Hanno ucciso l’Uomo Ragno serie tv, spiegazione del finale: un’amicizia che deve cambiare con l’età adulta
Nel finale della serie Max e Mauro affrontano la prima crisi e, ottenuto il successo, si rendono conto di doversi assumere delle responsabilità, accettando il passaggio all’età adulta
Fonte: Lucia Iuorio
Come finisce Hanno ucciso l’Uomo Ragno e qual è la spiegazione del finale della serie tv dedicata alla “leggendaria storia degli 883”? Con gli episodi 7 e 8, in onda venerdì 1°novembre 2024 su Sky Serie e in streaming su NOW, si chiude la serie tv ideata, diretta (nei primi due episodi; gli altri sono stati diretti da Alice Filippi e Francesco Ebbasta) e prodotta da Sydney Sibilia, che ha esplorato la nascita del duo composto da Max Pezzali (Elia Nuzzolo) e Mauro Repetto (Matteo Oscar Giuggioli), quando ancora erano due giovani studenti di Pavia.
La serie tv è stata un pretesto per fare anche un tuffo negli anni Novanta e nella sua cultura pop, ma soprattutto un modo per scoprire (con le dovute licenze poetiche) l’incredibile storia di come due giovani apparentemente normali siano diventate due icone della musica pop di quel decennio quasi inconsapevolmente, restando nella storia della musica italiana anche negli anni successivi.
Giunti al finale di questa prima stagione (le probabilità di un seguito sono buone, ma mancano ancora le conferme), scopriamo meglio come finisce la serie tv ed esploriamo il finale che può sì lasciare l’amaro in bocca, ma al tempo stesso spiega al meglio un momento cruciale della storia degli 883.
Il finale di Hanno ucciso l’Uomo Ragno
L’Aquafan aspetta Max e Mauro
L’ultimo episodio della prima stagione si apre con una notizia “sconvolgente” per Max: raggiunto il successo con Mauro e gli 883, con tanto di due Telegatti vinti con “Vota la Voce”, la consacrazione giunge nell’estate del 1992, con una telefonata di Cecchetto (Roberto Zibetti) che “ordina” loro di partire con destinazione Aquafan di Riccione.
Negli anni Novanta l’Aquafan è la meta più ambita dei giovani di tutta Italia, ma anche dei cantanti più in voga: Radio Deejay trasmette dal parco acquatico in diretta tutti i giorni, ed essere invitati negli studi allestiti al suo interno vuol dire essere celebri. E gli 883 sono il gruppo del momento: quindi non possono non essere all’Aquafan.
Max parte a malincuore, costretto a lasciare Silvia (Ludovica Barbarito), con cui si è messo insieme e stava progettando un viaggio in Marocco. Quelli che dovevano sembrare un paio di giorni, diventano molti di più: e Max è costretto a stare lontano da Silvia, trasferendosi per un paio di settimane in una villa. Mauro, invece, sembra essere a proprio agio, tra ragazze che lo adorano e dirette quotidiane. Ma il futuro incombe: Cecchetto chiede loro di cominciare a lavorare al nuovo disco.
Il concerto di chiusura stagione e la crisi
Trasferiti in villa, Max e Mauro si godono (ognuno a suo modo) la popolarità, tra feste in piscina ogni sera e interviste. Mentre Cisco (Davide Calgaro) e Silvia seguono le loro vicissitudini da Pavia, gli 883 scoprono di essere stati scelti per tenere il concerto di chiusura stagione dell’Aquafan, un onore che spetta a pochi.
Proprio mentre sono all’apice del loro successo, Max e Mauro iniziano a non andare d’accordo: Mauro inizia a sentire stretta la definizione di “ballerino” in cui lo ha incastrato la stampa, ma per Max sono solo paranoie e non c’è tempo per discuterne.
Silvia si sente di troppo
Silvia fa una visita a sorpresa a Max, proponendogli di partire per il Marocco subito dopo il concerto. Ma è proprio Silvia a rendersi conto che non faranno nessun viaggio: Pierpaolo (Edoardo Ferrario) le rivela che dopo il concerto li riporterà a Pavia per cominciare a lavorare sul nuovo album.
La sera, a fianco di un Max stremato dalla giornata, confessa di essere orgogliosa di lui, ma vorrebbe esserlo anche di se stessa. Silvia inizia così a maturare la decisione che, forse, è il caso di allontanarsi da Max per ritrovare se stessa.
La sera del concerto (e la mattina dopo…)
Dopo un’altra lite, Max e Mauro devono prepararsi per il concerto: i due sono demoralizzati. È Pierpaolo a tirare loro su il morale, a modo suo. “Quello che voi scrivete ora muove tutte le persone che vi ascoltano, e muove anche me. Questo concerto lo dovete a me e alle 20mila persone che verranno ad ascoltarvi”, dice loro. Max e Mauro si riavvicinano, e Pezzali fa un tuffo catartico in piscina, con cui ricorda tutti i momenti salienti che lo hanno portato a quel momento.
Gli 883 tengono il concerto all’Aquafan, ed è un successo. La mattina seguente, è l’ora di ripartire per casa. E per Max e Silvia è il momento dei saluti: lei ha deciso di andare a Dublino. “Quando avrai trovato la tua cosa, voglio essere il primo che chiami, perché so che sarà una cosa bellissima”, dice Max a Silvia, prima di un ultimo bacio.
Quella canzone per Silvia e la reazione di Mauro
Max, nella tavernetta della casa di Pavia, si mette subito al lavoro sul nuovo disco. Pensando a Silvia, gli torna in mente quella canzone che ad inizio serie lei gli aveva chiesto di scrivere. Per timidezza, Max non gliel’aveva mai fatta ascoltare, ma non ha buttato la cassetta.
La fa ascoltare a Mauro: la canzone non è altro che “Come mai”. Mauro riconosce che la canzone è molto bella, anche se Max ha già in mente delle idee per migliorarla. Mauro, però, lo ferma: “Max”, gli chiede, “ma io questa canzone come la ballo?”. Mentre il nastro si ferma, Max resta in silenzio, cercando di trovare una risposta all’amico.
La spiegazione del finale di Hanno ucciso l’Uomo Ragno, la serie tv
Il finale di stagione della serie è molto emblematico di quello che sarà il futuro dei protagonisti: mentre Max è determinato a sfornare nuovi successi e con entusiasmo ci sta già lavorando, Mauro è molto più incerto e non sa per quanto potrà reggere l’idea di essere “il ballerino”.
Di fatto, rispetto all’inizio della serie, i ruoli sembrano essersi invertiti: ora è Max il trascinatore, mentre Mauro inizia a domandarsi se questo sia il sogno che ha sempre inseguito. Il finale della serie, insomma, chiude la prima fase degli 883, quella del successo del primo album, lasciando aperta la porta al successo dell’album successivo.
Un finale che se andasse in onda all’estero non sarebbe compreso dal pubblico straniero (che probabilmente lo criticherebbero aspramente per la mancanza di una vera e propria chiusura), ma che dagli italiani diventa più che comprensibile.
Perché al tempo stesso questo finale rappresenta anche la fine del rapporto tra Max e Mauro così come noi lo abbiamo conosciuto, ma che sappiamo non essere una fine definitiva: come detto loro da Pierpaolo, decidendo di diventare dei personaggi famosi, hanno accettato di rinunciare alle loro problematiche tardo-adolescenziali e, quindi, di dover affrontare le responsabilità dell’età adulta. E tra queste responsabilità c’è anche quella di decidere per il proprio futuro e per le conseguenze che questo potrebbe avere sulle persone vicine.
Questo non vuol dire che l’amicizia di Max e Mauro sia al capolinea, ma inevitabilmente quella domanda fatta da Repetto a Pezzali e che chiude la serie segna una svolta nel loro rapporto e anticipa anche il futuro del duo, con Mauro sempre meno entusiasta del suo ruolo e Max più protagonista. Un’evoluzione, con l’inevitabile abbandono del progetto da parte di Mauro, che potrebbe diventare centrale nell’eventuale seconda stagione che Sydney Sibilia sta valutando di realizzare.