un certo punto non si riusciva a trovare il titolo; poteva essere ‘Modena Park reloaded’, ma ‘reloaded’ non è un termine molto da Rai1; quindi si pensava ad un più normale ‘Modena Park – tre anni dopo’. Ma una notte mi è venuto in mente ‘La tempesta perfetta’, che a Vasco e alla Rai è piaciuto subito. Peraltro è una espressione che lo stesso Vasco usò il giorno dopo il concerto in un’intervista al Tg1.
Quando Rai1 trasmise in diretta il concerto alcuni fan si lamentarono per le incursioni di Bonolis e per le interruzioni del concerto.
In quel progetto ero stato coinvolto, anzi ero stato io a portarlo a Rai2 (con il titolo ’40 anni suonati’), dove però il budget è molto più piccolo rispetto a Rai1; ho preferito non farne parte perché io faccio solo le cose di cui sono capo progetto. Ognuno ha il suo stile. In quel caso dettero spazio al concerto, ma anche al prodotto televisivo. Ci sta. Per quanto riguarda La tempesta perfetta, io parlerò solo nelle pause musicali, sono negli assoli. Il concerto sarà in versione quasi integrale, lo abbiamo dovuto asciugare di tre brani. Durerà 3 ore, con un’anteprima di 39 minuti (37+2).
La tempesta perfetta è anche il tuo ritorno su Rai1, dopo lo speciale su Mia Martini per Rai3 e Unici su Rai2. Solo una parentesi?
Io sono fuori dai giochi, sono fuori dal circo televisivo, volutamente. Forse anche per questo Vasco mi sceglie. Io faccio solo, quasi solo, le cose che mi piacciono. E peraltro il mio prossimo lavoro è al cinema.
Capitolo ascolti.
Sono importanti, ma sono importanti anche altre cose. La soddisfazione dei fan, dell’artista, riuscire a fare opinione. Certo, lo so, in questo caxxo di lavoro non si dice se il programma era bello o meno, ma quanto ha fatto. E questo ha rovinato la tv. E non solo la tv. A me interessa fare un programma bello, se possibile perfetto. Gli ascolti vengono dopo.
Di cosa hai parlato con Vasco nell’intervista?
Di molte cose. Della pandemia, ovviamente. Del padre, di Federico Fellini, della prima volta che è salito sul palco, quando aveva 11 anni. A Modena. Il brano che cantò si chiamava Come nelle fiabe. Molti anni dopo ha scritto Come nelle favole. L’intervista è divisa in 3-4 blocchi.
Come l’hai trovato?
Visto lo stop ai concerti live… è un leone in gabbia, ma è sempre propositivo. Aveva voglia di parlare e di raccontarsi.
Gli ospiti dello speciale sono attori, più una sola cantante, ossia Laura Pausini.
Ho scelto gli attori perché ci sono dei pezzi di Vasco che sono filmici, l’idea gli è piaciuta subito. Per quanto riguarda la Pausini devo dire che ci ha mandato un video molto bello, Vasco la considera una sorella minore, andava a mangiare al ristorante dove il padre faceva pianobar. Entrambi hanno parlato degli invisibili del mondo dello spettacolo. Tema affrontato anche dallo scrittore Stefano Massini, a cui piace molto Vasco. Massini sarà per la prima volta su Rai1, è straordinario, ha un modo di raccontare la musica favoloso. Ci tengo a dire che tutti i personaggi presenti nel programma non ci stanno perché sono popolari, ma per una ragione che li lega a Vasco.
Hai firmato molti progetti su e con Vasco…
Quattro prime time, più repliche. Su Rai2 Essere Vasco Rossi (poi replicato col titolo Cambia-menti), Le 4 giornate di Vasco per i concerti allo stadio Olimpico di Roma, Effetto Vasco e su Canale 5 Siamo solo noi, per i live di San Siro. Ma di lui mi sono occupato spesso. Il mio primo servizio su Vasco fu nel 1996 in un programma di Rai1, Isole e dintorni.
Perché Vasco Rossi si fida di te?
Siamo tutti e due ex dj. Io sono un autore, Vasco è uno straordinario autore e a lui diverte molto la mia capacità di creare slogan e sintesi. Mi prese le misure quando feci Effetto Vasco su Rai2.
Ti è mai capitato di dissentire con le idee di Vasco o il rapporto tra di voi è quello fan-artista?
Mi confronto con lui, con il suo staff. Ci sono state volte in cui io ho detto ‘non sono d’accordo, io questa cosa la farei così’. E il 90% delle volte è finita che si faceva come dicevo io. Attenzione: io sono un fan di Vasco, ovviamente. Ma sono un fan con criterio, non sono pedissequo, non sono inginocchiato. Dalle mie interviste si vede, credo.
C’è una domanda che non sei ancora riuscito a fargli?
Non ho mai il foglietto davanti quando faccio le interviste, cambio le domande in base alle risposte di Vasco. La mia scuola è quella di Gianni Minà e quella di Renzo Arbore. Comunque sì, ma non te la dico, me la tengo per la prossima (ride, Ndr).