Storie Italiane riprende il corso confermando i suoi punti di forza
Eleonora Daniele riprende Storie Italiane per la sua 12ma edizione, la ricetta del programma di Rai 1 è confermata.
Storie Italiane è tornata stamani nel daytime rinnovato di Rai 1. Eleonora Daniele si presenta in giacca e pantalone nero con un vistoso sorriso immortalato dai fotografi alle spalle delle telecamere. Un primo giorno di scuola che abbraccia la dodicesima edizione.
Nulla di nuovo rispetto alla ricetta del programma che registra sostanzialmente le conferme dei punti di forza di quello che – non è un segreto – è una delle produzioni affermate nel panorama dell’intrattenimento della prima rete Rai. L’attualità si interfaccia con pagine di costume e società in due ore di programma. Delicati intrecci che hanno bisogno di un approccio sempre prudente.
Come sempre, i casi da approfondire nel programma sono legati alla stretta cronaca su cui l’informazione tiene i fari puntati.
Il delitto di Pierina Paganelli è stato il primo atto di questa puntata. Il compito è sempre stato quello di ricostruire un fatto tramite le notizie e gli atti di cui si è a disposizione. Il tutto affrontato senza fare un processo a soggetto ma avvalendosi di contributi video, dichiarazioni e di un tempo reale che arricchisce l’argomento affrontato grazie al lavoro dei giornalisti inviati che, in collegamento, seguono l’evolversi del caso aggiungendo aspetti che completano il quadro. Eleonora Daniele detta i tempi, segue un filo logico nel racconto dei fatti mantenendo una doverosa discrezione.
Ben più (comprensibilmente) agguerrita la ritroviamo successivamente per una delle battaglie che la stessa Daniele sostiene, quella contro la violenza di genere. La scioccante vicenda di Pesaro dove la 38enne Ana Cristina Duarte Correia è stata uccisa a coltellate davanti ai suoi figli dal marito riaccende un altro obiettivo del programma.
Edoardo Lucarelli, in collegamento, rende conto della cronaca, in studio si analizzano comportamenti come a trovare una soluzione all’emergenza con le dovute riflessioni. Il Servizio Pubblico passa anche dal talk sviluppato con gli ospiti che non sono chiamati alla sola opinione, ma molto di più. Insieme alla conduttrice diventano i mittenti di messaggi che giungono (e devono giungere al pubblico) senza troppi giri di parole.
C’è da dire che il tema – sempre delicato – cela sempre trappole e scivoloni nel modo di affrontare determinati casi di cronaca, a Storie Italiane (ed è innegabile) c’è grande attenzione anche sul modo di fare comunicazione in questi contesti. Non è un compito semplice, è una grande responsabilità, per questo da non sottovalutare.
Mantenuta anche la promessa di tornare su temi sociali. Quanto di più vicino ci può essere alla gente comune? La pagina dedicata oggi ai figli difficili, in un momento dove la tagliente cronaca nera lascia stupefatti davanti agli ultimi conosciuti avvenimenti di Paderno Dugnano, prende piede grazie alle storie di personaggi noti al pubblico come Patrizia Mirigliani e Nadia Bengala. Interventi che di fatto appaiono come una pagina educativa, fuori da ogni retorica (un altro rischio molto comune, ma non in questa occasione).
Un passo avanti rispetto alla mission di Storie Italiane che riprende a pieno ritmo confermando i punti di forza.