Dritto e Rovescio, il talk show dove ognuno si sente a casa sua (a partire dal conduttore Paolo Del Debbio)
Il talk show dedica molto spazio al caso Sangiuliano nonostante il suo conduttore lo avesse derubricato a caso di gossip pochi minuti prima.
Merito di parte del titolo di questa recensione si basa su un complimento del presidente del Senato Ignazio La Russa a Paolo Del Debbio, conduttore di Dritto e Rovescio, talk show tornato in prime time su Rete 4: “Grazie perché questa è una delle poche trasmissioni dove ognuno si sente a casa sua”.
La trasmissione si apre on the road, con il giornalista in giro per il mercato settimanale di Isola, quartiere milanese interessato da una importante riqualificazione, per parlare con i commercianti e la gente del carovita. Subito parla di un’estate all’insegna del rosa, dando da subito un parere implicito sul caso Sangiuliano. Il conduttore viene fermato puntualmente da persone che si congratulano per la trasmissione, giusto per far capire che aria tirerà. Chiunque ha il diritto di lamentarsi, ma Isola è uno dei quartieri più ricchi della città, non proprio il luogo ideale per realizzare un servizio sui prezzi alle stelle.
Nel corso del servizio al mercato lo schermo si splitta mostrando a destra il presidente del Senato in collegamento, allo scopo di preannunciarne la presenza. Ed ecco che finito il giro di Del Debbio per Isola, il conduttore giornali alla mano duetta con la seconda carica dello Stato: piovono domande su immigrati e sussidi, l’idea di Ilaria Salis sull’abolizione del carcere minorile, con quesiti contenenti già l’opinione non richiesta del giornalista (“Questa persona dovrebbe rappresentare l’Italia“, dice Del Debbio a proposito di Salis).
Il secondo blocco della trasmissione riguarda più da vicino il caso Sangiuliano, che fino a pochi minuti prima era gossip per lo stesso conduttore del programma. A precederlo un inutile servizio che insinua addirittura un aborto di Maria Rosaria Boccia. Il parterre degli ospiti è tuttavia molto equilibrato, a differenza di competitor in cui l’ospite conservatore è da solo: in studio Maurizio Belpietro de La Verità, Giuseppe Cruciani de La Zanzara, Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Partito Democratico e in collegamento il giornalista Luca Sommi, quest’ultimo conduttore di Accordi & Disaccordi su Nove e non certo di destra. Con Cruciani (e non solo) il pollaio è assicurato, l’obiettivo di certo non è far capire qualcosa al pubblico da casa.
Il pubblico di Dritto e Rovescio è invece parte attiva in studio, circondandolo su tre lati. Applausi a scroscio sui temi più securitari e “Bravo!” quando parlano gli esponenti dell’area culturale di destra. La regia indugia su alcuni volti, registrando sguardi di intesa quando si trattano i vari argomenti in scaletta. L’impressione è che comunque questi talk servano a dare un’immagine più moderata agli esponenti di estremadestra, come quando La Russa si dichiara non contrario all’immigrazione, a patto che sia regolarizzata.