Travaglio: “Le Iene primatista mondiale di bufale”. La replica: “Bufalaro sei tu!”
Le Iene e Travaglio, un botta e risposta infinito. I giornalisti del Fatto continueranno a frequentare i programmi Mediaset?
Per gli appassionati del genere, nelle ultime ore è proseguito il botta e risposta a distanza tra Le Iene e Marco Travaglio, sul caso Chico Forti. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, è possibile recuperarle qui e qui.
L’editoriale di Travaglio contro Le Iene
Veniamo a oggi. Su Il Fatto Quotidiano questa mattina il direttore Travaglio è tornato a occuparsi della vicenda scrivendo che “le autorevoli Iene mi accusano di voler occultare ciò che ho detto su Forti ad Accordi e Disaccordi (infatti la puntata integrale è sulle piattaforme Discovery e Tv Loft). Se hanno dovuto rimuovere il video dal loro servizio è perché l’hanno rubato senza avere il permesso di Discovery e Loft né pagare i diritti che ora verseranno. Vergogniamoci per loro“.
La replica del programma Mediaset
Nel pomeriggio è arrivata la risposta de programma di Italia 1, secondi cui il giornalista torinese “come spesso fa, riporta circostanze a sua convenienza”
Noi de “Le Iene” i diritti del programma “Accordi & Disaccordi” li avevamo chiesti sia a Warner Bros. Discovery (il Canale Nove) che a Loft Produzioni (società controllata da SEIF, che edita anche “Il Fatto Quotidiano”).
Beninteso, secondo noi non sarebbe nemmeno stato necessario chiederli perché, a tutti gli effetti, si trattava di un chiaro esercizio del diritto di cronaca; ma Mediaset, che è sempre più che attenta e scrupolosa quando si parla di diritti, li ha chiesti. La risposta non arrivava, così abbiamo usato 25 secondi di quel documento per fare conoscere il pensiero di Marco Travaglio sul caso Chico Forti. Ieri mattina Loft Produzioni ha chiesto 2.000 euro (che ovviamente saranno pagati) per quell’utilizzo, e ci ha diffidato dal mantenere quel video all’interno del nostro servizio pubblicato sul web.
Oggi Travaglio replica che quel contenuto era già disponibile sul web e che non intendeva occultare ciò che aveva dichiarato sul caso Forti.
La verità è che in quel passaggio Travaglio si esprime dimostrando una conoscenza superficiale del caso, come risulta chiaro da questo video. Per questo è comprensibile che Marco Travaglio sia così amareggiato e attento al fatto che quel contenuto abbia avuto un pubblico così vasto. Qualora volesse offrire al suo pubblico una visione autorevole e completa sulla questione, eccezionalmente, mettiamo a disposizione sua e della sua produzione a titolo gratuito la testimonianza di Bradley Pike, fratello di Dale, che può rispondere meglio di chiunque alla domanda di Marco Travaglio su cosa pensi la famiglia “di uno che è morto”, sul trasferimento di Chico Forti in Italia.
Travaglio e Loft tornano all’attacco
Passano alcune ore e Travaglio affida all’Ansa una dichiarazione in cui affonda la trasmissione di Davide Parenti: “Non mi occupo di diritti televisivi, chiaramente violati dalle Iene, che infatti dovranno pagarli alla produzione di Accordi e Disaccordi, non certo a me. So benissimo della tardiva e ininfluente dichiarazione del fratello di Dale Pike, che non rappresenta l’intera famiglia della povera vittima barbaramente assassinata da Chico Forti, come ha stabilito la sentenza definitiva della giustizia americana, confermata dalla dichiarazione di colpevolezza appena firmata dallo stesso Forti e soprattutto recepita per l’ordinamento italiano dalla Corte d’appello di Trento il 17 aprile scorso su richiesta degli stessi legali di Forti. Quindi ribadisco integralmente ciò che ho dichiarato ad Accordi e Disaccordi sul dolore della famiglia della vittima, senza alcuna ‘amarezza’: dalla mia parte ci sono le sentenze irrevocabili, dalla parte delle Iene le farneticazioni e le bufale di cui quel programma è ormai primatista mondiale“.
Intanto, la società di produzione Loft precisa “che dall’ufficio diritti intrattenimento di RTI ci hanno contattati telefonicamente alle 17,03 (del 21 maggio stesso) e siamo stati velocissimi nel dirgli che eravamo davanti al pc in attesa della loro richiesta e che l’avremmo sottoposta ai diretti interessati. La richiesta non è mai arrivata a Loft Produzioni. La società licenziataria dei diritti. Le immagini quindi sono state prese dalla redazione e produzione de Le Iene senza alcun permesso“.
Ed ancora: “Per quanto riguarda il diritto di cronaca, Le Iene non sono sotto testata giornalistica. Come hanno precisato anche alcuni Ordini dei giornalisti. Citiamo – tra questi – l’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Infatti per la richiesta immagini si occupano di loro – ribadiamo – l’ufficio diritti intrattenimento RTI e non l’ufficio diritti news di Mediaset“.
Parenti risponde e rilancia
Finita qui? Niente affatto. Poco fa Le Iene hanno rispedito al mittente la definizione di “primatista mondiale di bufale”.
Ieri però, sul suo giornale ha pubblicato un articolo dove il criminologo e psicologo Marco Strano spiega come mai il nostro connazionale sia stato condannato negli Stati Uniti al di là di ogni ragionevole dubbio.
Dubbi che stranamente Marco Strano non ha avuto quando ha pubblicato sui suoi social un video dove Donald Trump afferma:
“Enrico Forti è un assassino e un criminale e non dovrebbe essere trasferito in Italia”.
Purtroppo il criminologo psicologo, fonte del Fatto Quotidiano, non si è accorto della bufala che ha pubblicato. Un deep fake fatto con l’intelligenza artificiale al di là di ogni ragionevole dubbio.
Chi è quindi il vero bufalaro?
In attesa di ulteriori capitoli, resta da capire se questa diatriba comprometterà la presenza futura di penne del Fatto Quotidiano (Selvaggia Lucarelli, Luca Sommi, Andrea Scanzi, per esempio) nei programmi Mediaset o se la faccenda resterà confinata a Le Iene (che potrebbero tornare a parlarne nella puntata di martedì prossimo).