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Leo Gullotta: “Il Bagaglino non faceva satira di destra. Il declino dello show? Era cambiata la tv”

Leo Gullotta racconta al Fatto Quotidiano i venti anni di Bagaglino: “Per me è stata soprattutto una famiglia. Per me quella non è mai stata satira di destra. Era lavoro e divertimento”

pubblicato 31 Luglio 2020 aggiornato 29 Agosto 2020 22:48

Venti anni di Bagaglino e nessun pentimento. “Era una vignetta televisiva sui politici e sui personaggi più in voga e inevitabilmente raccontavamo il Paese, benché in chiave caricaturale. La stessa Signora Leonida era una parodia di un certo stereotipo”. Parola di Leo Gullotta che in quella avventura pose il suo marchio inconfondibile.

Intervistato dal Fatto Quotidiano, l’attore siciliano racconta i segreti di un fenomeno televisivo che segnò gli anni ottanta e novanta, sia sulla Rai che a Mediaset. “Ai tempi di Biberon, uno degli spettacoli più di successo, Pingitore s’inventò una famiglia che aveva come vicini di casa una serie di politici. C’era il marito frustrato, interpretato da Pippo Franco, il nonno rompicoglioni impersonato dal grande Oreste Lionello, e siccome mancava la moglie, la feci io. Usavo gli stilemi di quel periodo per incarnare le donne arricchite, parvenu che s’atteggiavano a signore bene ma scivolavano miseramente su sfondoni grammaticali. Tutto era scritto e provato per andare sempre in diretta senza sbavature, una compagnia teatrale che ha realizzato spettacoli cult. Per me è stata soprattutto una famiglia”.

Quella del Bagaglino fu definita satira di destra, nonostante Gullotta sia stato per lungo tempo legato a Rifondazione Comunista:

“Il passato e le idee di qualcuno venivano ciclicamente tirate fuori per etichettare gli spettacoli. Ma per me quella non è mai stata satira di destra. Era lavoro e divertimento, non m’importavano le idee politiche dei miei colleghi. Ho lavorato con professionisti incredibili come Pingitore, Pippo Franco e Oreste Lionello, per me un amico straordinario”.

Celebri le sue imitazioni, che era più che altro esilaranti caricature. Da Maria De Filippi a Gina Lollobrigida, passando per Raffaella Carrà e Sandra Milo. Nessuna si arrabbiò mai: “Venivano tutte a vedere lo spettacolo e si divertivano. La parodia è da sempre sinonimo di successo”.

Tutto però ha un termine e pure il successo del Bagaglino si appannò improvvisamente. “Era cambiata la tv e il tipo di racconto televisivo. Abbiamo vissuto stagioni indimenticabili e tante critiche: ricordo quando la Rai dei professori sospese lo spettacolo e poi furono costretti a richiamarci di corsa perché gli investitori pubblicitari erano imbufaliti”.