Dall’11 gennaio Daniele Gattano sarà in tour con il nuovo spettacolo intitolato Perestrojka e Pancake. Dopo il debutto a Cesena, lo stand up comedian di Verbania sarà il 13 e il 14 gennaio al Teatro Manzoni di Milano, con la prima data meneghina sold out.
Nel suo curriculum troviamo il debutto sulla televisione generalista a Colorado, l’approdo a Battute?, diversi programmi su Comedy Central e alcune ospitate sul piccolo schermo di cui il comico ci parlerà in questa intervista a TvBlog.
Daniele Gattano, dall’11 gennaio partirai da Cesena con il tuo tour Perestrojka e Pancake.Senza voler spoilerare troppo, a cosa dobbiamo questo titolo?
Quando ho scelto questo titolo ho pensato: il casino sarà che poi nelle interviste mi chiederanno: come mai questo titolo? Un mio amico mi ha consigliato: “Tu digli: eh… per scoprirlo dovete venire a vederlo”. Eh… per scoprirlo dovete venire a vederlo.
Solo pochi mesi fa eri a teatro con Ananassy Baby e ora torni con uno spettacolo nuovo. Da qualche settimana è uscito in libreria un volume delizioso quanto imprescindibile per chi vuole fare stand up, Alla scoperta della Stand Up Comedy, di Marco Di Pinto e Tiziano La Bella. Uno dei due autori, Tiziano La Bella, consiglia a chi vuole intraprendere questo mestiere di scrivere quotidianamente. Tu quanto tempo al giorno dedichi alla scrittura? Hai degli autori?
Io la scrittura la soffro. È tosta. Per questo spettacolo ho scritto sei giorni su sette, varie ore al giorno intervallate da troppi caffè. È stata la peggiore estate della mia vita, e la mia vita non è composta da belle estati. Dovendo scrivere un’ora e un quarto inedita partendo dalla pagina bianca, mi alzavo la mattina con l’ansia addosso, per fortuna mi ha affiancato Manuela Mazzocchi.
Ci faresti alcuni nomi di stand up comedian su cui ti sei formato?
A me stimolano molto dei comici che conosco, che ho visto live: Martina Catuzzi (qui la nostra intervista), Sandro Cappai, Riccardo Crivez, Alessandro Ciacci, Francesco Frascà e tanti altri. Non sono uno che ti spara il nome del comico straniero famoso, però lo posso anche fare: Demetri Martin, Michelle Buteau, Matteo Lane, Simon Amstell.
Parliamo adesso di televisione: il 26 ottobre 2022 sei andato come ospite a Le Iene e hai fatto un monologo nel quale hai detto tra le altre cose “Quando sento Giorgia Meloni dire ‘Non sono omofoba’ mi fa una tenerezza: Perché è brutto non accettarsi’. Lo hai detto in un periodo in cui il governo Meloni si era appena insediato, peraltro in una tv appartenente a un alleato della coalizione. Ci sono state delle conseguenze dopo quella esibizione?
Non credo. Nessuno mi ha mai riferito: “Volevamo farti fare una cosa in tv, ma nel 2022 hai parlato male di Giorgia Meloni a Le Iene…”. Se è successo ne sarei un pochino orgoglioso, quelle cose tipo: “Mi hanno fatto fuori perché sono scomodo” ricevere poi una telefonata da Scurati: “È successo anche a te eh…” e poi l’intervista da Fazio. Anzi se è successo la cosa più grave è che non si sia saputo. Ma non è successo. Che noia.
Colorado, Battute?, diversi programmi su Comedy Central e varie ospitate. Raccontaci la tua esperienza più bella finora sul piccolo schermo.
Io sono molto legato a Comedy Central. È una rete che mi ha dato una certa continuità negli anni. Non essendo una generalista si ha molta libertà, a livello di testi, pensieri, parole, opere e omissioni. Colorado è stato l’inizio quindi lo ricordo con tenerezza, e “Battute?” mi ha fatto conoscere gente brava davvero. Forse una partecipazione che ricordo con gusto è stato quando sono andato ospite a Tv Talk, è carino quando vai in un programma che segui, ecco, sentire Silvia Motta che legge i dati auditel a cinque metri da te è stata una roba …
Sei da anni tra i conduttori del Milano Pride e del Mix Festival, la rassegna cinematografica LGBTQIA+ di Milano. Quali sono i film – in generale – ai quali ti senti maggiormente legato?
Potrei elencarne ottocento. E lo farò. Facciamo solo sei: Psycho Paris, Texas, Parenti Serpenti, Mommy, Sbatti il mostro in prima pagina, Dancer in the dark. E tutto Ken Loach. Però anche Pretty Woman (qui leggete quante volte è stato replicato in tv, ndr), dai basta. La strada, fermami. Elephant, stoppami.
Noto che fai un uso straordinariamente parco dei social network, limitandoti a postare reel delle tue performance o segnalando i tuoi spettacoli. Come mai?
Perché voglio sperare si possa fare questo mestiere anche senza quella deriva lì. Ma credo di avere torto.
Torniamo per un attimo alla stand up comedy. Ti è mai successo che parte del tuo pubblico si sia sentita offesa per una battuta, magari scrivendotelo sui social?
Meglio uno che si offende di uno che sbadiglia. Una volta una ragazza è venuta a fine spettacolo a contestarmi una battuta. Ho apprezzato. Ne abbiamo parlato. La battuta l’ho tenuta.
Andresti mai ospite a Belve? Che belva si sente?
Andrei solo per sentirmi chiedere: “Nel 2024 A Marcello Filograsso di Tv Blog, ha detto che avrebbe voluto ricevere una telefonata da Scurati” e dire: “Ma io non ho mai detto sta cosa”.
Siamo arrivati all’ultima domanda, che dedichiamo alla gente che è venuta a vederti a teatro. Lella Costa durante su un suo spettacolo prende un leggio e dice: “Che p…e, Daniele Gattano!”. Come reagiresti?
Piangerei dall’emozione.
Grazie a Daniele Gattano e in bocca al lupo per il suo tour.
TUTTO IL TOUR DI DANIELE GATTANO – 2025