Home Notizie Laura Formenti, l’intervista a TvBlog: “A Sanremo andrei di corsa. Italia’s Got Talent mi ha svoltato la vita. L’umorismo? Andrebbe insegnato ai bambini”

Laura Formenti, l’intervista a TvBlog: “A Sanremo andrei di corsa. Italia’s Got Talent mi ha svoltato la vita. L’umorismo? Andrebbe insegnato ai bambini”

La stand up comedian esplosa con la partecipazione al talent show (ai tempi su Sky Uno) presenta il nuovo spettacolo Io Mortah Live.

27 Dicembre 2024 09:53

Dall’11 gennaio Laura Formenti, una delle più conosciute stand up comedian italiane, sarà in tour con il nuovo spettacolo Io Mortah LIVE (qui trovate tutte le date). Da diversi anni attiva sulle scene, la sua popolarità è esplosa con la partecipazione a Italia’s Got Talent 2021, con una performance notevole che le valse l’approdo in finale. Da quell’apparizione sul piccolo schermo sono successe tante cose, da Vieni avanti, cretina! con Serena Dandini a un tour che l’ha portata in diverse città europee. TvBlog l’ha intervistata.

Laura Formenti, dall’11 gennaio sarai in tour con il nuovo spettacolo IO MORTAH LIVE. Senza voler spoilerare troppo, di cosa parlerai stavolta?

I miei spettacoli sono sempre una fotografia di un momento specifico della mia vita. Di volta in volta ho parlato del mio bisogno di libertà, poi di condivisione, dello scoprirmi finalmente brava, di esibizionismo social… Questo in particolare parla di metter la testa a posto, di cambiamenti e di fisica nucleare ovviamente. 

Nel tuo spettacolo precedente, intitolato Drama Queen, hai fatto tappa anche a Londra e altre città europee. Com’è stata questa esperienza? Ti è risultato difficile far ridere gli italiani all’estero?

Le tappe europee sono state bellissime. Mi ero già esibita all’estero ma solo all’interno di performance musicali. Poter invece parlare con gli italiani che vivono fuori dal nostro paese è stata una scoperta. Mi sono accorta che ridono molto di più delle battute sull’Italia e sulla sua politica (forse perché pensano di averla scampata) ma poi aspettano con ansia la “settimana italiana” alla Lidl. La città che mi ha più stupita: Vienna.

Sei una delle prime stand up comedian in Italia. Quanto tempo al giorno dedichi alla scrittura? Hai degli autori? Qual è lo stato dell’arte della stand up attualmente per quanto riguarda il nostro Paese?

Ho iniziato a fare stand up in Italia quando non eravamo più di 20/30 comici a fare questo genere, ora ci sono decine e decine di serate in tutta Italia e questo mi rende molto felice. Ora c’è moltissima richiesta. Io scrivo tutto l’anno, anche se non sto preparando uno spettacolo, due o tre volte a settimana per il live. Poi c’è il lavoro per i social, la formazione, le aziende, il podcast.  Da sempre collaboro con Giuseppe Della Misericordia che è il mio coautore da più di dieci anni e più recentemente anche con Gianluca Ettori. Non saprei dire qual è precisamente lo stato dell’arte attualmente in Italia ma credo che con l’aumento degli aspiranti comici ovviamente si scoprano costantemente nuovi talenti. Forse la stand up si è fatta un po’ più personale, meno provocatoria e più pop di quando siamo partiti ma credo che ampliandosi l’offerta è bello che ognuno possa trovare un comico che si adatta ai suoi gusti.

Alcuni nomi di stand up comedian su cui ti sei formata.

Per me vedere i primi comici anglofoni fare stand up su YouTube è stato quasi uno shock. Sarah Silvermann, Ricky Gervais, Joan Rivers, Bill Hicks, George Carlin mi hanno aperto un mondo che non conoscevo e fatto innamorare di questo genere. Ora ovviamente guardo i tantissimi comici che si trovano in streaming sulle principali piattaforme ma trovo ispirazione anche dagli esordienti agli open mic. Quando ti esibisci da un po’ il rischio è sempre quello di diventare ripetitivi o datati. Il confronto con i giovanissimi è uno stimolo incredibile.

Sei attivissima davvero su tanti fronti. Spettacoli, ma anche newsletter e podcast. Nella newsletter quasi settimanalmente fornisci tanti consigli a chi voglia intraprendere questo mestiere. Ma non hai paura di alimentare la concorrenza?

Tu dici che se Federica Pellegrini condividesse con me i suoi trucchetti forse anche io potrei gareggiare nello stile libero? Per diventare un comico o una comica ci vuole un mix di caratteristiche che non si trova tutti i giorni: determinazione, costanza, talento, intuizione, resistenza al fallimento, capacità di autovalutazione. La newsletter non nasce dal desiderio di formare nuovi comici ma dalla convinzione che l’umorismo sia una competenza sottovalutata. Me lo ha insegnato il mio lavoro e me lo conferma tutti i giorni la mia quotidianità. Essere spiritosi serve nelle relazioni personali, al lavoro, nel marketing, con i bambini, sui social…. Eppure pochissimi lavorano per migliorare la propria dotazione di base. Credo che invece dovremmo insegnare ai bambini ad essere divertenti e autoironici sin da piccolissimi.  Se non altro per smettere di prenderci così maledettamente sul serio. Sto arrivando a credere  che l’umorismo possa essere una vera e propria filosofia di vita.

Nel tuo podcast Humour Nero affronti tanti temi delicati come gioco d’azzardo, morte, malattie, licenziamenti, immigrazione e aborto. Proprio su quest’ultimo argomento ti sei espressa parlando di “diritto solo sulla carta, ma nella pratica una corsa a ostacoli”. Non temi che il pubblico, soprattutto quello dei social, possa percepirti come troppo seria e poco comica?

Quello che deve fare un comico è stupire sempre il suo pubblico. Se io facessi quello che si aspetta da me sarebbe noiosissimo per tutti. Humor Nero è poi un podcast comico che parla di argomenti tabù o tragici. Del resto ridere degli argomenti divertenti è qualcosa che possono fare tutti, è per fare umorismo su quelli complicati che serve una professionista. E voilà, ecco qui che sfodero il mio mantello!

Laura Formenti 2

La tua fama sul piccolo schermo è legata principalmente alla tua partecipazione nel 2021 a Italia’s Got Talent.  Che ricordi hai di quella esperienza? Cosa ti ha portato dopo?

Come ho spesso raccontato non ero convinta di partecipare a un talent. Hai 3 minuti per conquistare pubblico e giuria e per i comici può essere davvero un azzardo. Ma IGT è stata un’esperienza che mi ha svoltato la vita. Sia perché è sono stata accolta benissimo da tecnici, autori e cast. Sia perché mi ha dato risultati inaspettati in termini di pubblico: sono stata video del mese di Repubblica, uscita su tutti i giornali, ho fatto milioni di views su i social. C’è stato così tanto entusiasmo che ho cominciato a crederci persino io.

Nell’ottobre 2022 sei andata ospite da Le Iene con un breve monologo (per esigenze televisive) sul sesso orale. C’è un monologo che avresti voluto portare sul piccolo schermo e non hai potuto fare?

In realtà i monologhi che dovevano andare in onda e che ho registrato erano due. Quindi si, c’è un monologo che avrei voluto portare in tv ma non è stato mandato in onda e non perché la registrazione fosse venuta male.

Il 6 gennaio ritirerai a Roma il Premio Paolo Villaggio all’interno di Comicittà, il festival di comicità ideato da Mario Sesti con Ezio Greggio direttore artistico. Tra i premiati nella categoria stand up comedy oltre a te ci sarà Saverio Raimondo, conduttore del Dopofestival 2015. Se Carlo Conti ti chiedesse di salire su quel palco ci andresti? Pensi che il pubblico del Festival sia pronto per la stand up?

Sono davvero onorata che il mio lavoro sia stato notato e ritenuto degno di un riconoscimento. Sanremo, come tutti sanno, per i comici è una sfida insidiosa. Andrei però di corsa, credo di aver acquisito ormai una buona esperienza su pubblici differenti e con Italia’s Got Talent ho dimostrato di poter fare contenuti anche da prima serata mantenendo una vena satirica e non banale.  Credo che il pubblico della stand up e quello di Sanremo si stiano via via avvicinando. Del resto l’Italia è un paese che invecchia, tra poco resterà giovane solo Orietta Berti.

Il sogno più grande di Laura Formenti.

Questa domanda è difficilissima per me. Forse perché sono finita a fare la comica quasi per caso e ora trovo questo il lavoro più bello del mondo (dopo l’ereditiera). Ho già raccolto molto più di quanto avrei mai sognato e non ho un obiettivo grande ma tante piccole cose che mi piacerebbe fare: un programma mio, una esperienza al cinema, riempire teatri grandissimi di cui non si vede il fondo…Vabbè poi ci sarebbe la vittoria a Miss Italia e la pace nel mondo.