Home Notizie Best Weekend, Francesco Panella ‘agente speciale’ (di viaggio) svela l’inedito nel ‘già noto’

Best Weekend, Francesco Panella ‘agente speciale’ (di viaggio) svela l’inedito nel ‘già noto’

Si inizia con 4 località di prestigio, ciascuna proposta da 3 diversi punti di vista: un curioso catalogo per un turismo più consapevole (sempre all’insegna del sorriso e della curiosità per le storie minime)

2 Ottobre 2024 17:01

Best Weekend non è 4 Hotel: se alla visione del promo vi fosse passato per la mente il format di Barbieri, sappiate che siamo di fronte a due programmi diversi. E per fortuna. Il nuovo format, con Francesco Panella protagonista, ha un obiettivo non facile: eleggere il miglior fine settimana tra i tre organizzati da altrettanti ‘esperti’ di zona, chiamati a far vivere un’esperienza indimenticabile e far conoscere le bellezze italiane.

Da abbonati a Discovery+ abbiamo avuto modo di vedere la prima delle quattro puntate di questo nuovo format, in onda da domani, mercoledì 2 ottobre, in prima serata su Nove. Si parte da Taormina, gemma della costa orientale della Sicilia: una località certo non sconosciuta ai percorsi turistici canonici; eppure grazie alla formula dei tre esperti in funzione ‘cicerone’, il pubblico a casa scopre modi nuovi per vivere il ‘già noto’. Un modo anche per ricordarci che il ‘noto’ non lo è mai davvero…

Un tocco ‘educational’ per un turismo più consapevole

Il meccanismo di Best Weekend ricorda il sempre piacevolissimo Little Big Italy: come in quel caso la sfida è solo un pretesto per raccontare storie. Se nella ricerca dell’italianità all’estero è l’esperienza degli expat in cucina e a tavola che dà sapore al programma, qui il bello è vedere in quanti modi diversi si può vivere e scoprire un luogo, anche quelli più rinomati del turismo italiano. In questa puntata ‘tauromenitana’ ci sono il Siculo 100% che vuol far gustare l’anima più ‘tradizionale’ della città, la ‘fashionist’ che punta sull’esperienza di lusso e l’esponente della nobiltà siciliana che propone un weekend da bon vivant aduso alle ville private e al relax esclusivo.

Ciascuno propone cose diverse, ciascuno offre una propria visione del weekend, ciascuno vota gli altri assegnando un punteggio da 1 a 5 al pernottamento, all’attività proposta e al food. Al termine dei tre weekend, Francesco Panella assegna un voto ulteriore, da 1 a 10, per valutare quanto ogni esperto abbia fatto vivere al meglio e nella maniera più autentica il territorio.

Come è evidente, e come lo sarà ancor di più vedendo la prima puntata, il criterio di ‘migliore’ è del tutto soggettivo o comunque variabile: posso scegliere di vivere un fine settimana da gran dama del Novecento preferendolo a una proposta più ‘consueta’, ma niente mi impedisce di fare più volte visita a Taormina per scoprirne tutte le sfaccettature. In questo senso Best Weekend funziona da piccolo ‘catalogo’ turistico capace di andare fuori dal consueto e di far scoprire curiosità spesso ‘sepolte’ dallo stereotipo (o quanto meno di esplorare le origini profonde di quel che poi è diventato un ‘luogo comune’). Cannolo e cassata a Taormina non mancano, così come la pizza a Napoli, ma il punto è come si racconta…

 

 

Best weekend Panella Taormina

L’entusiasta curiosità di Panella è l’arma vincente

La lotta allo stereotipo è uno dei tratti distintivi del racconto à la Panella: da professionista, ma soprattutto da appassionato del suo lavoro, ha sempre fatto della sincerità del prodotto (in cucina come in tv) uno dei suoi baluardi (e Little Big Italy lo testimonia). Altro tratto distintivo di Panella è la genuina curiosità per le storie di chi incontra sul suo cammino: sebbene in Best Weekend il focus sia più sui luoghi e sulle proposte ‘in gara’ di quanto non avvenga in Little Big Italy, c’è anche qui posto per il racconto di una vita che spunta quando meno te lo aspetti, anche in quella che sembra essere una scena di raccordo.

Lo vediamo nell’assaggio del cannolo di un anziano pasticciere di Taormina, che spiega il ‘segreto’ del suo prodotto ricordando il monito del nonno: “Se abbassi la qualità, allora abbassa anche la saracinesca“. In una sola frase c’è un affresco di famiglia, il racconto di un’epoca, il sacrificio di una vita, la passione per una missione. C’è, in breve, un intero romanzo che spunta inatteso nel mezzo di una dinamica televisiva – ancora un po’ da tarare – che ci rimanda subito a Little Big Italy e al suo punto forte, ovvero la capacità di Panella di far raccontare gli altri, quell’empatia immediata, quella curiosità travolgente che permette anche a chi a casa di vivere con lui l’entusiasmo per ogni cosa nuova. La capacità di guardare tutto con l’entusiasmo del neofita, unita alla consapevolezza derivante dall’indiscussa professionalità, è la cifra di ‘mastro’ Panella, davvero unico in questo genere di format.

 

Best Weekend Panella Napoli

Best Weekend è un format ‘ambizioso’

Se entusiasmo, professionalità, curiosità, empatia sono le caratteristiche di Panella, quelle di Best Weekend sono – al momento –  per lo più legate alla varietà delle proposte offerte e alla capacità di selezionare un casting in grado di raccontare al telespettatore/potenziale turista uno stesso territorio da diversi punti di vista. La dimensione educational richiamata in precedenza si avverte anche nella volontà di contestualizzare i luoghi, ricordandone origini e caratteristiche, in quel che sembra un chiaro desiderio di rendere i ‘turisti della domenica’ meno casuali nella scelta delle destinazioni e più edotti sul patrimonio nazionale.

Diciamo che il programma è in fase di rodaggio e non potrebbe essere altrimenti per un nuovo format – prodotto da Banijay Italia per Warner Bros. Discovery – che appare anche piuttosto ‘ambizioso’ sul piano produttivo. Una cosa è assaggiare tre diversi ristoranti (o dormire in tre diverse strutture), una cosa è organizzare – e soprattutto far vivere con interesse – tre diversi ‘fine settimana’ super-condensati, sia pure in 80′ di programma tv, pezzatura peraltro non proprio usuale per questo genere di prodotto.

‘Reggere’ tre weekend non è cosa da poco, sia sul piano produttivo che su quello della narrazione, senza dubbio. Per le prime località si è puntato, inoltre, su aree piuttosto estese e ricche di spunti: una scelta comprensibile, visto che per iniziare è bene poter avere un’ampia scelta di prospettive da offrire. In un futuro, speriamo non lontano, si potrà – nel caso – puntare su territori (e proposte) meno noti con proposte ancor più sorprendenti. Il tutto sta a iniziare, il resto verrà da sé. In bocca al lupo e buon viaggio…