Tg1 e la curiosa passione per la boyband sudcoreana Bts
Strano interesse del telegiornale diretto da Giuseppe Carboni nei confronti dei ragazzi d’oro del pop coreano, a cui sono stati dedicati diversi servizi negli ultimi mesi
Quanti tra gli spettatori abituali del Tg1 conoscono i Bts? La domanda appare lecita, considerando che il telegiornale della prima rete della tv pubblica italiana nell’ultimo periodo sta dedicando parecchio spazio alla boy band sudcoreana, che nel nostro Paese ha un grande seguito soprattutto sui social, ma che nel pubblico generalista televisivo probabilmente risulta semi-sconosciuta.
Nell’edizione del 4 maggio scorso, il Tg1 raccontò in un servizio firmato da Virginia Volpe la quarantena dei Bts, che intanto realizzavano canzoni e video da condividere e lanciavano il trailer del loro nuovo docufilm. Il 26 giugno la Volpe dava conto in un altro servizio trasmesso dal Tg1 del record di visualizzazioni on line del video di Stay Gold dei ragazzi d’oro del pop coreano. Pochi giorni dopo, il 7 luglio per la precisione, la stessa giornalista confezionava un pezzo sull’ennesimo record della band, certificato dal primo posto nelle vendite digitale di Black Swan in 103 Paesi.
Ma non è finita. Il 21 agosto il Tg1 proponeva un servizio firmato da Cristina Clementi su Dynamite, nuovo singolo (cantato interamente in inglese) dei rappresentanti più attuali del k-pop. Per completare l’opera, martedì scorso, 25 agosto, il telegiornale diretto da Giuseppe Carboni ha trasmesso il servizio di Chiara Romanello sul pop coreano che macina record in tutto il mondo e, ovviamente, sui “ragazzi dei Bts diventati leggenda“.
Una scelta curiosa, che sembrerebbe dimostrare la volontà del Tg1 di aprirsi a personaggi molto in voga sui social e che è spiegabile forse dall’intenzione di acchiappare l’attenzione degli spettatori più giovani. Martedì scorso, nel minuto in cui è andato in onda il servizio sui Bts, il telegiornale ha registrato una share di poco inferiore al 25%.
Una scelta, quella di dare grande risalto ai Bts, che a quanto ci risulta sarebbe fortemente voluta dal direttore Carboni e dalla sua vice Costanza Crescimbeni, che ha assunto ad interim la responsabilità della redazione cultura, rimasta senza caporedattore (Maria Rosaria Gianni è in ferie forzate fino alla pensione del maggio 2021, non senza polemiche interne e politiche).