La fisica dell’amore: Sal Da Vinci e le sue confessioni nella puntata di stasera (Anticipazioni TvBlog)
Il cantautore napoletano, nel pieno del successo con la sua hit ‘’Rossetto e Caffè’’ sarà ospite del prof. Vincenzo Schettini stasera su Rai 2
Stasera nella seconda serata di Rai2 nuovo appuntamento con La fisica dell’amore. Il programma fra filosofia e chimica applicata ai sentimenti umani con il professor Vincenzo Schettini, torna con una nuova emissione carica di temi e di ospiti. Fra di essi il cantautore napoletano Sal Da Vinci, disco di platino di questi tempi con il pezzo “Rossetto e caffè“. Un brano squisitamente pop che ha saputo far breccia fra gli italiani. Siamo in grado di anticiparvi alcuni passaggi della chiacchierata che Sal Da Vinci avrà nella puntata di stasera de La fisica dell’amore.
Sal Da Vinci ha parlato del suo percorso professionale iniziato ancora da bambino:
Partiamo dal presupposto che la mia vita è stata una vita un po’ particolare, perché è iniziata per me un’avventura lavorativa all’età di sette anni. Quindi io sono stato catapultato su un palco che è stato sempre, se vuoi, un gioco istintivo. Io andavo a vedere mio padre in teatro, perché papà era un attore, il primo attore di una forma di spettacolo prettamente popolare che era la sceneggiata napoletana. Andavo sempre il sabato sera a trovare papà e avevo questo desiderio di esibirmi. A sette anni mio padre fu così lungimirante da debuttare in coppia con me, cambiando totalmente il genere della sceneggiata.
Il cantautore napoletano ha poi confessato al professor Vincenzo Schettini:
‘’A scuola ho iniziato a fare la primina, ma non ho mai aperto un libro, cioè io ascoltavo e ripetevo. Fino alla terza elementare andava bene, perché riuscivo a gestire le cose. Poi il lavoro incalzava ancora di più e i miei genitori decisero di mettermi in una scuola privata. Entravo alle dieci del mattino, ed uscivo all’una, con un panino in mano scappavo in teatro e facevo tre spettacoli e tre varietà al giorno. Sicuramente ho vissuto il mondo degli adulti troppo in fretta, perché io vedevo i miei amici del mio quartiere fare i bambini e io quella cosa non la potevo fare perché ero troppo impegnato. Allora da un lato questa cosa mi portava un poco di tristezza, un po’ di malinconia, dall’altro però era una cosa che mi piaceva tanto fare’’.