Tribune elettorali della Rai, Pd e Cinque Stelle non si presentano
Rai Parlamento manda in onda su Rai1 e Rai2 le tribune elettorali dedicate al referendum sul taglio dei parlamentari, ma Pd e Cinque Stelle disertano. “Hanno rinunciato”, spiega Antonio Preziosi. Le assenze causano modifiche ai palinsesti
La Rai organizza le tribune elettorali ma Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle non si presentano. L’appuntamento, legato al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre, dà la parola a quattro esponenti alla volta, due rappresentanti del sì e altrettanti del no.
Ma, come detto, Pd e grillini hanno deciso di disertare. E’ successo sia il 19 agosto su Rai2, che il giorno seguente su Rai1. Nel primo caso ad annunciare la defezione è stata Federica De Vizia, che si è dovuta accontentare della partecipazione di Vincenzo Iacovissi del Partito Socialista e Maurizio Turco della lista Pannella, entrambi contrari alla riforma.
Ancora peggio è andata ad Antonio Preziosi giovedì 20 agosto sulla rete ammiraglia. Lo speciale, in onda alle 14, ha causato lo slittamento di mezz’ora di Io e te. Tuttavia, la sola presenza di Noemi Paola Riccardi del movimento popolare per il no al taglio dei parlamentari ha ridotto la trasmissione ad una durata di appena otto minuti.
“Come vedete ci sono tre posti vuoti”, ha spiegato Preziosi. “Pd, Movimento Cinque Stelle e gruppo misto della Camera in rappresentanza del no, che avrebbero dovuto partecipare secondo il sorteggio avvenuto in commissione di vigilanza, hanno rinunciato a partecipare in studio alla tribuna. Ciò non toglie il tempo di parola all’esponente del no”.
In questo modo, già alle 14.10 la tribuna si era conclusa, costringendo Io e te a partire in anticipo, nonostante il pubblico fosse stato avvisato del ritardo di trenta minuti.
Gli episodi hanno generato inevitabili reazioni politiche. A criticare aspramente l’atteggiamento dei due partiti è stato Matteo Richetti di Azione: “Sono così consapevoli della stupidaggine che stanno facendo che nemmeno ci mettono la faccia. Il Pd non saprebbe nemmeno quale mettere: quella dei 3 voti contrari in Parlamento o quella dell’unico voto a favore?” Polemica anche Emma Bonino di +Europa: “Non so se ad averli trattenuti sia stato il richiamo delle spiagge o l’interesse a tenere bassa l’attenzione su un referendum, che ogni giorno di più mostra le contraddizioni dei promotori di una riforma presentata come una panacea di tutti mali”.