Màxima, la storia della Regina consorte d’Olanda raccontata con un copione prevedibile: la recensione
Una storia realmente accaduta che però assume i connotati della romantic dramedy con tutti i passaggi già noti al pubblico: Màxima usa questo stratagemma per avvicinarsi al pubblico straniero
L’operazione messa in campo dai Paesi Bassi per celebrare la propria Regina consorte è alquanto curiosa: Màxima, serie tv in onda su Rai 1 (questa sera, martedì 3 settembre 2024, va in onda l’ultima puntata, ma è già stata confermata una seconda stagione), celebra un personaggio che l’Olanda conosce molto bene e che è attualissima.
Màxima, la recensione
Máxima Zorreguieta è attualmente moglie del re Willem-Alexander e, a tutti gli effetti, il suo nome è citato più che mai negli eventi pubblici a cui la Famiglia Reale prende parte. Eppure, gli olandesi hanno sentito l’urgenza di dedicare a questa figura una serie tv che la facesse conoscere meglio, indagando sulla sua infanzia e, probabilmente, facendo anche chiarezza su alcuni punti del suo passato famigliare. Il riferimento è al padre di Màxima, che in passato ha lavorato per il governo del dittatore argentino Jorge Rafael Videla: una questione così spinosa che né lui né la madre di Zorreguieta parteciparono al matrimonio.
L’episodio viene chiaramente raccontato nella serie che, però, deve far fronte a tutti i limiti inevitabili quando si vuole raccontare la storia di un personaggio che non solo è ancora in vita, ma che sta attualmente ricoprendo un ruolo così rilevante per il proprio Paese.
Ecco che, allora, Màxima narra la “trasformazione” della protagonista da giovane argentina ambiziosa e impegnata nel lavoro a colei che sarebbe diventata la donna più famosa dei Paesi Bassi. Il copione è quello di numerosi altri film-tv tratti o no da storie vere. L’incontro/scontro con il futuro amore della sua vita, le difficoltà nel trovare un po’ di privacy, l’insistenza dei paparazzi che spaventa, la necessità di doversi adeguare a uno stile di vita che richiede una severa etichetta e, quindi, il lieto fine.
Operazione curiosa, dicevamo, perché se gli olandesi avranno potuto cogliere nel racconto vari spunti realmente accaduti nella storia d’amore tra Màxima e Willem-Alexander, il pubblico straniero (italiani compresi) perde queste sfumature e si concentra sopratutto sulle linee narrative che spingono più verso la romantic dramedy.
Perché ciò che il servizio di streaming Videoland ha fatto con la Regina consorte è stato proprio questo: adattare una storia realmente accaduta a un racconto che fosse il più possibile fruibile anche al mercato estero, spingendo sui cliché di un genere che ovunque è noto.
La storia di Màxima è vera, sì, ma a noi resta un qualcosa di paradossalmente già visto e stranamente finto, come se si fosse preferito adeguare la vita della protagonista a un copione che non si prendesse rischi piuttosto che viceversa. Gli amanti dei film-tv romantici del pomeriggio apprezzeranno, mentre chi sperava in un The Crown olandese rimarrà ampiamente deluso.