Chissà chi è? Ma è sempre lui! (E va bene così)
Il debutto di Chissà chi è segna una nuova era tv: comunque vada, qualsiasi siano gli ascolti, stasera qualcosa è cambiato
Tanti primi piani nell’anteprima di Chissà chi è, il segmento che ha inaugurato la stagione di Amadeus sul Nove. “Benvenuto, pubblico del Nove!“, dice Amadeus e fa strano, senza dubbio. Per quanto il momento fosse atteso, promosso, celebrato, Amadeus che si rivolge ai telespettatori del Nove restituisce però l’effetto di uno strano ‘wannabe’. Il momento è particolare anche per un professionista navigato come Amadeus: si avverte un po’ di emozione, un pizzico di tensione, nonostante il format sia rodato; il passaggio di rete non è indolore e da profondo conoscitore del mezzo – e soprattutto dei suoi meccanismi – sa bene che le attese sono altissime, in azienda e fuori.
Di certo, il ritorno di Amadeus in access prime time fa paura alla Rai, visto che nel tardo pomeriggio il Tg1 ha fatto sapere a mezzo social che il direttore Artistico di Sanremo 2025, Carlo Conti, avrebbe annunciato qualcosa nell’edizione delle 20. Un colpo a salve, in realtà, visto che non c’è stata nessuna comunicazione di rilievo: l’unico obiettivo concreto è sembrato quello di distogliere l’attenzione dal gran debutto.
Chissà chi è? Sempre i Soliti Ignoti
Torniamo però ai Soliti Igno…, ehhhh a Chissà chi è. Il programma è quello, il conduttore è quello e non ci aspettavamo nulla di diverso. Che qualcosa sia diverso lo tradisce solo un tocco di scrittura, che infatti si concede di nominare Salvini nell’indizio di un concorrente che dice di somigliargli. Lo studio perde un po’ del blu Rai 1 e acquista un tocco di arancione, ma per il resto tutto cambia perché tutto resti uguale. Lo so, citazione abusata, ma adatta.
C’è anche il Binocolone/Cannocchialone, insieme al Parente Misterioso: la novità è che al termine di ogni svelamento ci sono 5 secondi di confronto tra il parente, svelato a inizio puntata, e il concorrente che ha appena lasciato il centro palco. Inoltre viene rivelata anche l’altezza del parente, nonché il grado di parentela, senza perdita di denaro.
Non manca neanche il momento ‘autopromo’: Ilenia Pastorelli entra in studio per dare l’occasione ad Amadeus di ricordare che subito dopo c’è il Suzuki Music Party. Ed è subito Sanremo.
C’è anche il promo di Sono Lillo 2, a breve su Prime: per la serie, si fa quello che dico io. Anche qui.
La partita si giocherà sulle abitudini di ascolto
Sarà che è la prima puntata, sarà che si vuole cercare di svecchiare il format dalla patina da Ammiraglia, ma la sensazione è quella di una certa coltivata confusione. Le due concorrenti baresi ci mettono del loro e Amadeus più che ‘contenerle’ le asseconda, ma confusione non fa freschezza. Non si può certo dire, però, che questa prima puntata non potesse stare anche su Rai 1. Il programma resta godibile, Amadeus fa (sempre bene) quello che sa fare. Si sa, però, che la vera partita si giocherà al di fuori degli studi e al di là dei montepremi: gli occhi sono puntati sugli ascolti, come se quelli però fossero l’unica ‘verifica’ per il successo di un programma e – mai come in questo caso – di un conduttore. Ma qui la partita è altrove: è nelle abitudini di ascolto e nelle dinamiche del consumo della tv lineare.
Al netto degli ascolti, però, Chissà chi è consolida la posizione del Nove nella ‘grown up tv’, conquistata col passaggio dalla Rai di Che Tempo Che Fa. Se poi gli ascolti tv lineari del programma dovessero davvero impensierire le Ammiraglie, il vero vincitore sarebbe sì Amadeus, ma soprattutto il sistema televisivo italiano con il suo pubblico: sarebbe infatti il segno di una ‘rivoluzione’ ormai compiuta del consumo televisivo.
Oddio, messa così si finisce per dare ad Amadeus una responsabilità molto, molto importante. Diciamo anche, però, che lui in fondo un po’ se l’è assunta accettando la sfida di Warner Bros. Discovery. Comunque sia, e comunque vada, questa sera si è scritta una nuova pagina della storia della tv. Non una storia del tutto inedita, a dire la verità, visto che il passaggio di Amadeus richiama alla memoria degli over 40 l’approdo di Baudo e Carrà alla corte di Silvio Berlusconi. I soldi ci sono, le ambizioni di creare un nuovo polo tv anche: comunque sia, stasera si è aperto un nuovo capitolo tv.
E in bocca al lupo a tutti.