Home Amazon Prime Video Red Carpet – Vip al tappeto, il “bodyguard” Francesco Arienzo a TvBlog: “Ringrazio le dive per avermi protetto più di quanto io abbia fatto con loro”

Red Carpet – Vip al tappeto, il “bodyguard” Francesco Arienzo a TvBlog: “Ringrazio le dive per avermi protetto più di quanto io abbia fatto con loro”

Lo stand up comedian napoletano è nel cast delle guardie del corpo per l’atteso game show di Prime Video.

6 Gennaio 2025 09:37

Dal 9 gennaio prenderà il via su Prime Video Red Carpet – Vip al tappeto, atteso game show nel quale cinque vip (Giulia De Lellis, Valeria Marini, Elettra Lamborghini, Melissa Satta e Cristiano Malgioglio) dovranno raggiungere la destinazione finale grazie all’aiuto di tre squadre di bodyguard, in un percorso irto di difficoltà. Le cinque celebrità non dovranno mai uscire dal red carpet, pena l’eliminazione di una delle loro guardie del corpo. A condurre sarà Alessia Marcuzzi con la Gialappa’s Band.

I bodyguard sono Michela Giraud, Francesco Arienzo, Awed, Ginevra Fenyes, Gabriele Vagnato, Brenda Lodigiani, Herbert Ballerina, Pierluca Mariti, Antonio Ornano.

Per l’occasione abbiamo intervistato Francesco Arienzo, tra i più noti stand up comedian italiani, secondo classificato a Italia’s Got Talent 2017.

Francesco Arienzo, attore, stand up comedian, scrittore e adesso bodyguard di personaggi famosi in Red Carpet – Vip al tappeto, dal 9 gennaio su Prime Video. C’è mai stato un momento nella tua vita in cui hai desiderato una guardia del corpo?

Ho sempre desiderato essere io una guardia del corpo, ma non ho mai avuto né il fisico né l’attitudine per farlo. Ed è un peccato che non esistano bodyguard pavidi perché è vero, non saremmo in grado di difendere i vip, ma proprio per questo dovrebbero trovare il modo di cavarsela da soli.

Con quale vip e con quale bodyguard hai trovato più affinità?

Con i bodyguard della mia squadra, sicuramente: da una parte Michela (Giraud, ndr), determinata e coraggiosa, dall’altra Gabriele (Vagnato, inviato di Fiorello in Viva Rai 2!) giovane e volenteroso e in mezzo io che li lasciavo fare riuscendomi a pigliare meriti senza faticare più di tanto. Le dive invece le ringrazio per avermi protetto più di quanto abbia fatto io con loro.

La tua popolarità è esplosa nel 2017 con Italia’s Got Talent: cosa ti ha lasciato quella esperienza?

La consapevolezza che se ci arrivi preparato, lasciare la tua confort zone per fare un piccolo salto nel buio, è necessario. E poi la gratitudine verso Marco Terenzi, l’autore che tanto ha insistito affinché partecipassi e soprattutto l’incontro e l’amicizia con Frank (Matano, ndr).

Passiamo a domande più tecniche: quanto tempo dedichi alla scrittura di uno spettacolo e quali sono stati i comici decisivi per la tua formazione?

Allo spettacolo nuovo con cui vorrei, e dovrei, debuttare in questo 2025 ci lavorando da 2 anni. È abbastanza. In questo tempo ci sono stati molti cambiamenti però, tra cui essere diventato papà e questo incide molto nella gestione del tempo e soprattutto nella scrittura, infatti più tempo passa, più mia figlia cresce e più continuo a modificare i testi.
Per quanto riguarda i comici di riferimento non sono pochi; di alcuni ammiro certi aspetti mentre ad altri gli voglio proprio bene. L’elenco potrebbe essere lungo ma se sono costretto a stringere il cerchio ti dico, in ordine sparso: Woody Allen; George Carlin; Paolo Villaggio; Bert Kreischer; Massimo Troisi.

Nel tuo spettacolo per Comedy Central registrato al Blue Note di Milano ti sei definito “il comico meno corrosivo d’Italia”. Ero presente alla registrazione e lo show mi ha divertito molto: sembra quasi offensivo dirlo oggigiorno ma mi è sembrato decisamente pulito, quasi una stand up comedy per famiglie. A questo punto ti chiedo: ti ha mai accarezzato l’idea di fare dark humour?

Non necessariamente. Se sul palco devo fare battute “cattive” solo per il gusto di essere irriverente, non mi interessa e nemmeno ne sono capace. Io quello che provo a fare è strutturare bene un monologo, con un contesto chiaro e la giusta premessa; questi in combinazione con la personalità educata e pulita che porto sul palco mi fa sentire libero di metterci dentro quello che voglio, di solito del cinismo e volendo anche del black-humor.

Il più grande sogno di Francesco Arienzo.

È come per i film: non ne ho uno solo preferito, ma un preferito per ogni fase emotiva della mia vita. Ecco, io ho sogni professionali, personali, consumistici… più tutti i sottogruppi. Però ti posso dire qual è il mio più grande sogno per quanto riguarda le interviste… eh, ma se dico TvBlog sembro ruffiano adesso…

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