Home Rai 2 Se mi lasci non vale studia da Temptation Island. La presenza di Barbareschi è superflua

Se mi lasci non vale studia da Temptation Island. La presenza di Barbareschi è superflua

Lunedì 21 ottobre, ha avuto inizio Se mi lasci non vale, il nuovo docu-reality di Rai 2 narrato da Luca Barbareschi. La recensione di TvBlog

22 Ottobre 2024 07:36

Fortemente influenzato da un promo che non poteva non richiamare Temptation Island anche al telespettatore meno puntiglioso (con conseguenti e inevitabili pregiudizi) e da una conferenza stampa “nervosa”, Se mi lasci non vale, il nuovo docu-reality di Rai 2, (togliamoci il dente subito…) non è una copia di Temptation Island.

Non ha copiato da Temptation Island ma ha studiato ben benino da Temptation Island, quello sì.

Le ispirazioni riguardano soprattutto la confezione: introduzione con musica e toni epici, particolare attenzione al sound design (uno dei punti di forza del docu-reality di Canale 5) e post-produzione attenta che si pone il fine anche di creare personaggi e di isolare e far risaltare siparietti comici. Il tutto è accompagnato da un casting che, oggettivamente, può essere definito buono, non sembra essere un cast di “scarti” com’è sovente vedere in altri reality minori.

Non tutto è da buttare a prescindere, quindi.

In realtà, il precedente televisivo che ritorna in mente durante la visione di Se mi lasci non vale non è affatto Temptation Island ma Ultima Fermata, uno spin-off flop di Temptation Island, o meglio una variazione sul tema, andato in onda nel 2022 (e l’accoppiata De Filippi-Ventura sembra aver ispirato anche un altro nuovo programma di Rai 2, La Porta Magica…) e non più riproposto.

I punti cardine di Ultima Fermata erano i medesimi di Se mi lasci non vale: coppie in crisi protagoniste dell'”esperimento sociale” (definizione che ha leggermente stufato…), coppie anche sposate e con figli (alle quali, come sappiamo, è vietata la partecipazione a Temptation Island), presenza di psicoterapeuti o altri professionisti a supporto delle coppie.

È come se Se mi lasci non vale avesse posto dei correttivi a Ultima Fermata che, purtroppo, aveva il difetto di riprendere molti meccanismi del suo fratello maggiore Temptation Island che, infatti, ne ha immediatamente ripreso il posto dal 2023.

Nel docu-reality di Rai 2, le coppie vivono insieme in una villa, quindi non vengono separate, e sono anche libere di interagire con le altre coppie.

Le coppie sono chiamate ad affrontare i loro problemi da vicino, ad esempio, con prove che hanno il fine di favorire una maggiore empatia tra i due partner o di far aprire maggiormente gli occhi ad uno dei due partner dinanzi ad un determinato problema.

La psicoterapeuta aiuta le coppie a far emergere le loro problematiche mentre la “soul coach” appare più che altro, un personaggio inserito nel contesto per stuzzicare i social.

Ad aiutare le coppie, anche una coppia “infiltrata”, una Talpa buona priva di intenti negativi.

L’obiettivo finale, come ovvio che sia, è quello di decidere se rimanere insieme o lasciarsi.

Originale, la scelta di partire dalla fine, come se le puntate fossero una sorta di lungo flashback.

In Se mi lasci non vale, riassumendo, le coppie sono “costrette” a lavorare su loro stesse, senza giungere a conclusioni tramite fattori esterni come, ad esempio, può essere la presenza di un tentatore invitato ad infilarsi tra le crepe di un rapporto in crisi.

La differenza, minima o sostanziale decidete voi, c’è.

Il programma vede Luca Barbareschi nel ruolo di narratore, a tratti un po’ svogliato, a tratti anche un po’ imbarazzato, con quel sorrisino timido costante arduo da interpretare.

La presenza dell’ex conduttore di C’eravamo tanti amati è quasi superflua e sembra essere dettata da quell’incomprensibile necessità di rendere il programma, per forza, “alto” ma un reality show è un reality show, è inconcludente tentare di spacciare un Big Mac per un piatto di Carlo Cracco.

L’introduzione di Barbareschi suona quasi come una giustificazione per il rischio trash:

Non sarà Shakespeare ma è tutto molto vero. Protagonisti veri, normali, tutti possiamo immedesimarci. Uno straordinario esperimento sociale.

Anche nella prova ispirata ad Eyes Wide Shut, si percepisce un sottile senso di colpa:

Chiediamo scusa al maestro…

E poi citazioni, un po’ di riferimenti alla sua vita privata…

Il Barbareschi conduttore, però, ha perso la scintilla.

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