Best Weekend, Francesco Panella a TvBlog: “È un programma diverso dagli altri e vorrei lasciasse qualcosa al pubblico, come Little Big Italy”
“In tutti i miei programmi ci deve essere lo storytelling dell’italianità, quella bella, che ci tiene, che soffre, che resiste, perché ci sono dei valori che non sono solo economici…”: il tocco di Panella resiste anche nel nuovo format
Questa volta non sfida piatti pseudo-italiani impugnando forchetta e coltello come avrebbe fatto un gladiatore con scudo e gladio al Colosseo, ma sfodera un elegante borsone di pelle per girare l’Italia e godersi il ‘best weekend’ tra quelli proposti tra tre esperti del territorio: il sorriso, il garbo, la cura e la curiosità di Francesco Panella, però, restano immutati.
Debutta questa sera, mercoledì 2 ottobre, alle 21,35 su Nove questo nuovo format, Best Weekend appunto, col quale Francesco Panella ha girato – in questo primo ciclo di quattro appuntamenti – Taormina, Napoli, Lago di Garda e Chianti. Abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima la prima puntata (e ne leggerete presto), ma abbiamo avuto soprattutto il piacere di fare una chiacchierata con Francesco Panella, vero globetrotter della cultura gastronomica italiana, per farci raccontare da lui lo spirito di questo format e il cuore di questo racconto. E lo ringraziamo fin da subito per la sua disponibilità e per le tante risate risuonate, sia pur in un breve scambio a distanza.
Non ti fermi davvero mai, ormai lo sappiamo… Innanzitutto come stai? E come hai vissuto questa prima esperienza con Best Weekend?
Guarda, la prima cosa che ti dico è che sono molto felice di questo programma! (E la voce si accende subito d’entusiasmo) Io solitamente cerco l’Italia fuori dall’Italia, ma questa volta giro per il nostro paese e ritrovarmi in questi panni per me insoliti, mi ha fatto un piacere immenso. Anche perché sto scoprendo e vedendo cose bellissime. E se riuscirò a trasmettere a casa le emozioni che ho provato io nel vedere questi posti, allora avrò fatto un buon lavoro…
Beh, ho visto la prima puntata e devo dire che l’entusiasmo si avverte anche attraverso lo schermo, a essere onesta. Ma raccontaci tu l’obiettivo di questo “Best Weekend”.
Devo dire che mi sono innamorato da subito di questo format, un po’ diverso dagli altri, con un sapore nuovo. Racconta l’Italia a 360 gradi, attraverso l’esperienza proposta da tre esperti che ti fanno vivere il proprio territorio, ma ciascuno a proprio modo. Avere la possibilità di far ‘esprimere’ una località in maniera così varia grazie a tre esperti che la conoscono nei minimi particolari dà un punto di vista d’eccezione, assolutamente singolare. Ecco perché sono proprio contento di questo programma. E ho delle ottime sensazioni…
In fondo, come in Little Big Italy, la sfida è un pretesto per raccontare altro, in questo caso le tante anime di un luogo che soprattutto nel caso di località molto note, come può essere Taormina, rischiano di essere schiacciate dal ‘già visto’…
Assolutamente! Far conoscere un posto da tre punti di vista diversi è un modo per farlo scoprire a tutto tondo, mostrando cose che solitamente non vedi. E poi magari il pubblico a casa potrà scegliere quale ‘esperienza’ fare, al di là del ‘best weekend’ di puntata… Come gli esperti, magari ciascuno cerca cose diverse e può vivere uno stesso luogo in modo diverso.
Se posso, quasi un tocco ‘educational’, nel senso di portare il pubblico a scoprire cose nuove anche di luoghi apparentemente fin troppo noti. E a proposito di ‘già visto’, devo dire che il programma non ha nulla a che fare con altri format di genere: confesso che all’inizio, vedendoti col borsone in mano, ho pensato a 4 Hotel. E invece davvero non c’entra nulla: ciascuno ha la propria identità narrativa, chiara e netta…
Ecco, questo mi fa molto piacere! Sono contento che si noti, che si capisca. Spero davvero che sia il pubblico sia la critica ‘capiscano’ che questo programma non è uguale a nessun altro… E’ una cosa diversa e guarda a cose diverse…
Restando alle esperienze diverse, uno dei ‘paletti’ narrativi è che il weekend proposto non superi un costo di 500 euro a persona. Nella prima puntata (spoiler alert!) ‘siamo ospiti’ di una villa esclusiva nella quale soggiornava Greta Garbo… Ecco, dicci la verità… Qui la produzione ha mentito!
(Ride, di gusto, comprendendo la mia invidia massima…) Ma no! Allora, partiamo col dire che è tutto assolutamente vero: i luoghi, i costi, le esperienze e anche il prezzo di Villa Garbo (sorride ancora). Ovviamente il costo è calcolato in base al fatto che quella villa ha un certo numero di posti e che quindi venga affittata da un gruppo di persone, ma posso garantirti che il prezzo è quello. Anzi, se organizzi un bel gruppo magari ti costa anche meno!
Ok, mi dai una speranza! Scherzi a parte, ti si vede davvero entusiasta e sorpreso di fronte a certe meraviglie. Cosa ti è piaciuto di più nel girare questo format?
Ti dico la verità: non avendo mai molto tempo per girare l’Italia, visto il tipo di vita che faccio, piuttosto frenetica e in giro per il mondo, ho quasi approfittato di questo programma per rilassarmi un po’. Quando faccio un programma mi ci metto con la testa, il cuore, l’anima, con tutto, perché ci credo, perché ci metto la faccia, perché mi piace. Ecco, io mi sono totalmente fatto prendere dall’esperienza. Io stavo vivendo dei weekend. Sì, direte che c’è comunque sempre la telecamera, hai un piano di lavoro, quindi non puoi mai davvero ‘goderti’ l’esperienza, ma credimi, la telecamera dopo un po’ te la dimentichi e ti vivi il momento. Dal canto mio ho vissuto dei weekend veri e per me è una cosa abbastanza inusuale. Tant’è che mi sono segnato tante cose che mi piacerebbe rifare un giorno…
… con più calma, immagino. Penso che siano stati weekend molto ‘condensati’ produttivamente parlando: dubito che abbiate avuto tre ‘veri’ weekend per girare…
Magari! (Sorride) No, i tempi sono serrati, ma va bene così…
Cosa vorresti che fosse riconosciuto al programma, al netto della differenza con altri format cui hai fatto riferimento prima?
Mi piacerebbe che questo programma diventasse un po’ come Little Big Italy, nel senso che arrivi a ‘darti’ qualcosa, a lasciarti qualcosa. Può essere un’informazione, una storia che non conoscevi, un’idea, un consiglio, un suggerimento… Ecco l’intento è proprio questo: lasciare il segno anche attraverso ‘semplici’ suggerimenti raccontando l’Italia attraverso punti di vista diversi…
Nella presentazione del programma dici “l’Italia non delude mai”. L’estate appena trascorsa ha lasciato qualche amarezza di troppo nel settore turistico o no?
Guarda, quando dico che non delude mai penso alla tantissima gente che fa il proprio lavoro veramente bene, con passione, attenzione, rispetto. In questo programma, ad esempio, io ho il vantaggio di girare con degli esperti del territorio che mi suggeriscono il meglio, o quel che per loro è il meglio per vivere il luogo in un certo modo. Ed è un meglio che è frutto di uno ‘screening’ fatto negli anni. Con ‘Best Weekend’, quindi, viviamo e vediamo ‘il meglio’, raccontato da un punto di vista particolare.
A proposito di ‘delusioni’, quel che non delude in Best Weekend è che si ritrova il gusto per il racconto minimo che è un punto di forza di Little Big Italy, e che in fondo la tua cifra: il momento in cui il pasticciere ricorda il monito del nonno che gli ‘intimava’ di abbassare la saracinesca qualora avesse deciso di abbassare la qualità è la storia di una famiglia…
(Silenzio. Penso sia caduta la comunicazione e invece…) Ecco, grazie, davvero… (Pausa) Il fatto che sia stato notato mi fa immensamente piacere, davvero. Io ci tengo tantissimo a questo aspetto. In tutti i miei programmi ci deve essere lo storytelling dell’italianità, quella bella, quella che non vuole perdere tradizioni, quella che ci tiene, quella che soffre, quella che sta là, resiste, perché ci sono dei valori che non sono solo economici. Per me è una cosa troppo importante. E sono contento davvero che si noti…
In fondo questo aspetto, insieme al momento del racconto a tavola, che resta il momento in cui ci si scambia le esperienze di vita e si ‘esce’ dalla gara sono i tratti distintivi del tuo modo di raccontare e sono presenti anche in questo format: insomma, lo ‘spirito di Panella’ si sente. E siamo curiosi di vedere come proseguirà questo racconto…
Noi speriamo davvero di continuare a raccontare i migliori weekend. Tutti noi ci auguriamo che queste prime quattro puntate vadano bene e che si possa andare avanti!
In tutto questo c’è anche Little Big Italy da portare avanti, no?
E come no! Vedrai che puntate c’abbiamo! Appena finisce Best Weekend torniamo con Little Big Italy. Vedrete che puntate che c’abbiamo, ragazzi. Stupende, stupende!
Ecco, l’entusiasmo di Panella è un toccasana. Speriamo che Best Weekend continui e che ci porti a conoscere posti noti in modo nuovo. mentre ci prepariamo già alle nuove puntate di Little Big Italy. A tutti un grande in bocca al lupo. E sia sempre lode alla curiosità sorridente e intelligente di Panella.