Playlist, un mix di musica e ironia in versione “reel televisivi” che strizza l’occhio ai più giovani
La recensione della prima puntata di “Playlist”, il nuovo programma in onda al sabato alle 14 su Rai 2.
Vibes alla “Top pf the Pops” in apertura del nuovo programma di Rai 2, Playlist, in onda ogni sabato alle 14. Il debutto avvenuto sabato 19 ottobre 2024 ha visto Sarah Toscano, la vincitrice di Amici 2024, aprire la puntata con il nuovo singolo “Tacchi (fra le dita)“. Subito dopo, qualche chiacchiera di rito (dal tennis alla musica). E così avviene per ogni ospite: dai Santi Francesi a gIANMARIA in questo esordio.
Tutto quello che succede nel mondo della musica e intorno (partendo, ovviamente, dai social), anticipa Federica Gentile prima di presentare il suo socio, Gabriele Vagnato, conduttori di questo appuntamento inedito dell’intrattenimento DayTime. Il primo intervento di Vagnato consiste nel fingere di dover intervistare Lazza e ritrovarsi, invece, a fare le stesse domande (preparate) a Marco Carta. Un passaggio divertente che mostra anche un’autoironia non così scontata da parte del cantante che sta al gioco (“Cioè, quindi tu hai vinto Sanremo e Lazza no?”).
Per parlare di social ci sono Emma Galeotti ed Elisa Altamura, due influencer che si presentano al pubblico di Rai 2. Perché sono nel programma? Devono realizzare un contenuto durante la puntata. La commistione tv/social che punta a strizzare l’occhio al pubblico più giovane. E avviene proprio verso la fine di “Playlist” con due reel preparati nel backstage.
E proprio “reel” potrebbe essere la parola chiave per descrivere questa prima puntata. I ruoli sono suddivisi chiaramente: Federica Gentile si occupa di musica e brevi interviste mentre a Vagnato è assegnata la parte comica, ironica e – ovviamente- più social. Sono tanti, moltissimi i piccoli capitoli che compongono il programma. Esibizioni a parte, sembra di ritrovarci davanti ad una serie di reel in formato televisivo. In un’ora di trasmissione, il tempo è poco e il rischio e di trovarci davanti ad un menù di 15 portate con brevi e limitati assaggi.
Qualche esempio? Il momento dedicato all’ospite internazionale, questa settimana incentrato su Taylor Swift. In studio alcuni fan della cantante. In pochi minuti, però, tutto si conclude senza lasciare nulla di concreto. Abbiamo visto un paio di spezzoni di video della popstar e qualche commento (“Taylor è come se parlasse senza filtro a tutti noi”).
O ancora, il momento “Playlist news” dove viene accennata la news della settimana: in questo caso è il processo a P Diddy. Viene analizzata una canzone di Eminem che sembra supportare l’accusa verso il rapper. Ma anche qui, la sensazione è di trovarci davanti ad un reel che potremmo sfogliare su Instagram o TikTok.
Forse, chissà, la missione è proprio questa. Accattivarsi e incuriosire il pubblico più giovane, affascinato dai social, e cercare di portarlo a seguire un programma che utilizza un linguaggio simile.
Ma, come già evidenziato, il tempo è poco e mandare video ironici “random” con rubriche ad hoc, intervallati da esibizioni e interventi di breve durata, crea una sensazione fin troppo adrenalinica. Va bene il ritmo ma serve anche una narrazione meno caotica.
Siamo alla prima puntata, è ancora presto per fare un bilancio e c’è tutto il tempo per perfezionare e aggiustare il tiro. I due conduttori sanno spalleggiarsi e condividere gli spazi, c’è il piacevole mix musica/leggerezza, ma meno ingredienti – con maggiore durata – probabilmente, permetterebbero di gustare di più il piatto.
Il rischio caos è meglio escluderlo dalla Playlist.